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Salvini

Cosa ha detto il centrodestra in piazza

chiusura della campagna elettorale a Roma, in piazza del Popolo

 

Il centrodestra unito si presenta, dopo due anni, con i leader insieme per la chiusura della campagna elettorale a Roma, in piazza del Popolo. È l’immagine di una coalizione che si prepara a vincere e governare, “per cinque anni, con un governo saldo, coeso, forte del mandato popolare”, dice Giorgia Meloni.

Oggi i leader torneranno a fare chiusure separate, secondo lo schema a tre punte con Silvio Berlusconi a Milano, Matteo Salvini in una maratona social, dopo aver collezionato 30.000 chilometri in lungo e largo, Meloni a Napoli. È la presidente di FdI a chiudere la manifestazione di Roma, dove gioca in casa. Il clima tra i leader sul palco, insieme con Maurizio Lupi di “Noi moderati”, è unitario e amichevole. Salvini si fa anche i selfie con i militanti di FdI che gremiscono la piazza romana. Berlusconi inizia con il filo conduttore che unisce tutto il centrodestra, quello della battaglia contro “la sinistra”, per la quale il fondatore della coalizione scese in campo 28 anni fa, “contro l’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria”.

Il “combattente” per “la libertà” scalda subito la piazza chiamando per nome gli alleati, ricordando che “noi siamo la maggioranza degli italiani”. I distinguo scompaiono. Ma non è solo una photo opportunity: il governo che “andiamo a prendere”, come dice Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore di FI, in caso di vittoria, sarà inevitabilmente un potente collante della coalizione. Seppur il compito “sarà gravoso”, commenta il senatore azzurro Maurizio Gasparri.

Ma la coalizione è reduce da quattro governi e insieme è alla guida di 14 Regioni su 20. Il leader della Lega attacca, come Berlusconi, la campagna “di discredito fatta dalla sinistra contro di noi”. “Ma noi – sottolinea Salvini – non insultiamo, portiamo proposte”. Salvini in serata nella maratona dei leader da Bruno Vespa su Rai1 porta con sé il presidente dell’Unione italiana ciechi, Mario Barbuto, candidato della Lega a Palermo, per sottolineare anche il grande tema della disabilità.

Lo scontro con il Pd si riaccende sul presidenzialismo. Meloni, concludendo il comizio: “Hanno paura di me? Di noi? La sinistra ha paura di perdere il suo sistema di potere”. E rilancia sul tema bandiera del presidenzialismo: “Saremmo felici di farlo anche con la sinistra”, ma, avverte, “Se avremo i numeri saremo in grado di fare anche da soli”. Si scatena subito la polemica con il Pd. Enrico Letta contrattacca e lancia di nuovo l’allarme: “Vogliono cambiare la Costituzione anti-fascista da soli”.

Il segretario del Pd, che chiuderà oggi la campagna elettorale anche lui a piazza del Popolo, di fronte alle gravi minacce di Putin aveva anche detto in una intervista a “La Repubblica” che una vittoria del centrodestra sarebbe “un regalo” al presidente russo e una “minaccia” per l’Europa.

Ma la coalizione fa quadrato. Salvini: “Noi siamo dalla parte della libertà, dell’Occidente. Le sanzioni è giusto che ci siano, ma l’Europa metta un ombrello per i contraccolpi in Paesi come l’Italia”. La presidente di FdI ricorda che il centrodestra ha sempre votato a sostegno dell’Ucraina, a differenza degli “alleati elettorali” di Letta come il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. E Berlusconi ribadisce che “Forza Italia è garante europeista e atlantista” del futuro governo.

Il Cav da Vespa a “Porta a Porta” dà una sua versione sull’escalation di Putin, secondo la quale sarebbe stato convinto dai filo-russi del Donbass alla guerra all’Ucraina. Matteo Renzi, con Carlo Calenda, nel “terzo polo”, lo attacca: “Su Putin Berlusconi non è attendibile”. La sfida terzopolista a FI, per cercare di non far vincere il centrodestra e avere un Draghi bis, si accende nel rush finale. Mentre dal Sud Giuseppe Conte rilancia e si fa insidioso in alcuni collegi anche per il centrodestra, se settori di Pd faranno una desistenza mascherata con lui.

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