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C5+1, ecco le ragioni economiche del dialogo fra Usa e Kazakistan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan

Lanciato nel 2015 a Samarcanda, il C5+1 è il principale meccanismo di dialogo tra Stati Uniti e i cinque Stati centroasiatici su economia, energia e sicurezza. Tutti i dettagli sul vertice tenuto giovedì scorso

Tenutosi giovedì alla Casa Bianca, il vertice tra gli Stati Uniti e i cinque Paesi dell’Asia Centrale – Kazakistan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan – ha segnato un capitolo decisivo nelle relazioni tra Washington e una regione strategica.

Trump ha accolto i rispettivi capi di Stato per la prima volta nella residenza presidenziale, elevando il formato C5+1, giunto al suo decimo anniversario, a un livello senza precedenti.

Al centro dell’agenda c’erano i minerali critici, fondamentali per le tecnologie avanzate, l’energia nucleare e la transizione verde.

Sono stati annunciati accordi miliardari nei campi dell’aviazione e dell’estrazione dei minerali. Nel contesto del summit, inoltre, si è registrata l’adesione del Kazakistan agli Accordi di Abramo.

Nel coltivare il gruppo C5+1, gli Usa puntano a ridurre la dipendenza di questi Paesi da Russia e Cina in una zona ricca di uranio, rame e terre rare, mentre a loro volta i leader centroasiatici cercano diversificazione economica e sicurezza.

L’Asia Centrale e le sue risorse strategiche

Come rileva un rapporto del Center for Strategic and International Studies (CSIS), con una popolazione di 84 milioni di abitanti, l’Asia Centrale rappresenta una delle aree più ricche di minerali critici al mondo, essenziali per la sicurezza energetica e tecnologica globale.

La regione poi, sottolinea ancora il CSIS, vanta giacimenti immensi di rame, oro, tungsteno, antimonio, titanio e terre rare – 17 elementi usati in turbine eoliche, smartphone, batterie e jet militari.

Stando a quanto scrive Reuters, Kazakistan e Uzbekistan dominano la produzione di uranio: il primo ne ha estratto il 39% mondiale nel 2024, pari a 23.270 tonnellate, il secondo si colloca tra i primi cinque produttori, coprendo insieme oltre la metà dell’offerta globale.

Il Tajikistan si posiziona al secondo posto nel mondo per l’antimonio (15%), mentre l’Uzbekistan ha scoperto nuovi depositi di litio, germanio e 14 siti di terre rare.

Questo patrimonio minerario è però ancora orientato verso est: il Kazakistan esporta il 27% dei minerali in Cina e il 16% in Russia, mentre solo il 5% si dirige verso gli Usa, come riporta Radio Free Europe-Radio Liberty.

Infrastrutture obsolete, reti elettriche vetuste e rotte dipendenti da Mosca limitano ancora l’accesso occidentale. Il CSIS quindi avverte: senza investimenti da parte dell’Occidente, Cina e Russia consolideranno il controllo su estrazione, lavorazione e logistica.

Il C5+1 e le mire Usa

Lanciato nel 2015 a Samarcanda, il C5+1 è il principale meccanismo di dialogo tra Stati Uniti e i cinque Stati centroasiatici su economia, energia e sicurezza.

Washington lo utilizza per contrastare l’egemonia russa – ereditata dall’Urss – e l’espansione cinese che si concretizza soprattutto tramite gli investimenti per la Belt and Road, che sono stati pari a 24,3 miliardi di dollari solo nel primo semestre 2025, come riporta Bloomberg.

Gli Usa mirano a diversificare le catene di fornitura di minerali critici, a ridurre la dipendenza di questi Paesi da Mosca e Pechino e aprire rotte commerciali alternative.

Trump ha parlato di un’Asia Centrale “estremamente ricca” e di opportunità “allineate agli interessi nazionali”, come riporta l’Associated Press.

Il summit

È stata la prima volta, nella storia del C5+1, che un presidente Usa ha ospitato i capi di Stato e di governo di questo formato alla Casa Bianca.

Trump ha accolto i leader del Kazakistan Kassym-Jomart Toksyev,dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev, del Kyrgyzstan Safari Japarov, del Tajikistan Emomali Rahmon e del Turkmenistan Serdar Berdimuhamedov.

Il summit è iniziato con una colazione di lavoro con il segretario di Stato Marco Rubio, è proseguito con una serie di bilaterali ed è culminato in una cena formale, con il vicepresidente JD Vance che è sopraggiunto per affiancare Trump.

Come scrive Radio Free Europe-Radio Liberty, Tokayev ha definito l’evento “l’inizio di una nuova era di interazione”, mentre Mirziyoyev ha chiamato il capo della Casa Bianca “presidente del mondo”, proponendo un segretariato permanente del C5+1 in Asia Centrale.

Rubio ha parlato di “opportunità fondamentali” per allineare gli interessi nazionali, mentre Trump ha evocato l’antica Via della Seta, come riferisce l’Associated Press.

Come riporta Reuters, Trump ha promesso di rendere i legami con l’Asia Centrale “più forti che mai”, e ha aperto la cena dichiarando i minerali critici “priorità chiave” del formato, annunciando accordi globali per rafforzare la sicurezza economica e diversificare le forniture.

Secondo Astana Times, Tokayev ha elogiato Trump come “presidente della pace” per aver terminato otto guerre in otto mesi, e ha annunciato un partenariato strategico, oltre alla cessione all’America del 25% dell’uranio del Paese. Il presidente kazako ha anche celebrato la presenza di 600 aziende Usa attive nella sua nazione.

Gli accordi

Il vertice ha prodotto risultati più che tangibili, il più importante dei quali riguarda l’americana Boeing, che venderà ai partner del C5+1 fino a 37 aerei: quindici 787-9 Dreamliner ad Air Astana del Kazakistan, quattro 787-9 e dieci 737 MAX alla Somon Air del Tajikistan e otto Dreamliner all’Uzbekistan Airways.

Come riporta Radio Free Europe-Radio Liberty, il gruppo Usa Cove Kaz Capital estrarrà tungsteno in Kazakistan con un investimento di 1,1 miliardi di dollari, con il 70% delle quote che rimarranno nelle mani degli Usa cui vanno aggiunto 900 milioni finanziati dalla Ex-Im Bank.

Rahmon ha offerto “risorse illimitate” di terre rare per data center IA, sottolinea Bloomberg.

Il Kazakistan ha siglato oltre trenta accordi per 17,2 miliardi di dollari con aziende Usa, inclusi 2,5 miliardi con il gruppo John Deere per macchinari agricoli e costruzioni, come riporta Eurasianet.

L’Uzbekistan investirà oltre 100 miliardi di dollari in dieci anni in settori chiave Usa: minerali critici, aviazione, automotive, IT, come rivendicato da Trump in un post su Truth Social citato da The Hill.

Sono stati anche firmati MoU su cooperazione in minerali critici,è stato lanciato il C5+1 Critical Minerals Dialogue ed è stata annunciata una serie di business forum.

Il Kazakistan aderisce agli Accordi di Abramo

Durante il summit il Kazakistan ha annunciato l’adesione agli Accordi di Abramo, il framework promosso dagli Usa per normalizzare le relazioni tra Israele e le nazioni musulmane.

Come riferisce il New York Times, Tokayev ha annunciato la mossa dopo una telefonata congiunta con Trump e il premier israeliano Netanyahu, e l’ha descritta come un gesto simbolico, dato che Astana intrattiene rapporti diplomatici con Israele già dal 1992.

Trump ha celebrato il Kazakistan su Truth Social come “il primo di molti” Paesi a unirsi al Patto di Abramo nel suo secondo mandato, con l’obiettivo di trasformare gli Accordi in una coalizione di Paesi musulmani moderati che promuovono“tolleranza e prosperità”.

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