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Bruxelles fa ricorso contro la sentenza Ue su Apple e Irlanda

La Commissione europea fa ricorso contro la decisione del tribunale Ue di annullare la sentenza sugli aiuti di stato "illegali" concessi dall'Irlanda a favore di Apple

L’Ue à la guerre contro Tribunale Ue su Apple.

La Commissione europea “ha deciso di ricorrere in appello contro la sentenza del Tribunale dell’Ue che ha annullato la decisione presa dall’esecutivo Ue dell’agosto 2016, che aveva appurato che l’Irlanda aveva concesso aiuti di Stato illegali ad Apple, attraverso vantaggi fiscali selettivi”.

Lo ha annunciato oggi la vicepresidente esecutiva della Commissione Margrethe Vestager, che ha la delega alla Concorrenza.

La Commissione europea si appella dunque alla Corte di giustizia europea contro la sentenza emessa a luglio della seconda più alta corte europea secondo cui Apple non dovrebbe rimborsare 14,3 miliardi di euro (16,7 miliardi di dollari) in vantaggi fiscali all’Irlanda.

Per il tribunale Ue l’esecutivo europeo non aveva fornito infatti prove sufficienti di illecito da parte di Apple.

All’orizzonte si prospettano quindi anni di contenzioso legale.

Tutti i dettagli.

IL RICORSO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione “ritiene, con rispetto, che il Tribunale abbia commesso un certo numero di errori di diritto. Per questo motivo, la Commissione solleva la questione davanti alla Corte di Giustizia”. Ha dichiarato Vestager.

Garantire che tutte le società, grandi e piccole, paghino la giusta quota di tasse rimane una priorità assoluta per la Commissione”,ha aggiunto la commissaria. “Se gli Stati membri concedono a determinate multinazionali vantaggi fiscali non disponibili ai loro concorrenti, ciò danneggia la concorrenza leale nell’Unione europea, in violazione delle norme sugli aiuti di Stato”. Ha sottolineato la commissaria danese responsabile per la Concorrenza.

LA DECISIONE DELLA CORTE GENERALE UE

A luglio, il Tribunale con sede in Lussemburgo aveva annullato la sentenza della Commissione del 2016 che riteneva che l’Irlanda avesse concesso aiuti di Stato illegali ad Apple attraverso agevolazioni fiscali selettive per un ammontare di circa 13 miliardi di euro.

Per i giudici europei l’esecutivo Ue non aveva soddisfatto gli standard legali richiesti per dimostrare che Apple aveva goduto di un vantaggio sleale.

ANNULLATA LA SENTENZA DI BRUXELLES SUGLI AIUTI DI STATO CONCESSI DALL’IRLANDA A APPLE

Come ha spiegato il tributarista Tommaso Di Tanno su lavoce.info “la sezione antitrust della Commissione aveva contestato, nel 2016, la natura dei ruling in questione affermando che garantivano ad Apple un trattamento di eccezionale favore – che si risolveva in un’aliquota di imposta sul reddito dell’ordine dello 0,02 per cento – distorsivo della concorrenza. Il regime di favore presentava, dunque, secondo la visione della sezione presieduta da Margareth Vestager, caratteri tali da configurare un indebito aiuto di stato. Ne conseguiva l’ordine all’Irlanda di procedere al recupero – a carico di Apple – dell’imposta non versata nei periodi d’imposta coperti dai ruling rilasciati nel 1991 e 2007, quantificata all’epoca in circa 13 miliardi di euro maggiorati dei relativi interessi”.

LA BATTAGLIA DI VESTAGER CONTRO I COLOSSI TECNOLOGICI

Come ha evidenziato il Financial Times, “la sconfitta contro Apple è vista come la più grande battuta d’arresto per la Margrethe Vestager, che sta ricoprendo il suo secondo mandato come commissario alla concorrenza”.

Nella dichiarazione odierna la commissaria ha sottolineato infatti che “dobbiamo continuare a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per garantire che le aziende paghino la loro giusta quota di tasse”. In caso contrario, “le finanze pubbliche e i cittadini sarebbero privati dei fondi per investimenti” necessari “per sostenere la ripresa economica dell’Europa” si legge ancora nella nota

Quindi”, conclude, “c’è ancora molto lavoro da fare anche per assicurarsi che tutte le aziende, comprese quelle digitali, paghino la giusta quota di tasse dove è giustamente dovuta”.

Proprio per questo la commissione è pronta  quindi a sostenere che la corte sta fissando il livello “irragionevolmente alto”. Rendendo praticamente impossibile per Bruxelles presentare qualsiasi caso legittimo in futuro.

LA REPLICA DI APPLE

“Rivedremo l’appello della Commissione quando lo riceveremo”. Ha dichiarato un portavoce di Apple in risposta all’annuncio della Commissione. “Tuttavia non modificherà le conclusioni di fatto del Tribunale, che dimostrano che abbiamo sempre rispettato la legge in Irlanda, come facciamo ovunque operiamo”.

E QUELLA DEL GOVERNO IRLANDESE

Anche, Paschal Donohoe, ministro delle finanze irlandese, ha dichiarato di aver preso atto della decisione della Commissione di presentare ricorso.

“Il governo avrà bisogno di un po’ di tempo per considerare, in dettaglio, i motivi legali indicati nel ricorso e per consultare i consulenti legali del governo, nel rispondere a questo appello”, ha dichiarato Donohoe.

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