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Industriali

Ecco cosa si dice a Berlino sulle nuove armi che la Germania manderà all’Ucraina

La Germania ha annunciato che fornirà una batteria Patriot e veicoli Marder all'Ucraina. Tutti i dettagli e i malumori della stampa tedesca. L'articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino.

Per il tg di Ard, il telegiornale più seguito della Germania, è una decisione logica e a lungo attesa: l’Ucraina riceve dalla Germania veicoli da combattimento di fanteria e una batteria antiaerea. A seguito di accordi con il governo statunitense, il governo tedesco ha fatto sapere che fornirà per la prima volta diverse decine di veicoli da combattimento di fanteria Marder e una batteria antiaerea Patriot, come già promesso poco prima di Natale.

ANCHE LA GERMANIA SI MUOVE SULLE ARMI ALL’UCRAINA

L’ispettore delle forze aeree tedesche, Ingo Gerhartz, vuole ora accelerare i tempi della consegna del sistema di difesa aerea Patriot: “Consegnare il Patriot all’Ucraina con l’addestramento dei soldati ucraini il prima possibile, e allo stesso tempo il dispiegamento in Polonia e Slovacchia, significa un tour de force per le nostre truppe”, ha detto ai giornalisti. E tour de force sarà.

Non tutti nella maggioranza di governo apprezzano infatti il passo lento con cui il cancelliere Olaf Scholz ha finora dettato il ritmo degli aiuti militari a Kiev. Per il capogruppo dei verdi Anton Hofreiter, peraltro un esponente della sinistra del partito e non della cosiddetta ala pragmatica “la decisione della prevista consegna dei veicoli Marder è molto, molto tardiva”: “Se questi carri armati fossero stati consegnati prima, sarebbero morti meno soldati ucraini. Questo deve essere detto chiaramente”, ha dichiarato nel corso della trasmissione mattutina congiunta delle due reti televisive pubbliche Ard e Zdf. E ha aggiunto di auspicare “un’iniziativa europea per la fornitura di carri armati Leopard 2”, perché “l’Ucraina deve essere sostenuta con tutto ciò di cui ha bisogno in battaglia, e questo include molto di più”.

Per Hofreiter, che parla a nome di tutti i Grünen, non c’è il pericolo che la Germania diventi parte in causa nella guerra: “Quanto più chiaramente sosteniamo l’Ucraina e quanto più chiaramente segnaliamo a Putin che non abbandoneremo questo sostegno, tanto maggiore sarà la possibilità di porre fine a questa guerra”.

LE CRITICHE DELL’HANDELSBLATT

Una posizione condivisa da buona parte della stampa tedesca, a cominciare dall’Handelsblatt che in un editoriale commenta: “Meglio tardi che mai. Il fatto che Germania, Stati Uniti e Francia stiano ora fornendo carri armati di fabbricazione occidentale all’Ucraina, dopo un lungo periodo di esitazione, è una decisione attesa da tempo. I veicoli possono contribuire a proteggere le vite dei soldati ucraini. E aiutano gli aggrediti nella battaglia materiale scatenata dagli aggressori”.

Ma il quotidiano economico evidenzia come “l’infelice comunicazione dimostri ancora una volta che le relazioni franco-tedesche non sono al momento in buone condizioni”. Il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto ancora una volta di testa sua e si è affrettato ad annunciare la consegna dei suoi carri armati, prosegue l’Handelsblatt, facendo così apparire Olaf Scholz e Joe Biden uomini guidati.

“Almeno nel caso degli Stati Uniti, è estremamente improbabile che lascino che sia Parigi a dettare la loro politica. Con Scholz, tuttavia, non si può essere così sicuri dopo la lunga esitazione sulla questione del serbatoio”, chiosa ancora il quotidiano che poi conclude: non è finita qui.

“L’annuncio dell’invio dei Marder non ha concesso nemmeno qualche ora di respiro al cancelliere – scrive ancora l’Handelsblatt – non appena la notizia è stata resa pubblica, i deputati dei partiti di maggioranza hanno chiesto al capo del governo di fornire all’Ucraina anche i carri armati Leopard. Se il Presidente russo Putin non invia alcun segnale di cedimento, probabilmente è solo questione di tempo prima che il prossimo tabù cada”.

DOPO IL MADRER ARRIVA IL LEOPARD?

E difatti la presidente della commissione difesa del Bundestag, Marie-Agnes Strack-Zimmermann, liberale, ha dichiarato che è “un grande sollievo che il governo federale e soprattutto la cancelleria stiano finalmente spianando la strada alla consegna dei carri armati”.

Strack-Zimmermann ha annunciato, tuttavia, che non mollerà: “Dopo il Marder arriva il Leopard”, ha scritto l’esponente liberale sul suo account Twitter, riferendosi agli omonimi carri armati tedeschi. Intervistata dal canale radiofonico pubblico Ndr Info, Strack-Zimmermann ha aggiunto che la questione ora è “quanti carri armati possono essere consegnati e quanto velocemente”. Allo stesso tempo, i corsi di formazione per Leopard 2 dovrebbero essere già disponibili: “Se dovessero essere consegnati in una seconda tranche, non continueremo a perdere tempo, occorre anche un piano per i prossimi mesi. Non dobbiamo attendere ancora settimane. Questa guerra infuria ogni giorno”.

MA L’OPINIONE PUBBLICA RESTA PACIFISTA

I tentennamenti di Scholz hanno tuttavia anche una motivazione interna. L’opinione pubblica tedesca resta nel complesso contraria a un eccessivo aiuto militare verso Kiev, temendo un coinvolgimento della Germania nel conflitto armato. Secondo l’ultimo sondaggio di Ard (il DeutschlandTrend) effettuato il 5 gennaio, se rispetto a novembre la percentuale di coloro che ritengono che l’attuale sostegno con le armi non sia sufficiente è leggermente aumentata, raggiungendo il 25%, questa cifra è bilanciata dal 26% che pensa che il supporto con le armi sia già troppo esteso.

Una maggioranza relativa ma robusta del 41% ritiene che l’assistenza militare tedesca sia adeguata così come è. Anzi, come era, visto che il sondaggio è stato condotto prima della decisione di Scholz di inviare Marder e Patriot. Insomma sugli aiuti militari, il cancelliere cammina sempre su un terreno sdrucciolevole e sarà impossibile per lui non tenerne conto.

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