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Libertà

Chi cavalca pandemie e umori anti casta

Il corsivo di Dalavecuras su politici e istituzioni che cavalcano non solo le pandemie...

 

Vladimir Putin ha battezzato “Sputnik V” il nuovo vaccino anti Covid uscito dai laboratori dell’Istituto Gamaleya di Mosca: spera – e obiettivamente non si può che augurarsi che la speranza si riveli fondata – che questo farmaco rinverdisca il prestigio scientifico della Russia così com’era stato ai tempi del primo satellite, lanciato nello spazio appunto dai sovietici il 4 ottobre 1957.

Quasi contemporaneamente (si parva licet componere magnis), il presidente pentastellato dell’Inps Pasquale Tridico ha fatto un’insolita disclosure, comunicando il numero dei parlamentari, “ben” cinque – appartenenti alla categoria delle partite Iva – su quasi mille parlamentari, che hanno richiesto, a norma di decreto “Cura Italia”, l’assegno di 600 euro previsto appunto per le partite Iva.

Tridico spera di dare una mano all’ultimo referendum “anticasta”, quello del 20 settembre prossimo destinato a posare la pietra tombale sulla democrazia costituzionale e parlamentare (peraltro già assai sofferente di suo da qualche decennio dopo il genocidio degli altri partiti e la mutazione genetica del Pci).

Ma non si vuole entrare nel merito di queste due iniziative, di valore simbolico, al momento. Il trend che testimoniano ha riscontri ben più corposi nella campagna presidenziale americana (nella quale sventolando la pandemia è appena entrato a gamba tesa anche il Fmi), in quel che accade in Brasile, nel Regno Unito e un po’ dovunque: senza parlare della Lombardia. La Pandemia (che a questo punto ha pieno diritto alla maiuscola) viene cavalcata senza ritegno da chiunque abbia un interesse politico da perseguire.

Niente di nuovo sotto il sole. Si dirà – senza scomodare Tucidide e la peste ateniese dei V secolo a.C. – che Albert Camus aveva già spiegato tutto, e nella sostanza è così. Ma c’è anche la forma, quella che il saggio Natalino Irti ha ribattezzato “salvagente” e che, forse proprio per questo, è maltrattata a più non posso: la strumentalizzazione invereconda di oggi fa la differenza tra una tragedia che nasce, cresce, si consuma e viene digerita (ricordata, raccontata, studiata, strumentalizzata) coi ritmi lenti e regolari del mondo predigitale e non spettacolarizzato, e il presente, che si definisce da sé.

Bisognerà aggiornare la massima del presidente Mao: non più “Il potere nasce dalla canna del fucile” ma “il potere nasce sulla punta della siringa”: Mario Monti, con quella sua personalissima e vincente miscela di flair, cautela e prontezza di riflessi lo ha capito subito: chiamato dall’Organizzazione mondiale della sanità a presiedere una “supercommissione” (scienziati, ex capi di stato e di governo) che detterà le priorità globali alla luce della pandemia, ha generosamente e prontamente accettato.

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