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Social ma con un occhio alla privacy. Sarà Slingshot la killer application di Facebook?

La società di Palo Alto ha lanciato da poco Slingshot, un’applicazione per ora disponibile soltanto per gli utenti di Facebook negli Stati Uniti. Slingshot, potrebbe definirsi come una sorta di chat usa e getta, sulle orme del servizio SnapChat.

 

 

L’azienda è spinta a investire, poiché Facebook INC., agli indici Nasdaq, fa segnare nel trimestre aprile-giugno una quotazione in costante rialzo, superiore allo 0,40%, facendo registrare un picco massimo durante il mese di giugno.     

Su circa 157 milioni di utenti che Facebook possiede unicamente negli Stati Uniti, Slingshot da la possibilità di inviare foto, come ad esempio dei selfie, e video con commenti agli amici. I contenuti dei file, in formato foto e video, si auto-cancellano una volta che sono stati visionati, ma la particolarità del servizio, è rappresentata dal fatto che questi contenuti possono essere visibili solo se il destinatario decide di rimandare al mittente, qualcosa di suo, innescando una sorta di interazione infinita.

Sembra che l’azienda del social network numero uno al mondo, intenda sfruttare questo servizio a 360°. Il feedback degli utenti che hanno sfruttato il servizio è stato complessivamente positivo, anche se non sono mancate delle critiche. 

Slingshot è l’applicazione numero due, succeduta a Paper, interfaccia alternativa per Facebook che si concentra maggiormente sulla presentazione di articoli, ad opera dei Creative Labs. Disponibile da ieri unicamente negli Stati Uniti, per iPhone e dispositivi Android.

 

Dalle pagine del New York Times, la nuova applicazione viene vista come capace di creare un nuovo senso di comunità, incoraggiando gli utenti a inviare una foto o un video a un gruppo di amici.

La sua unicità sta nel fatto che i beneficiari sono tenuti a condividere un momento visivo della propria foto o del proprio video, prima di poter vedere ciò che è stato inviato a loro.

 Senza alcun dubbio, questa dinamica di “forzata reciprocità”, scoraggerà alcuni utenti, ma i creatori di Slingshot, vogliono rendere il servizio in modo tale che tutti coloro che utilizzeranno l’app, saranno partecipanti attivi e non solo spettatori.

“E ‘un modo di dire: «Voi siete i miei amici. Voglio sapere cosa state facendo».” Ha detto Joey Flynn, product designer della app, in un’intervista al Times.

“I momenti condivisi su Slingshot sono molto spontanei”, ha detto Will Ruben, il product manager che ha guidato il team di 10 membri. “Perché le foto non restano a lungo, e c’è meno pressione per creare qualcosa di impressionante.”

Ma la questione più importante, suscitata dal quotidiano newyorkese è se il mondo, o anche la stessa Facebook, abbiano bisogno di un’altra applicazione per la messaggistica istantanea.

I creatori di Slingshot stanno cercando di far calare le aspettative, sostenendo che in realtà è più un’applicazione ai margini, rispetto a servizi di messaggistica standard come Facebook o Twitter.

Facebook ha già Messenger, che può essere utilizzata per inviare immagini a gruppi di persone, la società ha inoltre acquisito WhatsApp, altro popolare servizio di messaggistica istantanea.

Essa possiede anche Instagram, per condividere foto e video, che ha recentemente lanciato nuovi strumenti per consentire agli utenti di lucidare le loro foto. In sostanza però Slingshot, potrebbe essere il collante di tutte queste applicazioni.

 

 

 

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