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Salvini

Chi processa il processo a Salvini

Reazioni e commenti al processo Open Arms contro Salvini. La nota di Sacchi

“Grazie Giorgia, grazie Antonio, avanti a testa alta”. Il governo fa quadrato a difesa di Matteo Salvini che ringrazia il premier Meloni e il vicepremier, ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Entrambi scendono in campo in solidarietà di Salvini per il quale sono stati chiesti dall’accusa 6 anni di carcere per sequestro di persona nel processo Open Arms a Palermo. “Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani”, dice Salvini in un significativo video. Dove cita l’articolo della Costituzione sul dovere della difesa dei confini nazionali. Afferma Salvini: “Mai nessun governo e mai nessun ministro nella storia è stato messo sotto accusa o processato per aver difeso i confini del proprio Paese. L’articolo 52 della Costituzione recita: la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani. Mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”.

Meloni e Tajani, e con loro tutta la maggioranza, difendono a spada tratta il leader leghista, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Solidarietà a sorpresa da Elon Musk che giudica la vicenda “pazzesca”. Con gli esponenti di FdI e FI scende in campo tutta la Lega a sostegno del “capitano”, a processo per il suo operato da ministro dell’Interno nel governo Conte/1. Lo raggiunge una telefonata anche del presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana. Salvini riceve l'”affettuosa e piena solidarietà” del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Solidarietà di Arianna Meloni, capo della segreteria politica di FdI, sorella del premier. E quella del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, allora capo di gabinetto di Salvini al Viminale. Ma le parole che più risuonano anche nelle critiche delle opposizioni sono quelle molto nette e dure del premier Meloni: “È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini”. Prosegue: “Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini”. Parole nette anche da Tajani: “Salvini ha fatto il suo dovere di ministro dell’Interno per difendere la legalità. Chiedere 6 anni di carcere per questo motivo appare una scelta irragionevole e per giunta senza alcun fondamento giuridico”.

Attacca a testa bassa la sinistra, soprattutto il Pd e Alleanza Verdi Sinistra. Mentre un imbarazzato silenzio scende su quei Cinque Stelle che erano con lo stesso Salvini in quel governo di cui esprimevano il premier Giuseppe Conte. L’avvocato Giulia Bongiorno ha denunciato che questo “è un processo alla linea politica dell’esecutivo”, che condivideva con Salvini la linea di controllo dell’immigrazione illegale. Silenzi anche da parte dei renziani che furono decisivi con il loro sì unito a quello del Pd e di tutta la sinistra radicale e i pentastellati nel voto al Senato che mandò Salvini a processo. Un intervento “molto inopportuno”, Elly Schlein così definisce le parole di Meloni, richiamando al principio della separazione del potere esecutivo da quello giudiziario.

Resta il fatto che con la decisione della sinistra, compreso il centro cosiddetto “garantista”, di Renzi di mandare Salvini a processo è una scelta politica che è stata mandata in un’aula di tribunale. Un precedente grave per l’autonomia della politica, aveva avvertito Pier Ferdinando Casini, l’unico esponente di centrosinistra che si dissociò da quella linea giustizialista e votò no.

Se c’è una cosa che unisce davvero il cosiddetto campo largo, sempre però un po’ più stretto per liti e contraddizioni interne sui programmi, è il giustizialismo e l’uso politico della giustizia in vigore da 30 anni per cercare di eliminare gli avversari politici. Una cifra rinverdita da un’estate più che militante “manettara”, si potrebbe dire, dei leader di sinistra addirittura scesi in piazza a Genova contro un detenuto per chiederne le dimissioni da governatore ligure. Ieri Giovanni Toti è stato tra i primi a dare la sua solidarietà a Salvini.

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