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Smartphone Low Cost. La carica dei big

I mercati in crescita fanno gola e dopo Microsoft-Nokia anche Google si lancia nel low cost. La società di Mountain View ha presentato in India i primi smartphone che girano sulla sua piattaforma Android One, pensata per portare dispositivi economici nei paesi in via di sviluppo.

Gli smartphone low cost di Google sono realizzati con i costruttori locali Micromax, Karbonn e Spice. Hanno display da 4,5 pollici e un prezzo che parte da 105 dollari. Altra importante novità che riguarda al momento solo l’India: Google ha annunciato l’arrivo di una versione ad hoc di YouTube con cui scaricare i video e riguardarli offline per un minore impatto sulla bolletta.

Quello dei paesi in via di sviluppo è un bacino potenziale per gli smartphone low cost che interessa a siversi big dell’hi-tech. Solo in India, secondo i dati di Idc, nel 2013 le vendite di smartphone sono quasi triplicate raggiungendo i 44 milioni di unità, mentre nel primo semestre del 2014 le consegne erano già a quota 36 milioni.

“Le persone vanno online e accedono alle informazioni sempre più spesso via smartphone”, osserva Google in una nota. “Se 1,75 miliardi di persone hanno già uno smartphone, non è così per la maggioranza della popolazione mondiale, oltre 5 miliardi.

Ciò significa che la maggior parte delle persone possono solo fare chiamate vocali ma non contattare la famiglia attraverso una video chat, usare le mappe per trovare l’ospedale più vicino o semplicemente fare una ricerca sul web. Vogliamo portare queste esperienze a più persone”.

Gli smartphone lanciati sono ‘dual sim’, montano una fotocamera posteriore da 5 megapixel più una frontale da 2 megapixel, hanno un processore quad-core MediaTek da 1.3 GHz e 1GB di Ram.

Smartphone low cost, a breve arriveranno proposte diverse in termini di dotazione hardware, dimensioni e colori grazie all’adesione al programma di società come Acer, Alcatel, Asus, Htc, Lenovo, Panasonic e Qualcomm, spiega Google, aggiungendo che Android One sbarcherà in Indonesia, Filippine, Bangladesh, Nepal, Pakistan e Sri Lanka entro il 2014, con altre nazioni che si aggiungeranno l’anno prossimo.

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