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Che cosa ha deciso la Francia sullo stato di emergenza sanitaria

Francia: legge sulla fine dello stato di emergenza sanitaria e regime transitorio fino al 30 ottobre. L'approfondimento di Enrico Martial

 

Lo stato di urgenza sanitaria in Francia si è concluso formalmente con la mezzanotte di venerdì 10 luglio. L’Assemblea nazionale, su proposta del governo, aveva votato inizialmente la legge sullo stato di emergenza il 24 marzo 2020, a sostegno dei decreti del 17 marzo. In ragione del limite massimo di due mesi per tale condizione speciale, aveva poi dovuto approvare una legge di proroga, dell’11 maggio 2020. I diversi passaggi legislativi sono stati accompagnati da un dibattito parlamentare intenso, che ha visto anche diverse correzioni rispetto alle proposte iniziali del governo.

La legge di proroga dell’11 maggio tracciava anche le linee generali della fase 2, cioè il deconfinamento. Nel percorso legislativo, il 2 maggio, il Senato francese – pur composto da rappresentanti locali e degli enti locali e con funzione sostanzialmente consultiva – aveva comunque apportato modifiche alla proposta di legge del governo poi votata dall’Assemblea nazionale.

In primo luogo, ne aveva stati accorciati i termini, facendo terminare lo stato di emergenza il 10 anziché il 23 luglio come inizialmente previsto. Inoltre la legge, emendata e approvata dal Senato nella notte tra il 5 e il 6 maggio, veniva integrata tra l’altro con misure contro le violenze domestiche e coniugali e riducendo le deroghe al segreto professionale sanitario introdotte a marzo.

La nuova fase che si è aperta con il 10 luglio non costituisce però un superamento completo delle condizioni speciali, ma organizza un regime transitorio in cui al governo francese è permesso sino al 30 ottobre di adottare misure puntuali per esempio sui trasporti oppure sugli assembramenti, o per assicurare il monitoraggio sulla circolazione del virus, con campagne sierologiche. Nei dipartimenti della Guiana e di Mayotte, lo stato di urgenza sanitaria è invece prorogato sino al 30 ottobre. In particolare, in Guiana il picco è atteso tra la metà e la fine di luglio.

Già oggetto di scontro parlamentare, accusata da parte delle opposizioni di prevedere uno stato di urgenza mascherato, la legge adottata infine dall’Assemblea nazionale il 2 luglio ha visto sollevare da parte di 60 senatori la questione di incostituzionalità che il Consiglio costituzionale ha sciolto però in favore della promulgazione della legge, che è avvenuta il 9 luglio, alla vigilia della fine dello stato di urgenza.

Secondo la sentenza, le limitazioni ai trasporti non potranno essere generalizzate ma applicate soltanto nelle zone in cui sarà stata accertata una circolazione attiva del virus, mentre il limite alla circolazione delle persone non potrà prevedere condizioni particolari di isolamento.

Emmanuel Macron, nel messaggio alla stampa regionale del 3 luglio alla vigilia del ricambio di governo, spiegava che si entrava per l’estate in una fase di sorveglianza e di prevenzione, proprio per evitare un ritorno al lockdown. In caso di ripresa della crisi dunque sarebbe necessario decretare un nuovo stato di urgenza con un nuovo passaggio parlamentare.

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