LA STILETTATA DI DRAGHI ALLE BIG PHARMA
"Le case farmaceutiche hanno ricevuto finanziamenti enormi dai governi, e a questo punto ci sarebbe quasi da aspettarsi che ne restituissero almeno una parte a chi ha bisogno". (Mario Draghi, fonte: Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
BASTONE E CAROTA DI DRAGHI AGLI USA
Oporto, senso del discorso che Draghi fa ai colleghi: "Gli altri Paesi devono rimuovere i blocchi alle esportazioni: l’Ue esporta l’80% della propria produzione verso Paesi interessati da blocchi alle esportazioni. Vedo con favore la proposta del presidente Biden". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
LE MIRE DI BIDEN
La decisione di Biden serve a recuperare simpatie e influenza nei paesi poveri, per contrastare la penetrazione cinese. Sul piano interno Biden ha fatto una concessione alla propria ala sinistra. (Rampini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
SUBBUGLI PROGRESSISTI ANTI BIDEN
La stampa progressista che simpatizza per Biden è piena di dubbi: dal New York Times al Washington Post, un coro di esperti constata che l’accesso libero ai brevetti avrà un impatto marginale, molto lento, di nessuna utilità per emergenze come il contagio in India. (Rampini, Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
LA MOSSA DI BIDEN VISTA DA MAGRI (ISPI)
"Biden ha fatto un'opera di distrazione sulla liberalizzazione dei vaccini anti Covid visto che gli Stati Uniti non esportano i vaccini prodotti in casa". (Paolo Magri, direttore dell'Ispi, a Ominibus su La7)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
EUROPA IN ORDINE SPARSO SU PROPOSTA USA
Proposta Biden di liberalizzare almeno temporaneamente i brevetti. Germania contraria. Francia combattiva. Il Belgio, che esporta il 70% dei vaccini europei, è cautamente attendista. Spagna favorevole: propone di accelerare «la cessione volontaria delle licenze». (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
LE TELEFONATE DI MERKEL SUI BREVETTI
"Dopo una telefonata con il fondatore di Biontech, Ugur
Sahin, Merkel ha ribadito il suo scetticismo rispetto alla proposta Biden, forte anche della netta presa di posizione del fondatore di Curevac, Ingmar Hoerr, che l’ha bollata come «puramente populista»". (Rep)— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
LE MANOVRETTE DELLA GERMANIA
Germania e vaccini. "Verdi, Linke e ong hanno subito appoggiato la proposta della Casa Bianca. Con il suo no, Merkel può profilare la Cdu come il paladino del made in Germany, tanto più nel campo delle tecnologie avanzate". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
TRIA STRONCA BIDEN
Battaglia ideologica che si traduce in una corsa a posizionarsi astrattamente dalla parte dei buoni. Questo è il rischio aperto dalle dichiarazioni dell’amministrazione Usa pro sospensione dei brevetti sui vaccini anti-Covid. (Giovanni Tria, ex ministro dell'Economia)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
OMS ALLA CINESE
L’Organizzazione mondiale della sanità ha approvato per
l’uso d’emergenza il vaccino di Sinopharm, azienda statale cinese, e lo ha raccomandato in due dosi per i maggiorenni. E' il primo a essere riconosciuto dall’Oms tra quelli non-occidentali. (Rep)— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
WTO SBUFFA SU USA PER I BREVETTI
Secondo la dg Wto, Ngozi Okonjo-Iweala, la deroga sui brevetti «potrebbe non essere il fattore chiave», l’organizzazione cercherà di trovare «una soluzione pragmatica, che garantisca ai Paesi in via di sviluppo accesso» ai vaccini, senza «disincentivare la ricerca».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
Brevetti vaccini. "Arrivare a un compromesso internazionale a una eventuale sospensione delle licenze appare molto difficile. Nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) vale infatti la regola del consenso". (Sole)
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IL PIANO COLAO SULLE RETI
Progetto rete unica tra Tim e Open Fiber, l’orientamento del governo (e quello delle Authority) chiaramente molto meno favorevole rispetto all’era Conte. (Sole 24 Ore
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
Il piano Colao. Rete tlc, permessi entro 90 giorni. Gare separate per il fisso e 5G. Nel Dl semplificazioni la norma “sblocca fibra”: in alcuni casi silenzio assenso anche dopo 60 giorni. A giugno la mappa delle reti mobili. Risorse Ue per 6,7 miliardi più 2,4 dai privati. (Sole)
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FEDRIGA SUPER APERTURISTA
«Va fatta una valutazione sull’opportunità di anticipare anche riaperture o ripresa di attività previste per giugno e luglio. Mi riferisco alle palestre, ai parchi tematici, alla ristorazione al chiuso, ai centri commerciali nei we». (Fedriga, presidente Friuli Venezia Giulia)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
GRECO FOLGORA STORARI
Loggia Ungheria. "Dalla dettagliata e severa relazione di Greco e Pedio emergerebbe come non le presunte «inerzie» dei vertici, ma la scelta di Storari avrebbe seriamente danneggiato quell’indagine, densa ormai di veleni e misteri, che è diventato il caso Amara". (Rep)
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A SCUOLA ENTRANO I PRECARI
Maxi piano per Scuola, verso l’assunzione di almeno 60mila precari. Sul piatto ci sarebbero tra gli 1 e gli 1,3 miliardi di euro, ma cresce il pressing per aumentare le risorse: i posti vuoti sono 112mila, quasi sei su dieci al Nord. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Dopo la birra analcolica il vino senza alcol? Sì. Anzi, no. Forse. L’Unione europea ne discute ma intanto è aperto il dibattito, soprattutto in Italia, dove regna la preoccupazione per il futuro dei marchi di qualità tipici del «made in Italy». (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
"Senza un documento o una residenza, per almeno 500mila persone in Italia è praticamente impossibile accedere alle prenotazioni del vaccino, il cui diritto, come chiarito anche dall’Aifa, non può essere legato allo status giuridico". (Fatto quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 8, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU GERMANIA, BREVETTI E VACCINI:
Merkel è intervenuta al vertice con l’emetto. Dopo una telefonata con il fondatore di Biontech, Ugur Sahin, ha ribadito il suo scetticismo rispetto alla proposta Biden, forte anche della netta presa di posizione del fondatore di Curevac, Ingmar Hoerr, che l’ha bollata come «puramente populista». Per Merkel non è un dettaglio: a giugno è atteso il via libera dell’Ema a Curevac, dopo Biontech il secondo vaccino made in Germany. E Berlino non ha alcuna intenzione, tanto più dopo aver investito 350 milioni di euro in Biontech e 300 milioni in Curevac, della quale si è assicurata persino un 23%di quota proprietaria, di rinunciare all’ambizione di conquistare attraverso i vaccini un avamposto mondiale nello sviluppo dei farmaci ad altissima tecnologia come quelli mRna prodotti sia da Biontech sia da Curevac.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU GERMANIA E VACCINI:
Altri fattori pesano infatti sulla scelta della cancelliera. C’è in primo luogo una componente politica interna, che si riflette sulla campagna elettorale già in corso: Verdi, Linke e ong hanno subito appoggiato la proposta della Casa Bianca. «La Germania deve collegarsi agli Usa e lanciare un’iniziativa presso l’Organizzazione mondiale della Sanità», ha detto il co-presidente dei Grünen, Robert Habeck. Con il suo no, Merkel può profilare la Cdu come il paladino del made in Germany, tanto più nel campo delle tecnologie avanzate.Ma ancora più forte e interessante è il fattore strategico. Merkel ha detto sin dall’inizio che l’avvento dell’amministrazione Biden dopo il disastro di Trump, per quanto accolto con sollievo, non avrebbe eliminato differenze di vedute tra l’America e l’Europa. Quello sui brevetti dei vaccini è un esempio. Tanto più che la capriola Usa mette Berlino di fronte a un dilemma: da un lato il governo tedesco è stato fra i primi a impegnarsi per una più equa distribuzione globale dei vaccini, finanziando generosamente l’iniziativa Covax sotto l’egida dell’Onu. Dall’altro, provoca irritazione il fatto che dopo mesi di insistenza sulla campagna di vaccinazione nazionale, inclusi severi divieti di esportazione, gli Usa si vogliono ora profilare come paladini della solidarietà internazionale.Non solo. A indispettire la cancelliera è anche il fatto che la svolta di Biden sia pure una contromossa in quella che viene definita vax-diplomacy. Proponendo di liberalizzare, sia pure a tempo determinato, la produzione dei vaccini, la Casa Bianca cerca cioè di crearsi un capitale politico nel conflitto sistemico con la Cina, lanciata nella «via della seta della salute» con l’esportazione dei suoi Sinovac e Sinopharm in Africa e altrove. Detto altrimenti, quella di Biden sembra una mossa da soft power, priva di efficacia immediata rispetto al contrasto mondiale della pandemia. Ma rischia di produrre già concreti effetti negativi sul piano imprenditoriale, penalizzando decisioni d’investimento a lunga scadenza.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU DRAGHI E VACCINI:
«In Europa — è il senso del discorso che Draghi fa ai colleghi — dobbiamo continuare ad accelerare le vaccinazioni con trasparenza e affidabilità. Occorre aumentare la produzione in ogni parte d’Europa. Gli altri Paesi devono rimuovere i blocchi alle esportazioni: l’Ue esporta l’80% della propria produzione verso Paesi interessati da blocchi alle esportazioni. In questo contesto vedo con favore la proposta del presidente Biden».E questo perché, prosegue Draghi, «siamo di fronte a un evento unico: milioni di persone che non sono in condizione di acquistare i vaccini stanno morendo. Le case farmaceutiche hanno ricevuto finanziamenti enormi dai governi, e a questo punto ci sarebbe quasi da aspettarsi che ne restituissero almeno una parte a chi ha bisogno. Persone che conoscono bene la materia mi dicono che una misura temporanea e ben congegnata non rappresenterebbe un disincentivo per l’industria farmaceutica. Ci sono tuttavia due ulteriori problemi che dovranno essere affrontati affinché la proposta si possa considerare realistica: la sicurezza della produzione e l’incredibile complessità del processo produttivo. Come europei non possiamo ignorare questo problema. Sappiamo che le risorse finanziarie non sono e non saranno mai sufficienti. Ma il grido risuona».Insomma rendere pubbliche le ricette dei vaccini, permettere a tutti, anche con cessione di know how e finanziamenti industriali ai Paesi poveri, di produrre in casa i vaccini è un obiettivo di medio periodo legittimo e da sostenere. E anche se la sospensione temporanea della tutela giuridica dei brevetti da trattare presso il Wto di Ginevra è un processo complesso, almeno per Draghi, come per Biden, vale la pena di tentare la partita, in una prospettiva di lungo periodo.