Il (lievissimo) regresso tedesco aggiunge rischi alla congiuntura europea.
Tutti temono il nostro rapporto debito/pil (oltre 130%), non molto dissimile da quello americano, e gli effetti destabilizzanti sull’economia dell’eurozona.
Ma ora si aggiunge ben più grave la fermata della “locomotiva”.
I tedeschi vendono meno auto sia per i dazi americani contro la Cina (loro grande cliente) sia per i necessari aggiustamenti ai modelli per i problemi di eccessive emissioni.
Anche l’industria italiana viene coinvolta, anzi l’arresto del nostro piccolo sviluppo viene probabilmente da lì. Noi vendiamo beni intermedi ai tedeschi e questa notizia deve preoccuparci.
Anche la Commissione viene investita da queste problematiche le quali si aggiungono a molte altre, inclusa la Brexit.
Sarà all’altezza? Riuscirà a favorire politiche di contrasto alla recessione annunciata? I comportamenti passati non depongono per l’ottimismo.
(post tratto dal profilo Facebook di Fulvio Coltorti)