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America Latina

Coronavirus, cosa succede in Messico, El Salvador, Argentina, Brasile e Venezuela

Messico, El Salvador, Argentina, Brasile e Venezuela: tutte le novità sul coronavirus in centro e sud America

La pandemia di Coronavirus mette in ginocchio l’America centrale e del sud. Mentre ad El Salvador vengono sospesi i trasporti pubblici, mettendo in grave difficoltà coloro che devono recarsi al lavoro e non hanno un’auto, in Venezuela non si trova completamente la benzina.

Messico, El Salvador, Argentina, Brasile e Venezuela: tutte le novità sul coronavirus in centro e sud America. Ecco tutti i dettagli.

I NUMERI

Partiamo dai numeri generali. L’America latina ha superato i 300 mila casi confermati di coronavirus, con circa 45 mila positivi rilevati in meno di 72 ore, secondo i dati elaborati da Ansa. I decessi sono 16.348.

I NUMERI PAESE PER PAESE

Il Brasile è il Paese più colpito con 125.096 contagi e 8.535 decessi. Seguono il Perù, con 54.817 positivi di cui 1.533 morti e l’Ecuador, con 29.420 casi e 1.618 morti nel Paese al 6 maggio (i numeri contrastano con quelli riferiti i 4 maggio, con 31 mila casi- i numeri più bassi secondo le autorità sono dovuti al ricontrollo dei test).

In Messico i casi confermati sono 27.634, con 2.704 morti e in Cile ci sono 23.048 contagiati e 281 morti. Tra i Paesi della regione che superano i mille casi ci sono: Colombia (8.959 e 397), la Repubblica Dominicana (8.807 e 362), Panama (7.731 e 218), Argentina (5.208 e 273), Bolivia (1.886 e 91) Cuba (1.703 e 69) e Honduras (1.461 e 99).

BRASILE, CAOS RESPIRATORI

Brasile in subbuglio: è nel Paese più colpito è scoppiato lo scandalo dei respiratori. L’ex sottosegretario di Stato alla salute, Gabriell Neves, e altre tre persone sono state arrestate nella giornata di giovedì 7 maggio durante un’operazione delle forze specializzate nella lotta alla corruzione (GAECC) del ministero pubblico di Rio.

Gli indagati sembrano far parte di un’organizzazione criminale volta a ottenere vantaggi nei contratti di emergenza – quando si rinuncia alle offerte – per l’acquisizione di respiratori polmonari usati per trattare i pazienti in condizioni critiche con Covid-19.

MESSICO

Tra i Paesi più colpiti dell’America Centro-Sud c’è il Messico. Ieri, alle vecchie zone rosse, Quintana Roo (Cancun, ma anche Playa del Carmen), Tabasco (Villahermosa), Sinaloa (Culiacán) e Baja California (Tijuana, originariamente ), Stato del Messico e Città del Messico (Valle del Messico), si aggiungono altre 6 località: Morelos, Guerrero, Oaxaca, Veracruz, Puebla e Tlaxcala, secondo quanto riferito dal presidente Andrés Manuel López Obrador.

ARGENTINA, LA PLATA PENSA A QUARANTENA FLESSIBILE

In Argentina, dove i casi superano le 5.000 unità, si pensa a come allentare, invece, le misure restrittive. Un’idea, originale, arriva dal Sindaco di La Plata, Julio Garro, che ipotizza di consentire in alcuni giorni le uscite per le donne ed in altri quelle degli uomini. Si pensa anche alla riapertura di alcune attività, ma nulla ancora è deciso.

VENEZUELA CRISI SEMPRE PIU’ ACUTA

Si acuisce, invece, la crisi in Venezuela. La pandemia ha provocato una grave carenza di carburante che costringe i venezuelani a trascorrere interminabili notti nei ranghi se vogliono riempire il serbatoio. Il Paese è in quarantena e la situazione economica è al limite.

EL SALVADOR

Mentre qualcuno pensa a ripartire, El Salvador si paralizza: quarantena prorogata fino al 16 maggio (iniziata il 22 marzo). Il Governo, secondo quanto annunciato dal presidente Nayib Bukele, ha deciso di sospendere il trasporto pubblico per 15 giorni nel tentativo di contenere la diffusione del nuovo coronavirus. Sarà garantito il solo trasporto di medici e del personale sanitario.

”Lo dobbiamo fare, per il nostro Paese”, ha scritto il presidente su Twitter.

Lo shopping, invece, sarà consentito solo in alcuni giorni e in base ai numeri della loro carta di identità. Il governo provvederà anche a distribuire 2,7 milioni di pacchi con beni di prima necessità per ridurre la necessità di fare acquisti.

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