Il “Senno di Po”, l’audio-blog del giornalista Ruggero Po, con i consigli del professore Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), sul Coronavirus in Italia.
Ecco il file con la conversazione tra Po e Maga:
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Ecco che cosa ha scritto ieri dal prof. Maga dopo la notizia del primo caso del contagiato a Codogno:
“La notizia del giorno è ovviamente il cluster dei casi in Lombardia nell’area di Codogno. E’ necessario sempre partire dai fatti e da ciò che si sa e poi trarre delle conclusioni oggettive. Innanzitutto: si tratta di un episodio di cui tutti avremmo fatto a meno, ma che rientra nel novero delle possibilità. Altri Paesi hanno già avuto situazioni simili, come la Germania, con 16 casi (di cui 12 già guariti) e una catena di trasmissione che però è stata bloccata e da dieci giorni ormai non ci sono nuovi casi. In Lombardia oggi c’è un cluster (gruppo) per ora di 6 persone. Potrebbero aggiungersene altre nei prossimi giorni. Un cluster non è un’epidemia e quindi non è giustificato nessun allarmismo, ma un allarme sì: però solo per le autorità sanitarie. Perchè l’unica misura efficace e praticabile è il tracciamento attivo: ricostruire la storia di contatti, tracciarli, monitorarli. Il quadro epidemiologico indica: tra gli infetti 80% sintomi lievi; 10-15% sintomi intensi (anche polmoniti). Il 4% critici (che richiedono terapia intensiva). Quindi: oggi in Italia la zona interessata dai pochi casi è limitata e sotto sorveglianza. I cittadini là devono seguire i consigli delle autorità sanitarie. Il fai-da-te in questi casi è solo peggiorativo. Isteria, paura, comportamenti irrazionali non solo non proteggono, ma al limite aumentano i rischi. L’uomo della strada deve continuare a vivere normalmente”.