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Che cosa succede al Tg1

Caro direttore, lo sai che al Tg1 c'è da un lato uno scaricabarile tra direttore e azienda sugli ascolti e dall'altro i sindacalisti della testata Rai ragionano come non si ragiona più manco nelle caserme e negli uffici statali? La lettera di Francis Walsingham

 

Caro direttore,

lo sai che in Rai si pensa ancora in termini di personale come negli uffici statali di una quarantina di anni fa?

L’ho scoperto ieri sera a cena, quando il marito di una giornalista di un telegiornale della Rai mi ha raccontato che la moglie era tutta felice perché grazie al cdr del Tg1 vuole sollecitare i colleghi delle altre testate Rai a seguire l’esempio del primo telegiornale pubblico.

E lo sai per quale motivo?

Perché – come forse non si fa manco più nelle caserme – gli avanzamenti di carriera devono essere decisi in base all’anzianità di servizio, agli anni di conduzioni e di permanenza nella testata. Una pacchia per i giornalisti vecchiotti, dunque spesso fiacchi, che hanno molto condotto e fatto pochi servizi, coordinato poco o nulla e magari per tanti anni hanno tanto sbadigliato (fors’anche perché direttori, vicedirettori e caporedattori li hanno indotti a far nulla, per carità).

Insomma, fra le richieste dei giornalisti ultrasindacalizzati del Tg1 al direttore non c’è quella di seguire il merito e la preparazione professionale per le prossime scelte.

Boh, che strano mondo la Rai.

Poi, sempre il marito della giornalista mi ha fatto notare che alla fine del testo del comunicato interno del cdr del Tg1, dopo l’incontro avuto dai sindacalisti con il direttore Gian Marco Chiocci, c’è secondo lui una chicca. Io ci capisco poco o nulla di cose Rai (anche perché sento solo qualche giornale radio di solito) e so nulla di palinsesti, ma pare che Chiocci per il calo degli ascolti del Tg1 abbia scaricato abbastanza sullo scarso traino di Pino Insegno, mi ha fatto rimarcare il mio amico sposato con una giornalista del Tg2 o del Tg3 (francamente non ricordo la testata).

Ti mando il testo del comunicato del cdr del Tg1, magari trovi altre chicche che ti interessano (non penso proprio) o che interessano i lettori di Startmag.

Salutoni,

Francis Walsingham

Ps: non ti ingozzare di fichi, mi raccomando.

+++

Care colleghe e cari colleghi,

Abbiamo avuto un incontro con il direttore Chiocci. Di seguito il resoconto delle questioni affrontate.

Organico e carico di lavoro

Abbiamo fatto presente che il carico di lavoro da troppo tempo si è moltiplicato, diventando insostenibile nel periodo di ferie sia per i redattori sia per le Line, alcune in sofferenza da tempo, dove, a pesare, è anche l’uscita di colleghi mai sostituiti. Abbiamo sottolineato l’impossibilità di continuare a sostenere questi ritmi dall’alba alla notte. Il Direttore si è detto consapevole dell’enorme sforzo e ci ha comunicato di aver chiesto all’Azienda un incremento di 8 unità. Contestualmente abbiamo ribadito anche questa volta di incentivare percorsi interni di crescita in base ad esperienza maturata all’interno del Tg1, numero di servizi svolti, anni di conduzione e permanenza nella testata.

Organizzazione del lavoro

Abbiamo auspicato una maggiore presenza dei colleghi di ogni redazione sul territorio, tanto in Italia quanto all’estero. Riteniamo che il valore aggiunto del servizio pubblico debba anche essere questo. Pertanto, abbiamo chiesto di ridurre al minimo le interviste che arrivano direttamente dall’esterno, da uffici stampa o altri soggetti e di farne ricorso soltanto in casi straordinari. Ciò è incompatibile con il nostro mestiere. Il Direttore ci ha riferito che da tempo sensibilizza le Line sulla questione e ci ha invitato a segnalare eventuali situazioni di questo tipo.

Informativa Costi – Troupe

Abbiamo ricevuto l’informativa richiesta nei mesi scorsi. Rispetto al periodo 2022-2023, si è registrata una riduzione generalizzata della spesa per le troupe. Questo dovuto ai tagli aziendali che hanno riguardato anche il Tg1. La riduzione è avvenuta soprattutto su Roma. Nonostante questo, si è assistito ad un aumento degli appalti sul territorio italiano ed estero, con relative trasferte dei colleghi.

Dati ascolti

Abbiamo affrontato la questione del calo degli ascolti rilevata nei primi tre mesi del 2024. Il Direttore ha risposto che sono diverse le scelte di programmazione aziendale che stanno penalizzando la testata. Se da un lato ciò accade, dall’altro non si può prescindere da un’analisi accurata del nostro prodotto sia nei contenuti che nella forma.

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