FIGLIUOLO ARRONZA LE REGIONI
«Si susseguono annunci di azioni non inserite nel programma nazionale che potrebbero confondere l’opinione pubblica. Dobbiamo rimanere tutti focalizzati sulla protezione degli over 60 e dei fragili». (Il commissario Figliuolo alle regioni)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
STORARI SCARICA DAVIGO
Storari difficilmente avrebbe potuto immaginare che quei delicati verbali, pieni di accuse da verificare, in qualche modo sarebbero arrivati ai giornali e al collega Di Matteo, si legge tra le righe delle parole dell'avvocato del pm Storari. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 20, 2021
SINTESI TASSAIOLA
"Letta: tassa sull’eredità. Ma Draghi lo gela: “Non è il momento”. Il Pd: imposta più alta sui patrimoni superiori a un milione per finanziare un assegno da 10mila euro ai 18enni. Bocciato anche Salvini sulla flat tax e sul futuro di Mattarella". (sintesi Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
LE BORDATE BIPARTISAN DI DRAGHI
La riforma fiscale non la scriveranno i partiti di maggioranza. Daranno il loro contributo, lanceranno le loro idee-bandiera, ma la riforma sarà soprattutto di Draghi. Che ieri ha bocciato nello stesso tempo la nuova patrimoniale lanciata da Letta e la flat tax di Salvini. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
CAPITALISTI PRO IMPOSTE
"L’unica imposta non recessiva per distribuire soldi a chi ne ha bisogno è quella sulla successione". (Riccardo Illy)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
CORSERA PRO LETTA
"Letta non è diventato un pericoloso sovversivo: ai suoi ha ripetuto di essersi ispirato più che alla sinistra antagonista al Fmi e a Macron. Ricordando come economisti liberali come Boeri o Perotti considerino l’Italia «il paradiso fiscale delle successioni»". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
LE AFFETTUOSITA’ DI SALVINI PER URSO (DIFESO DALL’EX MINISTRO TERZI)
"«In questo momento gli amici dell’Iran non sono amici miei», sibila Salvini alludendo all’attività di consulenza svolta da Urso, ex viceministro allo Sviluppo economico, a favorire le imprese italiane che investono nel Paese mediorientale". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
RISPOSTA INDIRETTA A SALVINI SU URSO… https://t.co/ZoOAK6jeME
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
LE CORDATE NEL COPASIR
"Il controllo della presidenza del Copasir ha finito per trasformarsi in una guerra tra due trasversalissime cordate politiche: Salvini-Renzi da una parte, Conte Letta dall’altra, con Meloni che si è trovata sulla “barricata” del centrosinistra". (Fabio Martini, La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
PER BONOMI I PROBLEMI SONO SEMPRE ALTRI
«Gli interventi nella loro consistenza sono importanti quello che ancora manca è che siamo ancora molto concentrati sulla fase emergenziale e poco sulla ripresa che è data dalle riforme»: è il bla-bla di giornata del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sul decreto Sostegni
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
QUOTA ASSOCIATIVA 2020 DI ENEL IN CONFINDUSTRIA
1,7 milioni di euro: quota associativa pagata da Enel a Confindustria
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
CIAO ITA?
Nel decreto Sostegni bis c’è un nuovo prestito da 100 milioni di euro (durata sei mesi) per garantire l’operatività di Alitalia, nulla invece per la newco Ita che dovrebbe subentrargli a breve e a cui si diceva dovessero andare 800 milioni. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
CHIARA FERRAGNI DA TOD’S A NESPRESSO
"Nespresso porta un tocco di stile alla sua ultima collezione estiva, grazie alla collaborazione con l'imprenditrice di fama mondiale Chiara Ferragni. La partnership vedrà Ferragni trasformare con il suo stile iconico alcune delle più amate macchine Nespresso". (Radiocor)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 20, 2021
QUISQULIE & PINZILLACCHERE
"L’unico autorizzato a parlare del capo dello Stato è il presidente della Repubblica“, ha detto Draghi. Cioè nessuno – tranne Mattarella – può parlare di Mattarella? Bah.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
"Angelini lascia Propaganda Live. Silenzio da Jovanotti e amici vip". (Domani quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 21, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU LETTA E LE SUCCESSIONI:
“Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli. L’economia è ancora in recessione”. Mario Draghi reagisce così all’idea lanciata da Enrico Letta in un’intervista a Sette. Proposta che vede tutto il centrodestra schierato contro. A Massimo Gramellini, che gli chiedeva su che cosa cederebbe a Matteo Salvini, aveva risposto così: «Per la dote ai diciottenni sarei disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale. Il mio sogno è trattenere i ragazzi in Italia. Il problema del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione».
L’idea di Letta è di intervenire sulle donazioni e sulle eredità superiori ai 5 milioni di euro, recuperando 2,8 miliardi che sarebbero distribuiti, con quote da 10 mila euro alla metà dei diciottenni italiani (280 mila euro all’anno), sulla base del reddito (Isee). La tassa di successione arriverebbe al 20 per cento. Letta fa notare come all’estero la percentuale sia molto superiore all’attuale 4% italiano: 30% in Germania e 45% in Francia.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SUL COPASIR:
La poltrona in palio del Copasir non è secondaria, anche perché il presidente dovrà gestire una serie di audizioni, già programmate da gennaio, e approfondimenti su vicende che possono essere motivi di ulteriori attriti e scontri politici. A parte l’ispezione commissionata al Dis, è previsto che il Comitato ascolti Conte e il suo ex portavoce Rocco Casalino per come si sono comportati nella crisi dei pescatori di Mazara del vallo rapiti dai libici; lo stesso Conte e il segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa dovrebbero essere sentiti su un presunto hackeraggio del profilo facebook del governo, dove comparve un appello anti-Renzi. E proprio Renzi, che qualcuno voleva convocare per chiedergli conto dell’incontro con Mancini, dovrebbe riferire dei suoi sospetti sui contatti tra i vertici dei servizi segreti italiani e l’ex ministro della Giustizia americano William Barr, nell’estate 2019, a sostegno di Trump nel cosiddetto Russiagate.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DE LA STAMPA SUL COPASIR:
Nei prossimi due mesi e mezzo, prima della pausa estiva, davanti al Comitato parlamentare predisposto al controllo sui Servizi sono previste almeno due audizioni delicate e ovviamente coperte dal segreto: il sottosegretario ai Servizi, il prefetto Franco Gabrielli dovrà riferire sulla indagine interna all’intelligence sul misterioso incontro in un autogrill tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e un funzionario del Dis, il “capocentro” Marco Mancini, considerato politicamente vicino all’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, incontro ripreso con telecamera e trasmesso da Raitre. Sempre Matteo Renzi sarà al centro di una seconda delicata audizione: dovrà riferire al Copasir circa le accuse da lui stesso rivolte all’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte (di nuovo in ballo),che avrebbe autorizzato colloqui irrituali nell’estate del 2019 tra i nostri servizi e il procuratore statunitense William Barr. E se Renzi dovesse portare elementi nuovi, a quel punto il Copasir potrebbe convocare Conte. Un conflitto personale tra i due che sinora – per quel che se ne sa – è stato combattuto con le armi della politica, ma che attraverso l’attività del Copasir potrebbe rivelare aspetti da “guerra sporca”. E nei prossimi mesi il Copasir è atteso da tre indagini su questioni strategiche che investono interessi corposissimi: energia (e annessa autonomia), industria della difesa, infrastrutture. Naturalmente la guerra per il controllo della presidenza del Copasir ha ragioni in buona parte diverse dai dossier in ballo e ha finito per trasformarsi in una guerra tra due trasversalissime cordate politiche: Salvini-Renzi da una parte, Conte-Letta dall’altra, con Meloni che si è trovata sulla “barricata” del centrosinistra. Da almeno un mese il più delicato organismo del Parlamento italiano viveva in una sorta di “illegalità legalizzata”: la presidenza del Copasir spetta per legge, non per semplice prassi, ad un esponente dell’opposizione, ma da quando la Lega era entrata in maggioranza, il leghista Raffaele Volpi aveva rifiutato di dimettersi. Pur di non cedere la presidenza all’esponente di Fratelli d’Italia, il vicepresidente Adolfo Urso. E proprio lui, il “dottor Sottile” di Fdi, anziché con proteste clamorose, ha debilitato Volpi sul piano giuridico, promuovendo documenti e una valanga di pareri di costituzionalisti, di ex presidenti delle Camere e dalla Corte Costituzionale. Un coro che stava fiaccando le difese di Volpi, senza ancora indurlo alle dimissioni. Ma nella battaglia tra la destra di opposizione (in questo caso sulla trincea della legalità costituzionale) e quella di governo, si sono infilati Pd e Cinque stelle. Lo “scacco matto” su iniziativa di Enrico Borghi, esponente del Pd al Copasir e vicino a Letta: ha annunciato che non avrebbe partecipato più ai lavori, i tre Cinque stelle lo hanno seguito ma non Ernesto Magorno di Italia Viva. A quel punto, dopo i precedenti forfeit di Adolfo Urso e Elio Vito, mancava il numero legale e a Volpi non è restato che arrendersi.