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Chi sono gli iraniani (pro Putin e Houthi) sanzionati dall’Ue

Il Consiglio dell'Ue ha adottato sanzioni nei confronti di sei persone e tre entità per il loro ruolo nella fornitura di missili e droni ai regimi di Putin e degli Houthi. Tutti i dettagli

Nove soggetti iraniani, di cui sei persone e tre entità, sanzionati dall’Ue per il loro ruolo nella fornitura di missili e droni ai regimi di Putin e degli Houthi. È la decisione assunta ieri dal Consiglio europeo (presieduto da Charles Michel, nella foto) nei confronti di chi produce e trasferisce questi ordigni “a gruppi armati ed entità che minano la pace e la sicurezza”. Tra le figure colpite spicca il ministro della Difesa Mohammad-Reza Gharaei Ashtiani, mentre l’entità sanzionata più in vista è la Marina del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione.

Le sanzioni.

Le misure restrittive arrivano dopo mesi di discussioni e decisioni preliminari a Bruxelles dopo che è maturata la convinzione della necessità di colpire duramente un Paese che alimenta i conflitti scatenati dai suoi impresentabili alleati.

Come ricorda al-Monitor, già a settembre scorso le lenti dell’Unione avevano messo a fuoco una serie di individui e compagnie coinvolti nella produzione di droni d’attacco come quelli messi a disposizione già da un paio d’anni a Putin, puntando l’attenzione anche sulle società terze attive nella fabbricazione della componentistica.

Lo scorso 22 marzo il Consiglio aveva ribadito l’intenzione di ostacolare “l’accesso della Russia a item sensibili e tecnologie dall’impiego militare”, nonché l’impegno a colpire “entità di Paesi terzi”.

Due settimane fa quindi il varo di nuove sanzioni contro soggetti iraniani che, sottolinea al-Monitor, erano responsabili dei trasferimenti di tecnologie letali ai fronti della Russia e del Medio Oriente. Sanzioni che ora trovano il sigillo della pubblicazione sulle reti ufficiali del Consiglio.

I sanzionati.

Oltre al ministro della Difesa, tra i soggetti sanzionati ci sono il comandante dei pasdaran Esmail Qaani e il capo della Iran’s Aviation Industries Organization Afshin Khaji Fard.

Ma le sanzioni colpiscono anche la Marina degli stessi pasdaran e il quartier generale centrale di Khatam al-Anbiya, il comando unificato delle forze armate iraniane che risponde agli ordini diretti del General Staff, e che, insieme al suo comandante generale Gholam Ali Rashid, è stato sanzionato il mese scorso da Gran Bretagna e Canada per il suo ruolo nell’attacco a Israele.

Nel mirino finisce anche la società Kavan Electronics Behrad, attiva in tutto il Medio Oriente e anche in Asia, come risulta dal portale OpenSanctions, nella componentistica impiegata nella produzione di droni, con sanzioni inflitte anche al suo Ceo Mehdi Dehghani Mohammadabadi e al presidente del Board Hossein Hatefi Ardakani.

“I soggetti colpiti – ha precisato il Consiglio Ue – saranno soggetti al congelamento degli asset e al divieto d’ingresso nel’Unione Europea”. Vietato inoltre il trasferimento di qualsiasi fondo o risorsa economica.

Il ministro.

Nato a Teheran 64 anni fa, Mohammad-Reza Gharaei Ashtiani muove i suoi primi passi nelle forze speciali al tempo in cui era scoppiato il conflitto con l’Iraq.

Nel 1999 viene nominato vicecomandante delle truppe di terra, e sei anni dopo promosso a vicecomandante dell’Esercito. Si susseguono incarichi che lo portano a ricoprire il ruolo di numero due dello staff delle Forze armate, incarico che gli costa le sanzioni degli Usa elevate poco prima di entrare nel governo del neoeletto presidente Raisi.

Sin dal suo insediamento al vertice della difesa, ribadisce l’importanza per l’Iran della dottrina della guerra asimmetrica imperniata sul vasto ricorso alle tecnologie di missili e droni per compensare l’inefficacia dell’apparato militare convenzionale del Paese.

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