L’Arresto di Messina Denaro
La delegittimazione di chi lo ha arrestato.
C’è una cosa certa: Messina Denaro è stato arrestato dai Carabinieri e dai Magistrati di Palermo.
È un fatto.
30 anni fa fu arrestato dai Ros e dai magistrati Totò Riina.
È un fatto.
Più di 30 anni fa due grandi magistrati, Falcone e Borsellino, e Ayala e altri hanno inferto un colpo durissimo alla Mafia, insieme ai Carabinieri, ai Questori, ai Prefetti, ai poliziotti, ma anche al Parlamento e ai Governi che hanno messo in campo leggi speciali mai viste prima.
Lo Stato!
È un fatto!
La reazione all’attacco più forte fu la più violenta di sempre.
Le bombe contro lo Stato.
Fu così che la Mafia siciliana, quella Mafia, cambiò volto, ma li iniziò una lunga discesa. Secondo me.
Non la Mafia, ma quella Mafia lì.
Non più una macchia grigio forte di una società e di una parte dello Stato, di colore grigio diffuso, con sfumature varie di grigio sino a confondere limiti e delimitazioni, ma, ma, macchia orribile di colore nero, il nero del fumo delle bombe, non così confondibile col resto. Non come prima.
Chiaro?
Lo Stato quella Mafia lì l’ha sconfitta. Quella nera. Rimangono varie sfumature di grigio.
E il grigio intenso e diffuso della Ndrangheta che non ha messo e non mette bombe e vince. In Italia e nel mondo.
Chiaro?
Ora, tutta questa premessa per dire cosa?
Prima cosa.
Perché lo Stato che arresta i grandi boss mafiosi viene delegittimato da altri pezzi di Stato?
È successo con Riina, con Provenzano: capi dei Ros e della Polizia in galera o sotto inchiesta.
Succede adesso con Messina Denaro.
Dicono che si è fatto arrestare.
Togliendo quindi meriti ai Ros e alla Procura di Palermo.
Perché?
Giornali, trasmissioni televisive (una televisione su tutte!) che accreditano e sostengono la stessa tesi: è un’altra tappa della Trattativa Stato Mafia.
Quindi la tesi, che esistano linee di continuità Stato Mafia, quasi un vero e proprio Stato Mafia. Una grande macchia grigia che comprende dentro di sé Mafia e politica.
Non qualche politico, no, la politica, non esponenti infedeli dello Stato, no, lo Stato: Parlamento, Governi, e forze dell’ordine e magistrati non allineati ad un teorema.
È il teorema sul quale si sono costruite carriere e fortune, giornalistiche, politiche e tanto altro.
Un mercato. Uno spazio di mercato. Grigio.
È inaccettabile. Pericolosissimo.
Perché un cittadino siciliano o calabrese dovrebbe rifiutare la Mafia se gli raccontiamo che lo Stato è Mafia?
La seconda cosa.
Baiardo.
Ma secondo voi, se Baiardo, parlando due mesi fa con Giletti, dell’imminente arresto di Messina Denaro avesse voluto, lui o lui per altri, “portare a casa”, diciamo, una trattativa, diciamo, per eliminare l’ergastolo ostativo, per far uscire di galera i Graviano e altri, avrebbe dichiarato così platealmente l’obiettivo?
Ottenendo così immediatamente l’opposto?
Come è avvenuto col Decreto Meloni?
Andiamo, dai!
La terza cosa.
La Trattativa.
Lo Stato, i Carabinieri, la Polizia, i Magistrati trattano tutti i giorni con mafiosi e criminali vari.
Tutti i giorni.
E fanno bene.
Perché da che mondo è mondo si combatte il crimine infiltrando il crimine. Scegliendo spesso il male minore. Proteggo, tollero qualcosa, per obiettivi più grandi.
Naturalmente tutto questo al netto di errori, voluti e non voluti.
Ma questo è per me. Altrimenti cambierei Paese.
Questo è il modo.
Anche quando si tratta con un “pentito” si sta facendo una trattativa.
Ma per i teorici della Trattativa, c’è trattativa e trattativa. La loro è antimafia, l’altra è Mafia.
La quarta cosa.
Le intercettazioni.
Le intercettazioni si continueranno a fare.
Ciò che non si deve continuare a fare è insistere sul diritto di sputtanamento dei giornali e delle televisioni.
Sulle intercettazioni come contenuto degli show televisivi.
È chiedere troppo?
Significa delegittimare magistratura e informazione?
Va bene continuare invece a delegittimare continuamente, ossessivamente, Parlamento e Governi e sindaci ed eletti, “la politica”, raccontata come male, come grigia e sporca?
Va bene così?
Avremo così una politica migliore? Uno Stato migliore? Una democrazia migliore?
È andata così negli ultimi 30 anni?
Non faccio più politica, non sono più parlamentare, ho 62 anni (mi sembra incredibile ma è così) e però mi rattrista un Paese così.
Molto.