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Giorgetti

Il conclave del Corriere della sera su Papa Francesco

Tutto attorno a Papa Francesco si presta a più letture, interpretazioni e sospetti. Ecco cosa scrive il Corriere della Sera sul "Conclave ombra" in Vaticano. I Graffi di Damato

 

Anche se non abbastanza per lasciare già il Policlinico Gemelli, assediato dalle telecamere come Piazza San Pietro dall’angoscia del vuoto e del silenzio, Papa Francesco migliora e riceve, come si compiace Avvenire, il giornale dei vescovi italiani ,“auguri da tutto il mondo”.

I RETROSCENA DEI GIORNALI SUL VATICANO

Eppure “in Vaticano si trama”, scrive Iacopo Scaramuzzi su Repubblica, secondo il quale “i problemi fisici di Francesco hanno rianimato i conservatori che speculano sulla sua salute”. “In Vaticano inizia il Conclave ombra”, riferisce il Corriere della Sera titolando un lungo articolo di Massimo Franco, che da anni si divide fra le due sponde del Tevere, raccontando sia della politica italiana, e dei suoi retroscena, sia ciò che accade oltre le Mura di giorno e di notte, diciamo così, ma forse più di notte che di giorno. La Vaticanite è un po’ diventata la sua specialità forse prevalente, accreditata da conoscenze, rapporti e quant’altro avviati quando egli scriveva per Avvenire e aumentati, di intensità e qualità, quando passò al Corriere della Sera. Il suo modo quasi curiale di scrivere, ricostruire e immaginare lo hanno probabilmente reso più familiare nelle sacre stanze e dintorni.

COSA SCRIVE IL CORRIERE SULLE SORTI DI PAPA FRANCESCO

“Il Papa – si legge oggi nell’articolo appunto di Franco fra virgolette attribuite a un misterioso informatore – sta lentamente migliorando. Ma emergerà da questo ricovero comunque infragilito. E il Conclave ombra impazzirà più che mai…”.

“Il tema – continua, sempre tra virgolette, la confidenza raccolta oltre le Mura – non è questa permanenza in ospedale. Il Pontefice non è in pericolo di vita. Il tema, piuttosto, è come lui stesso analizzerà quanto gli è accaduto, e quali conclusioni ne trarrà”, cioè rimanendo o no al suo posto. Magari guardandosi ancora di più da quelli che lo circondano come se fossero anche loro la sua malattia, o rinunciando al soglio come il predecessore, senza però rimanere in Vaticano e indossare ancora le vesti bianche di un Papa, secondo voci o confidenze già raccolte dentro le stesse Mura.

VOCI, SOSPETTI E RIVELAZIONI

Tutto ormai attorno a Papa Francesco si presta a più letture, interpretazioni, sospetti, chiamateli come volete. Compresa la circostanza, sottolineata da Franco, che “finora non si sono mai visti né si è mai sentita la voce dei dottori che lo stanno curando. Non ci sono bollettini ufficiali dell’ospedale – ha insistito Franco – e questa assenza di trasparenza permette a nemici e amici di scegliere la narrativa preferita, senza che l’opinione pubblica sia in grado di capire fino in fondo come stanno le cose” dietro gli anodini comunicati dell’ufficio stampa della Santa Sede.

In questo contesto a dir poco misterioso è apparso di qualche significato allusivo al mio amico Franco anche la recente rivelazione di monsignor Georg Gaenswein, che fu segretario di Benedetto XVI ed è tuttora nominalmente prefetto della Casa Pontificia, che nell’ultimo Conclave vero “non pochi cardinali avrebbero vissuto bene se Angelo Scola fosse stato Pontefice” al posto dell’argentino Bergoglio.

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