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Draghi Ucraina

Cosa siamo disposti a perdere per difendere l’Ucraina?

Il post di Sergio Pizzolante, imprenditore e politico

Cosa siamo disposti a perdere

“Case di pane, riunioni di rane
Vecchie che ballano nelle Cadillac,
Pioggia che cade, vita che scorre, cani randagi…rabbia e stupore…lupi in agguato”

Cosa sei disposto a perdere?
Canta Jovanotti.

Cosa siamo disposti a perdere noi, in questa crisi, per non stenderci “sul burrone”?
Gli ucraini sono disposti a perdere la casa, la pace, il lavoro, le famiglie, la vita.
Molti l’hanno già persa. Altri la perderanno.
Per aver scelto noi, l’ Occidente.
Si fidavano di noi.

Cosa siamo disposti a perdere noi?
Niente.
Non vogliamo andare in guerra.
Vogliamo il gas e paghiamo la guerra di Putin.
Ci lamentiamo dei turisti russi che non verranno.
Dopo aver votato in massa gli amici di Putin.
Abbiamo votato in massa la dipendenza dal gas di Putin, quando abbiamo sostenuto, in massa, la chiusura dei rigassificatori, il blocco dei gasdotti e delle trivelle. Pagando così la guerra di Putin.
Adesso ci lamentiamo, accusando di poca lungimiranza i politici che, noi, abbiamo votato per pagare la guerra di Putin.
Ascoltiamo in televisione i giornalisti che hanno creato i mostri, che da No Tap, No Trivelle, sono diventati Ministri, impegnati adesso nelle “riunioni di rane” che non fermeranno la guerra di Putin.

È arrivato il momento.
Cosa siamo disposti a perdere noi che abbiamo arricchito Putin, che sta distruggendo l’Ucraina, anche per impoverire noi.

Non vogliamo fare la guerra guerreggiata. Certo.
Ma non vogliamo nemmeno fare la guerra economica.
Perché il gas, perché la segheria di Gemonio che vende mobili in Russia, perché la casa di moda che vende i vestiti a Mosca, perché i calzaturieri di Fermo che vendono le scarpe.
Non vogliamo lo SWIFT bancario, perché come paghiamo il gas che paga la guerra di Putin?

E invece no, se non vogliamo andare lì con le armi dobbiamo usare ogni arma che possiamo.
La Russia è una grande potenza militare ma una piccola economia. Piccola.
Piccolissima rispetto all’Europa e all’America.
Quanto potrà reggere se l’Occidente unito chiude tutti i rubinetti.
Tutti, subito. SWIFT, gas, tutto. Quanto?
Quanto potrà reggere quella piccola economia se non potrà vendere, comprare, con tutto l’Occidente,per un giorno, una settimana, un mese, un anno?
Quanto?
Quanto reggarenno i russi che ormai sono abituati alle crociere miliardarie, agli attici di Londra, alle ville in Sardegna?
Non reggeranno

Ma l’Italia non può fare a meno del gas? Si dice. Peggio per noi, verrebbe da dire. È colpa nostra vorrei dire.
Ma cosa siamo disposti a perdere?
Quello è sempre il punto.
Perdere qualcosa adesso per non perdere tutto. Questo è il punto.
Scommettendo sulla incapacità di reggere a lungo di Putin.
Anche la Cina, deve sapere, sa, che non può perdere i suoi affari con l’Occidente per Putin.

E poi questa è l’occasione per l’Europa.
Per dimostrarsi unità e solidale al suo interno.
Aggrappiamoci alle centrali nucleari francesi, visto che, cretini, non abbiamo voluto le nostre.
E acceleriamo con le trivelle e quant’altro necessario.
Dobbiamo essere disposti a perdere qualcosa, per non perdere tutto.
Ora.

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