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Chi e perché elogia Mattarella

Il messaggio di fine anno di Mattarella e le reazioni politiche. La nota di Paola Sacchi

C’è un chiaro riconoscimento al premier Giorgia Meloni e al governo di centrodestra per “l’importante presidenza italiana del G7” negli impegni per la pace, tratto distintivo della nostra Costituzione e missione storica della Ue da perseguire però “senza sottomettersi a chi aggredisce” e viola il diritto internazionale. E questo per impedire che accada ad altri Stati europei quel che è accaduto all’Ucraina aggredita dalla Russia.

C’è il riconoscimento dei dati positivi macroeconomici, rivendicati dal governo, dall’incremento dell’occupazione, pur sottolineando il problema della precarietà e del dramma della in-sicurezza sul lavoro, alla crescita delle esportazioni, ai risultati sul Turismo, di cui si occupa il ministro Daniela Santanchè, particolarmente bersagliata dalle opposizioni.

Sergio Mattarella nel discorso di fine d’anno, dai toni sobri e asciutti, di fatto dà più di un dispiacere alla sinistra la cui linea è stata finora sempre quella dell’opposizione a prescindere al governo, battendo il tasto del presunto isolamento in Europa e di un allarme su ipotetici rischi di default demoliti dai fatti. E certamente la parola “patriottismo” entrata nel linguaggio quirinalizio non avrà fatto molto piacere alle opposizioni. Un patriottismo che esiste anche “negli immigrati che rispettano le regole”.

Meloni, che subito dopo il discorso ha un colloquio con il presidente della Repubblica, ringrazia e apprezza il riconoscimento fattole dal Capo dello Stato sulla guida del G7. Tra i primi a congratularsi con Mattarella è anche il vicepremier, titolare del Mit e leader della Lega, Matteo Salvini, che sottolinea il tema della pace da cui, afferma Mattarella, si leva un grido “d’urgenza”. Tema che Salvini aveva subito posto dopo la guerra della Russia all’Ucraina, pur tracciando una netta linea tra aggressore e aggredito. Salvini ricorda anche il contributo che potrà dare per la pace la presidenza Trump. E apprezza lo spazio dato da Mattarella alla sicurezza con la gratitudine verso le forze dell’ordine.

Il ministro degli Esteri, vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, non può che apprezzare, a sua volta, l’approccio di Mattarella – che esprime “angoscia” per la giornalista Cecilia Sala detenuta in Iran, cita Papa Francesco e l’occasione dell’anno giubilare – ai conflitti in atto nel mondo, da Gaza agli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas all’Ucraina. È un approccio che fa del termine rispetto, scelto dalla Trecccani come parola dell’anno, il filo conduttore. Un rispetto che deve partire dai rapporti personali, “dal modo di relazionarsi”. Perché occorre “riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme”. Dura la denuncia di Mattarella contro i femminicidi da parte di uomini “che non rispettano neppure se stessi”.

Il coro di apprezzamento alle parole del Capo dello Stato è unanime, comunque. Il Pd di Elly Schlein preferisce, come è naturale, battere il tasto sulla parte del discorso che riguarda la necessità di maggiore giustizia sociale e il grave problema delle liste d’attesa negli ospedali con il risultato che in molti “ormai rinunciano a curarsi”. Ma il punto è che se qualcuno sperava ancora di trovare in Mattarella il vero capo dell’opposizione di fatto ieri sera ha subito un’altra delusione. La sinistra del cosiddetto campo largo sembra stavolta giocare più di rimessa. Forse la cosa più di sinistra, suonata un po’ troppo old, è quel riferimento al fatto che starebbe aumentando il divario tra i poveri e i ricchi che sarebbero sempre più ricchi. Qualche maligno ci ha subito visto un riferimento anche a Elon Musk amico del premier e di questo governo. Dietrologie tutte da verificare. Ma già una volta Musk non venne apprezzato da Mattarella per quello che fu visto come uno sconfinamento del miliardario sulla nostra giustizia quando l’attaccò per difendere Salvini su Open Arms.

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