Skip to content

Trump Musk

Che cosa combineranno Trump e Musk

Ipotesi, scenari e gigionerie su Trump e Musk. Il Cameo di Riccardo Ruggeri.

Da sempre i miei lettori amano i Camei (non più di due o tre all’anno) in cui parlo del banchiere svizzero XY. A lui mi sono ispirato per il personaggio “Il Signor CEO” durante (ricordate?) la mitica era geologica dei virologi-de torquemada.

Questa volta niente cena nel solito grotto del Mendrisiotto, ma un’intera giornata trascorsa nella vecchia villa di famiglia in pietra, con impagabile vista lago. Ha voluto festeggiare, in anticipo, i miei novant’anni, ed io gli ho anticipato la presentazione del mio studio, durato una vita, che ho chiamato “Un’idea organizzativa del XXI secolo”, e che a partire da gennaio illustrerò in giro per l’Italia (per ora ho inviti in quattro città, Torino, Piacenza, Firenze, Bari).

Ho chiesto a XY di ragionare insieme su una frase sul CEO capitalism che mi perseguita da tanti anni, senza più ricordare se l’ho coniata io o se l’ho letta da qualche parte, adattandola: “Dobbiamo voltare la schiena a chi sappiamo potrebbe essere un nostro nemico mortale oppure il nostro salvatore?” Di certo oggi questa frase la si potrebbe applicare al 47° Presidente degli Stati Uniti che, a prima vista, appare più un personaggio dei cartoon giapponesi anni Ottanta che l’uomo più potente del mondo.

XY: “Caro Riccardo, condivido la similitudine con i cartoon giapponesi anni Ottanta, ma attenzione, per quattro anni il mondo occidentale avrà a che fare con due personaggi fuori dagli schemi del più bieco politicamente corretto. Al di là della forte antipatia personale che provo verso entrambi, mi pare giusto sottolineare la genialità di Donald Trump di trasformare la Presidenza in un Consolato politico-tecnologico, con Elon Musk come co-presidente a gettone (mi pare capire che nel tuo linguaggio Trusk sostituisca il banale Potus). Due personaggi che in comune hanno sia la facilità naturale ad essere fuori e sopra le righe (due visionari, uno dello spazio infinito, uno della più terragna volgarità) sia con un orizzonte limitato a quattro anni (uno non può più essere rieletto, l’altro è castrato dal non essere nato in America). Altrettanto geniale trovo, in termini di comunicazione, la scelta di un governo fatto tutto di cosiddetti falchi, destinati, a mio parere, non a governare, ma a concentrare su di loro tutti gli strali della retorica perbenista della stampa “patrizia” (sposo la tua terminologia Patriziato-Plebe), delle sinistre mondiali dalla puzza al naso, mentre Trusk perseguirà il suo vero obiettivo: smantellare il Deep State marchiato patriziato? Se così fosse, l’unico falco sarà il simil cartone animato Trusk, che via via prenderà le sembianze di Horus, secondo gli egizi il falco divino che aveva il Sole come occhio destro e la Luna come occhio sinistro. Ripeto, geniale l’idea di Trusk, ma per i due c’è un aspetto critico: i loro mostruosi ego riusciranno a convivere per quattro anni, che si preannunciano selvaggi?”

Caro amico, visto che tu non sei su X ricopio un mio tweet di una settimana fa “Il CEO capitalism dei dem si fa un baffo sia della spending review, sia della deregulation reaganiana, teme solo la “deregulation organizzativa”, che però pare non essere nelle corde culturali del duo Trump-Musk. Comunque, tranquilli! Passerà la nuttata e torneranno!”. Un tweet criptico per i più, perché dipende da quale significato assegni alla locuzione “deregulation organizzativa”, che ricorderai ha fatto da terza invitata alle nostre tante cene di questi ultimi vent’anni. Come sai, per me essa è stata una modalità sulla quale ho basato il mio modo di fare business e management, al punto di diventare uno stile di vita.

Con XY abbiamo deciso di rivederci presto per verificare se Trusk ha effettivamente come obiettivo primario lo smantellamento del Deep State marchiato patriziato, e con quale modalità farlo, ovvero molto più banalmente mettersi alla testa del futuro Partito della Plebe, che entrambi prevediamo nasca presto. Anche perché, in questa fase, i due obiettivi non sono in contrasto. Ovvero, essere la loro una Presidenza banalmente markettara, fatta di chiacchiere velleitarie di due megalomani che giocano a far politica, mentre cercano di arraffare quattrini. Lo scopriremo vivendo.

C’è un’ultima opzione per i lettori: pensare che le nostre non siano analisi serie, ma chiacchiere senza senso, seghe mentali di un anziano banchiere svizzero e di un vecchio CEO, che hanno imboccato il miglio finale del rincoglionimento colto.

Zafferano.news

Torna su