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Usa

Che cosa ha fatto Trump nell’energia? Report Axios

Qual è l'eredità di Trump in campo energetico secondo un approfondimento di Axios

 

A distanza di poche ore dal risultato delle presidenziali americane, e da un possibile cambio di vertice alla Casa Bianca, si prospettano novità importanti per il settore energetico statunitense. Finora, con Donald Trump alla guida del paese, nota Axios, “petrolio e gas hanno continuato a crescere” fino all’arrivo della pandemia, non così è stato per il carbone mentre il paese “è rimasto lontano da politiche che avrebbero potuto portarlo a una riduzione delle emissioni di Co2 in futuro”.

AFFOSSAMENTO DELLE POLITICHE DI OBAMA

L’amministrazione Trump ha lanciato in questi anni, infatti, una grande spinta alla deregolamentazione per affossare le politiche climatiche dell’era Obama e sostenere il carbone, il petrolio e il gas. In questo quadro, evidenzia Axios, “le emissioni di carbonio non si sono mosse molto in nessuna delle due direzioni”. E la produzione di petrolio ha continuato a salire a nuovi record fino a quando la pandemia ha schiacciato la domanda e i prezzi, raggiungendo circa 13 milioni di barili al giorno alla fine del 2019, come mostrano i dati dell’Eia.

IN SALITA VERTIGINOSA PETROLIO, GAS, E CARBONE

Anche le esportazioni di petrolio, soprattutto greggio, sono salite vertiginosamente, evidenzia sempre l’Eia. “Ma, per sottolineare il ruolo svolto sia dai mercati che dalla politica, il boom delle esportazioni di greggio è stato reso possibile da una legge della fine del 2015 che ha eliminato le pesantissime restrizioni che hanno posto le basi per la spedizione all’estero di forniture americane in forte crescita”, ha evidenziato Axios.

Lo stesso dicasi per la produzione di gas naturale, già a livelli record quando Trump è arrivato, è salita ancora più velocemente fino all’avvento del Covid-19.

“Il gas naturale e le rinnovabili hanno continuato ad espellere il carbone dai mercati energetici, nonostante la spinta pro-carbone di Trump, e questo non cambierà – ha evidenziato Axios -. Questo serve a mostrare come le condizioni di mercato abbiano un grande peso. Questo vale anche per il boom della produzione di petrolio e gas, iniziato oltre dieci anni fa”.

La produzione di carbone lo scorso anno è scesa ai livelli più bassi dagli anni Settanta, e anche quest’anno si registra un calo.

La quota del combustibile nel mix energetico ha continuato a scendere sotto Trump, ed è ora meno di un quarto della generazione statunitense. Al contrario, il vento ha continuato la sua marcia verso l’alto sotto Trump, nonostante il suo sentiment contrario, mentre il solare è cresciuto ancora di più, anche se da una linea di base più piccola.

IL MERCATO HA COMUNQUE PREMIATO L’ENERGIA PULITA

Trevor Houser del Rhodium Group ha notato che gli sviluppi del mercato dell’energia pulita, come il calo dei costi del solare e dell’eolico, hanno fatto sì che questi settori fossero “abbastanza maturi” da continuare la loro traiettoria nonostante gli sforzi pro-carbone di Trump.

I modelli di previsione della società di ricerca mostrano che le politiche di Trump in materia di veicoli, energia, petrolio e gas significano che le emissioni future saranno più elevate rispetto a quelle che si sarebbero avute se le politiche dell’ex presidente Obama fossero proseguite. Ma questo è meno importante di quello che non è successo sotto Trump, dice Houser ad Axios: “Mentre questi arretramenti normativi hanno avuto un impatto misurabile sulle emissioni degli Stati Uniti… il vero impatto sul clima dell’amministrazione Trump è stato la perdita di quattro anni di ulteriori azioni nelle politiche federali”.

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