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Vi racconto chi è stato Frank Borman

Frank Borman è stato il primo astronauta che orbitò attorno alla Luna a poco più di 100 km dal suolo e dai suoi rilievi, ma non solo. L'approfondimento di Enrico Ferrone

È morto Frank Borman. La notizia è passata in sordina perché sono in molti a non sapere chi sia stato. Ma noi vogliamo raccontarlo. Perché Frank fu il primo astronauta che orbitò attorno alla Luna a poco più di 100 km. dal suolo e dai suoi rilievi. Era il 1968. Lo stesso anno in cui continuava a infuriare la guerra del Vietnam e da pochi mesi erano stati assassinati Martin Luther King e Robert Kennedy.

La Luna, il nostro unico satellite naturale, oggetto di osservazione, di rivendicazione, di conquista e -speriamo- laboratorio scientifico unico al mondo, anzi fuori dal mondo: necessario per testare se sarà possibile immaginare una vita extraterrestre in sicurezza e -ci piacerebbe sperare- in pace ma quest’ultimo proposito sembra più lontano di Marte, di Plutone o forse dell’infinito.

Oggi la scienza terrestre si sta preparando ai voli umani sulla Luna dopo mezzo secolo di scelte diverse e con obiettivi di altra natura; gli unici esseri umani ad aver poggiato i propri stivali sono stati gli americani. Tutti maschi. Ora si progettano missioni multietniche, di ambo i generi e ci saranno equipaggi praticamente di tutti i continenti ma non tutte le potenze mondiali saranno alleate lassù. E questo potrà anche essere un successo della scienza ma è sicuramente un fallimento delle relazioni umane su un pianeta che si è sentito troppo piccolo per far crescere la sua razza umana, ma non capace per farla convivere in pace, dentro e fuori il proprio alveo naturale.

Eppure, se si pensa oggi alla Luna come un obiettivo da raggiungere, il proposito sta diventando realtà, si deve proprio a quella decina scarsa di missioni Apollo che hanno preceduto lo sbarco di Neil Armstrong e Buzz Aldrin quel lontano luglio 1969. E in particolare proprio a Apollo 8 perché fu la prima missione orbitale con equipaggio; con Borman c’erano a bordo della navicella James Lovell al modulo di comando e al simulacro lunare William Anders. Ma anche, paradossalmente, volare nello spazio in confort si deve anche a vomito e diarrea che lo colpirono durante il viaggio, con le conseguenze devastanti che si possono immaginare in un ambiente minuscolo e sigillato. Anche questo un bagaglio importante nella letteratura tecnologica che ha permesso di evitare in seguito gravi inconvenienti. Ma di Frank Borman va ricordato anche un altro episodio, precedente ai viaggi lunari: quando la Nasa era entrata in crisi dopo che il 27 gennaio 1967 Gus Grissom, Ed White e Roger Chaffee rimasero inceneriti a bordo dell’Apollo 1 durante un test a terra, Borman fu  molto critico verso il management della Nasa e il costruttore North American Aviation, accusandoli per la loro “ignoranza, indolenza e disattenzione” al punto che lui stesso fu inviato allo stabilimento a Downey, in California e rilevò che il grado di alcolismo dei suoi dipendenti influiva sui progetti lunari assegnati. “Borman li ha messi in chiaro”, ha scritto Aldrin, in Men from Earth (1989). “Il suo stile di gestione che rasentava il bullismo ha funzionato”.

Di lui ci resta il ricordo: lasciata la Nasa fu nominato amministratore delegato di Eastern Air Lines e poi presidente. Ma fu incapace di governare la fase della Deregulation Act che cambiò definitivamente la struttura tariffaria dei voli nel mondo e si ritirò a Billings, nel Montana, dove aveva un ranch di bestiame. Fu politicamente legato al Partito Repubblicano, vicino a Richard Nixon e a padre e figlio Bush.

 

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