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Vi racconto i cazzeggi geopolitici di Aldo Cazzullo

Che cosa ha scritto Aldo Cazzullo sul Corriere della sera a proposito di difesa europea e non solo. La lettera di Teo Dalavecuras.

Caro direttore,

l’ultima proposta di von der Leyen ai condomini della Ue, impegnarsi a spendere 800 miliardi di euro in qualche anno per riarmare l’Europa, è stata approvata all’unanimità o quasi, cosa che riesce solo ai più abili amministratori di condominio. “Homo condomini lupus” (Marcello Marchesi), è la massima che li guida nelle loro lunghe e ben remunerate carriere.

Si può dire che questa “svolta” (poi se c’è spazio ti spiego le virgolette) ha un po’ appannato l’identità di una Ue immersa nel puro spirito dei “valori”, delle “regole” e del “mercato unico” (che come è noto non sarebbe tale se la concessione di qualche metro di spiaggia nei più riposti angoli dello Stivale non fosse conforme alle regole stabilite centralmente a Bruxelles, valide a Goeteborg come a Santa Maria di Leuca…)?

Vabbè, non voglio ripetere le solite cose che non interessano a nessuno. Già Giuseppe Liturri si è detto allibito per l’accoglienza dei media alla svolta bellicista (ma Liturri è una persona seria e un serio analista, e tende a dimenticarsi che nell’Europa di Bruxelles la situazione è sempre grave ma non è mai seria  – Ennio Flaiano che però non parlava di Europa ma di Belpaese). Voglio essere positivo, e ti parlerò dell’editoriale di sabato del Corriere della Sera a firma di Aldo Cazzullo che già dal titolo è impegnativo (“I nostri doveri”, ma non voglio scomodare la storia patria) e si distingue dalla consueta genoflessione della stampa ai proclami di Bruxelles. É un testo meditato.

L’incipit potrebbe essere scolpito nel marmo: “Non si tratta di riarmare l’Europa per fare la guerra alla Russia, si tratta di riarmare l’Europa per dissuadere la Russia dal farci la guerra”. Insomma, si vis pacem para bellum, come insegnavano ai ginnasiali prima del Sessantotto. É ovvio, spiega il grande inviato del Corriere, Putin vuole ricostruire la sfera d’influenza della vecchia Unione Sovietica e chi crede che si fermerà all’Ucraina è un illuso. Sarà, ma attribuire questo disegno a Putin equivale a chiamarlo pazzo: Putin sarà anche un dittatore e un criminale, come Cazzullo puntualizza più avanti, ma pure pazzo?

Comunque sia, a differenza dei superficiali titolisti che danno per fatto l’esercito da 800 miliardi, Cazzullo avverte che ce ne vuole, l’esercito “non nascerà in un vertice”, ma solo quando l’Ue metterà in comune anche il sistema fiscale, quando oggi gli Stati membri si fanno concorrenza per la gioia delle multinazionali. Questo ultimo accenno in verità mi lascia un po’ sorpreso: mi rifiuto di credere che un uomo informato e colto come Cazzullo ignori che negli Stati federali, quelli veri (non la Federazione Russa) la concorrenza fiscale tra gli stati federati è normale amministrazione.

Ma non è questo il punto: con grande coraggio Cazzullo mette la lingua dove il dente duole e non la manda a dire: l’esercito europeo ci sarà solo “quando l’Europa eleggerà a suffragio universale un presidente che non risponda solo al suo elettorato nazionale”.

Parole sante, anche se poi il Nostro deve occuparsi di Trump e di Vance sicché non gli rimane lo spazio – che come sai è tiranno – per spiegare a noi piccoli lettori che magari, per fare tutte queste belle cose, bisognerebbe che i Paesi dell’Ue si accordassero su un testo di costituzione dell’Unione europea, tutti o magari solo una parte. Qui sì che il dente duole davvero ma lo spazio è proprio tiranno, sembra Putin.

Il quale Putin sarà dittatore e criminale, e anche killer come disse Joe Biden, ma a suo modo deve essere un gentleman se, pur malintenzionato nei confronti dell’Europa, sapendo che dobbiamo riarmarci è pronto ad attendere i tempi geologici delle decisioni europee, e delle non sempre conseguenti azioni, per poi lasciarsi dissuadere dal fare la guerra.

Nina Khrushcheva, non solo pronipote di Kruscev ma americana e docente di relazioni internazionali, tempo fa disse di non credere che Putin abbia intenzione di allargare le ostilità ai paesi baltici, aggiungendo però che seguitare a ripetere che lo farà potrebbe aiutare questa previsione ad avverarsi. Nel frattempo von der Leyen, “per non saper né leggere né scrivere” si è scelta una “ministra degli esteri” a russofobia d’origine garantita, la giovane Kaja Kallas.

Caro direttore, non c’è più spazio nemmeno per spiegare le virgolette, ma tu sei un uomo intelligente.

Buon lavoro, e che Dio ci aiuti.

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