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Chi ha vinto davvero e chi ha perso di sicuro alle elezioni in Lombardia e Lazio

Il corsivo di Sergio Pizzolante, imprenditore ed ex parlamentare Pdl

 

Ci sono le prime proiezioni dei risultati elettorali nelle due principali regioni italiane e nelle due città più importanti, quella politica e quella economica.

Sono risultati con una valenza politica nazionale.

Alcune considerazioni:

1. la politica è in fondo ai pensieri degli italiani. Vanno alle urne poco più di un italiano su tre, pur avendo avuto quasi due giorni per votare. Questo significa che siamo di fronte non (non solo) alla crisi dei partiti, della politica dei partiti, ma ad un crisi profonda della democrazia in Italia.

2. La democrazia italiana è senza partiti, i partiti sono senza democrazia. E se la democrazia non interessa ai partiti come si può pensare possa interessare agli italiani? Questo è il dramma vero. L’indifferenza diffusa verso la democrazia. Partecipazione attiva nulla, partecipazione al voto quasi nulla. E tutto ciò succede mentre vediamo cosa accade nei paesi non democratici: Iran, Russia, Turchia, Cina, mondo arabo. Nulla ci scuote. Non ce ne frega nulla.

3. Nessuno progetta una politica che creda nella democrazia, molti (troppi) si fanno partiti personali, nel partito più partito, il Pd, ognuno si fa una corrente personale e la sottopone al voto delle facce, senza contenuti.

4. Ma la responsabilità non è solo dei politici. Se i giornali, le televisioni, i conduttori guru, gran parte del mondo intellettuale, continuano a giovare al tiro al bersaglio, all’assimilazione della politica al nulla, all’inutile, sino alla teoria corruzione come componente fondante della politica, per arrivare alla equiparazione fra politica e mafia, beh, il risultato è sotto gli occhi di tutti. Per chi vuol vedere. Pochi. Senza buona informazione e cultura e pensiero non c’è politica. E democrazia. E nessuno si senta escluso.

5. La destra regge, arretra meno. La sinistra non c’è. La destra in Lombardia e nel Lazio è abbondantemente sopra il 50%. Il Centro Sinistra nel Lazio ha un tracollo. Ricordo che prima governava. Compreso il Terzo Polo è poco sopra il 30%. Così in Lombardia, compreso i 5 stelle. E Terzo Polo e 5 stelle non sono sommabili. Un precipizio. Dentro il precipizio della democrazia.

6. Con bassa affluenza una volta la sinistra vinceva, perché era più partito, più partecipazione, più appartenenza, più politica. Adesso niente più.

7. La destra è soprattutto Meloni. Meloni piace ancora. E vince ancora. Ciò nonostante la guerra nucleare contro dei media di sinistra. Di Repubblica, di La7, delle Gruber, dei Travaglio, dei Formigli, dei Floris. Ormai fanno più male a sinistra che a destra. Il fango quotidiano contro la politica (e la destra) finisce per far affogare nella melma la loro parte. Loro sono più ricchi (di soldi), la parte loro vive nell’indigenza.

Punto.

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