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Quando anche la pubblicità è innovazione. Il caso di Bolle ed Eni

Anche la pubblicità e la comunicazione commerciale possono essere innovative. E non sempre questo significa più invasive, meno rispettose della privacy o semplicemente "tecnologiche". Lo testimonia bene la campagna di Eni dove il ballerino Roberto Bolle non è solo testmonial, ma diretto da Fabrizio Ferri da vita ad una vera e propria performance artistica. 

Nel caso della campagna Eni “Rethink Energy” quindi, non assistiamo ad una trovata pubblicitaria che diventa, come spesso accaduto, cultura pop. Siamo di fronte ad una vera e propria performance artistica a supporto della comunicazione pubblicitaria.

Ma come nasce questa collaborazione virtuosa? Ne abbiamo parlato con Annalisa Messa, Identity Management Senior Vice President di Eni.

“L’incontro con Roberto nasce alla prima della Scala, con una chiacchierata. Ci siamo accorti di condividere valori e progetti e di parlare lo stesso linguaggio.

Bolle  rappresenta la migliore interpretazione possibile dell’energia, per la sua determinazione e l’emozione che trasmette con l’armonia dei suoi movimenti quando danza. Quando poi  si hanno a disposizione il talento e la semplicità di un artista del suo calibro e un regista come Fabrizio Ferri tutto viene di conseguenza. 

La campagna in onda sulle reti televisive nazionali, sul web e al cinema,  non si limiterà ai confini nazionali,  ma andrà anche all’estero. Perché quello parlato da Bolle è un linguaggio universale. Come la cultura: un legame in cui Eni crede sin dai tempi di Enrico Mattei. E noi continuiamo a pensare che la cultura sia enzima di sviluppo”.

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