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Shujun Wang

Perché la mini tregua sui dazi tra Cina e Usa fa brindare Daimler e Bmw

L'articolo di Giusy Caretto

Mini tregua nella guerra commerciale tra Usa e Cina. Pechino tende la mano a Washington e riduce i dazi sulle auto importate dal 40 al 15%. Quanto avvenuto in queste ore è il frutto della cena tra i presidenti Trump e Xi del primo dicembre a Buenos Aires.

A gioire della novità sono anche (e soprattutto) le Case auto tedesche. Approfondiamo insieme.

L’INCONTRO TRA TRUMP E XI

I presidenti cinese Xi Jinping e americano Donald Trump si sono incontrati per discutere del futuro e delle relazioni tra i due Paesi al margine dei lavori del G20 tenutosi in Argentina, raggiungendo un accordo amichevole e definendo la fine (o meglio una tregua di 90 giorni, in cui seguiranno nuovi negoziato) della guerra commerciale tra Pechino e Washington, che in questi mesi ha animato i mercati.

Come ha raccontato, post incontro, in conferenza stampa il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, i colloqui sono stati “amichevoli e schietti”, con l’obiettivo di assicurare il successo delle loro relazioni in rapporto alle loro “crescenti responsabilità per la pace e la stabilità nel mondo”, avendo “più interessi comuni che differenze”.

IL PIANO SUI DAZI

Il viceministro del Commercio Wang Shouwen, invece, ha raccontato il piano sui dazi raggiunto tra Trump e Xi, affermando che tra i punti principali sono previsti la “tregua” sul rialzo Usa delle aliquote dal 10 al 25% atteso dal primo gennaio 2019 sull’import di 200 miliardi di dollari di beni “made in China”; lo stop a ulteriori dazi su nuovi prodotti; e la costituzione di team operativi al lavoro per eliminare “i restanti dazi al 25%”.

LA RIDUZIONE DEI DAZI SULLE AUTO

Tra i primi risvolti pratici della tregua c’è la riduzione delle tariffe sulle auto importate che in Cina passa dal 40% al 15%. Dunque Pechino fa solo un passo indietro su quanto deciso a luglio 2018 in risposta si ai dazi imposti da Washington su importazioni cinesi (per un totale di 250 miliardi di dollari) .

L’EUROPA GIOISCE

In realtà, ad esser contente della mossa cinese sono soprattutto le Case auto europee che producono le loro macchine negli Stati Uniti, da Daimler a Bmw, dal momento che, come si legge su La Stampa, sono loro le maggiori esportatrici dagli Usa verso la Repubblica popolare.

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