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Matteo Bassetti

Covid? Malattia gestibile e curabile. Parola di Bassetti (San Martino di Genova)

Le parole di Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, su Covid, terapie e non solo 

 

Il Covid-19 c’è, ma è gestibile. Almeno è più gestibile di come lo era a marzo ed aprile scorsi. A sostenerlo è Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che  capisce la preoccupazione ma boccia l’allarmismo.

“Il  il 95% dei contagiati ha una malattia moderata”, sostiene Bassetti. Andiamo per gradi.

BASSETTI: MALATTIA GESTIBILE

Partiamo da quello che, per Matteo Bassetti, è un dato di fatto: la malattia da Covid è diventata gestibile. “Il Covid oggi è una malattia più gestibile e curabile nella maggior parte dei casi. Noi stiamo facendo del nostro meglio e per questo ringrazio il gruppo del S.Martino che lavora costantemente per garantire il massimo – commenta – Ora più che mai occorre che tutti facciano la loro parte rispettando le misure che conosciamo. Rispetto ai giorni terribili della scorsa primavera, assistiamo a ricoveri mediamente più brevi, età media (67 anni oggi) più bassa, malattia più gestibile e letalità azzerata. Abbiamo ancora qualche caso più complesso, ma rappresentano la minoranza”, ha detto il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti interviene sull’andamento della pandemia Covid nell’hub regionale per la cura della malattia.

SIAMO PRONTI A CURARE CHI ARRIVA IN OSPEDALE

La maggiore gestibilità dipende dal fatto che “abbiamo i farmaci, sappiamo come e quando usarli e siamo più sicuri di quello che facciamo. Occorre evitare di dare messaggi di terrore. La situazione è da tenere sotto stretta osservazione ma è completamente diversa rispetto a marzo e aprile”, ha aggiunto Basssetti.

95% INFETTI HA MALATTIA MODERATA

Il pensiero di Matteo Bassetti sul Covid viene esplicitato anche in un intervento ad Omnibus, programma di La7, condotto da Alessandra Sardoni. “La paura e l’allarmismo sono i peggiori consiglieri.”, ha detto Bassetti,  evidenziando che “il numero dei contagi cresce, ed è vero che i numeri sono importanti, ma sono molto diversi rispetto a quelli di marzo ed Aprile. Se prendiamo una delle regioni più virtuose nei report, la Toscana, notiamo che il 67% sono asintomatici e il 25% sono pauci sintomatici. Quindi il 95% ha una malattia moderata”.

OSPEDALIZZAZIONI: TENDENZA INVERTITA RISPETTO A MARZO-APRILE

“Le ospedalizzazioni crescono, ma crescono quelle di medio-bassa intensità e crescono meno quelle in terapia intensiva. Si è invertita la situazione rispetto a marzo ed aprile”, ha detto Bassetti.

SERVE UNA PICCOLA STRETTA

“Ora è il momento di una piccola stretta ma non è con l’allarmismo che si ottengono risultati” ha detto il direttore Clinica malattie infettive “San Martino” Genova, aggiungendo che la “mascherina” e “la campagna vaccinale” sono importantissimi.

VACCINO: IL PROBLEMA NON E’ SOLO SVILUPPO E PRODUZIONE

Matteo Bassetti si è espresso anche sul tema vaccini. “Ci sono oltre 150 programmi diversi e le aziende tra di loro sono in competizione. Entro la fine dell’anno si concluderanno la maggior parte degli studi di fase 3, quelli che precedono la commercializzazione. Quello più vicino sembra essere quello con cui l’Italia ha fatto un accordo, che è quello dell’Università di Oxford, commercializzato da Astrazeneca. Ci auguriamo che possano completarsi gli studi e che il vaccino possa essere analizzato da parte degli enti regolatori. Ci vorrà poi il tempo della produzione e dell’immunizzazione su vasca scala. Il problema non è solo averlo, ma somministrarlo a tutti”, sostiene Bassetti. “Lo vediamo con la campagna vaccinale anti influenza, ci vorranno due mesi per vaccinare parte della popolazione, figuriamoci per vaccinarne 60 milioni”.

“Se per la prossima estate abbiamo il vaccino e gran parte degli italiani più fragili vaccinati sarebbe un gran traguardo”.

REMDESIVIR: IL FARMACO ANTI COVID

E in attesa dei vaccini, il farmaco designato alla trattamento, il Remdesivir, c’è per tutti? “C’è stato un momento in cui il Remdesivir sembrava non esserci, ora le dosi sono state implementate. E poi ci sono altri Paesi che hanno deciso di produrlo. Fino ad oggi Aifa lo ha sempre procurato”, ha chiosato Bassetti.

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