Capriola M5s sul Ponte, Greco strapazza Storari (che scarica su Davigo), il lavorìo di Veltroni per il Quirinale
Non solo Amara, Greco, Storari, Davigo, Veltroni e Draghi. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Start
LA CAPRIOLA DEI 5 STELLE SUL PONTE
Cancelleri (M5s): “Ponte sullo Stretto pronto in 10 anni, simbolo della ripartenza”. Il viceministro 5 Stelle alle Infrastrutture: «Sarà a tre campate e ci passerà la ferrovia. Progetto nazionale che riguarda tutta Italia: saremo il collegamento tra Europa e Africa». (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
LE MIRE COLLINARI DI VELTRONI
"Veltroni si fa profeta dell'ovvio per scommettere sul Quirinale. Analisi di un'instancabile strategia mediatica". (Giorgio Meletti, Domani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
Veltroni? L’ovvio che piace. (Domani Quotidiano) pic.twitter.com/dY1jPPV7PS
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
GRECO STRAPAZZA STORARI
Greco: “Il mio sostituto non racconta la verità. Nessuno ha insabbiato”. Così il capo dei pm di Milano ricostruisce la vicenda della fuga di notizie: Storari non sollecitò mai indagini su Amara. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
STORARI SCARICA SU DAVIGO
L'avvocato di Storari su Davigo: «Tecnicamente, il consigliere era persona autorizzata, dal nostro punto di vista, a ricevere quegli atti. Tale il dottor Davigo si era qualificato e in tal senso aveva autorizzato il dottor Storari alla consegna».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
ADDIO QUARANTENE
A partire dal 15 maggio l'Italia rimuoverà l'obbligo della quarantena per i turisti provenienti dagli altri paesi dell'Ue, dal Regno Unito e da Israele. L'obiettivo è arrivare a una misura simile anche per i viaggiatori statunitensi. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
EUROPA, USA E BREVETTI
"Questione brevetti sui vaccini: l’Europa – dopo qualche incertezza e alcune divisioni – ha trovato una linea comune: più che la sospensione dei brevetti, come chiedono gli Usa, è necessario incrementare l’esportazione delle dosi verso i Paesi più poveri". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
DRAGHI SU BREVETTI E VACCINI
"Ci sono milioni di persone che non hanno accesso ai vaccini. E ci sono le grandi case farmaceutiche che producono questi vaccini, che hanno avuto delle sovvenzioni governative imponenti. Da loro ci si dovrebbe aspettare semplicemente qualcosa in cambio". (Mario Draghi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
CHE FA L’AMERICA?
"Vaccini: la soluzione sta nell’incrementare le esportazioni. L’Europa lo sta facendo, gli Stati Uniti no". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
NUMERI E SPONSOR DEL GIRO D’ITALIA
Ciclismo. Al via il Giro d’Italia, in corsa per sponsor e ricavi da 40 milioni. La gara a tappe ha dovuto fare i conti con un aumento dei costi causato dalla pandemia per sicurezza, alloggi e viaggi ma crescono accordi commerciali e pubblico virtuale. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
Giro d'Italia. I top sponsor sono Enel (maglia rosa), Banca Mediolanum (maglia azzurra), Segafredo Zanetti (maglia ciclamino), Intimissimi Uomo (maglia ciclamino), Sara Assicurazioni e Automobile Club d’Italia. L’official timekeeper è Tissot. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
Giro d'Italia. Nel novero degli sponsor ufficiali campeggiano NamedSport, Toyota, Trenitalia, Bianchi, Castelli, Wurth Modyf, Eolo, Novi, ENIT-Agenzia nazionale del turismo e Free To X. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
I DOMINUS NELLE MATERIE PRIME
"Per litio, cobalto e terre rare i tre Stati che sono i maggiori produttori mondiali – Australia, Repubblica Democratica del Congo e Cina – controllano più di tre quarti del mercato". (Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU LITIO, COBALTO E NON SOLO:
Se scarsità e controllo delle risorse sono stati i fattori tipici del vecchio mondo economico del petrolio e del gas non si può dire che le cose saranno molto diverse in quello nuovo delle energie pulite. Prendiamo la produzione dei «minerali critici», come li chiama l’International Energy Agency, ovvero il rame, il nickel, il litio, il cobalto e le terre rare, che servono per costruire e far funzionare un ampio raggio di tecnologie rinnovabili come il solare fotovoltaico, l’eolico o le batterie. Per litio, cobalto e terre rare i tre Stati che sono i maggiori produttori mondiali – Australia, Repubblica Democratica del Congo e Cina – controllano più di tre quarti del mercato. La Repubblica Democratica del Congo produce più del 70% del cobalto, la Cina più del 60% delle terre rare. Pechino la fa da leone anche nel processamento e nella raffinazione dei minerali, con quote che vanno dal 35% nel caso del nickel al 50-70% per litio e cobalto, fino al 90% delle terre rare.
Fin qui si è trattato di un problema ben conosciuto dai produttori di smartphone o di strumenti elettronici in genere. Ma la questione nuova che si pone ora è che il settore energia sta emergendo come il principale cliente del mercato dei minerali critici. Costruire un impianto fotovoltaico, un campo eolico e un veicolo elettrico richiede molti più minerali delle loro controparti fossili, scrive l’Iea. Per un’auto elettrica serve una quantità di minerali sei volte superiore rispetto a un’auto tradizionale, per un campo eolico onshore nove volte di più rispetto a una centrale elettrica alimentata a gas. Dal 2010 la quantità media di minerali necessaria per ogni singola unità di generazione elettrica è aumentata del 50%. Un fenomeno riconducibile al massiccio sviluppo delle rinnovabili: litio, nickel, cobalto, manganese e grafite sono cruciali per la performance delle batterie; le terre rare lo sono per i magneti permanenti, a loro volta vitali per turbine eoliche e motori elettrici; rame ed alluminio sono indispensabili per il massiccio sviluppo delle reti elettriche di trasmissione che servirà.
Insomma, un problema serio, soprattutto in prospettiva. Nello scenario che più si avvicina agli obiettivi dell’Accordo di Parigi la quota di domanda di minerali da riservare alle tecnologie energetiche pulite nei prossimi vent’anni sale al 40% per rame e terre rare, al 60-70% per nickel e cobalto e a più del 90% per il litio. Auto elettriche e batterie hanno già sorpassato l’elettronica di consumo nell’utilizzo di litio e supereranno nel 2040 l’industria dell’acciaio in quello del nickel. Il tutto in un contesto di elevata crescita della domanda: fino a sei volte quella attuale nel 2040, se si volesse centrare l’obiettivo della piena decarbonizzazione.
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