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Perché Trump sbuffa sull’alleanza Utc-Raytheon anti Boeing e Airbus

Pronto un nuovo colosso aerospaziale e della difesa statunitense. United Technologies e Raytheon stanno unendo le forze in una delle più grandi fusioni aziendali del 2019. "Sono un po' preoccupato per la concorrenza", ha commentato Trump

Una “fusione di uguali” per scuotere clienti e competitor del settore aerospaziale. Nel week end le statunitensi United Technologies Corporation (Utc) e Raytheon hanno annunciato di unire le forze.

Da una parte la fiorente attività aerospaziale, di Utc, dall’altra gli appalti di Raytheon nella difesa, insieme per dar vita a un gigante equilibrato tra l’aerospaziale e la difesa civile, che potrebbe essere meglio posizionato per gestire le pressioni sui costi e le prospettive incerte in entrambi i settori.

Lunedì mattina gli investitori del mercato azionario hanno dato il loro sigillo di approvazione alla fusione da 121 miliardi di dollari, spingendo le azioni di entrambe le società più in alto dopo l’annuncio a sorpresa. Sempre ieri il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato la notizia durante un’intervista a Cnbc: “Sono un po’ preoccupato… questo comporterà meno concorrenza sul mercato?”. Ecco i dettagli.

COLOSSO DA 74 MILIARDI DI DOLLARI DIETRO A BOEING

Raytheon e United Technologies hanno un valore di mercato combinato di quasi 166 miliardi di dollari. La nuova azienda si chiamerà Raytheon Technologies Corporation, con un fatturato annuo di 74 miliardi di dollari collocandosi dietro a Boeing come seconda compagnia aerospaziale e di difesa negli Stati Uniti per fatturato.

I TERMINI DELL’ACCORDO

Secondo i termini dell’accordo, gli azionisti di United Technologies deterrebbero il 57% della società, mentre gli azionisti di Raytheon il restante 43%.
“La combinazione di United Technologies e Raytheon definirà il futuro dell’aerospazio e della difesa”, ha dichiarato in un comunicato stampa Greg Hayes, presidente e amministratore delegato di United Technologies.

I MOTORI UTC

Utc è un conglomerato industriale con sede a Farmington in Connecticut che realizza di tutto: dai motori alle componenti per gli aerei fino agli ascensori Otis. Possiede tra l’altro anche il produttore di motori Pratt & Whitney (quello del cacciabombardiere F-35 ndr).

Come ha sottolineato Forbes, lo scorso novembre, United Technologies ha annunciato che si sarebbe divisa in tre società, scorporando la propria attività HVAC Carrier e la divisione degli ascensore Otis. Una rottura destinata a aiutare la restante società a concentrarsi direttamente sull’aerospaziale.

Sempre a novembre, Utc acquisiva per 30 miliardi di dollari il fornitore di componenti aeronautici Rockwell Collins. Quest’ultimo, insieme al produttore di motori Pratt e Whitney, andranno a costituire l’unità aerospaziale di Utc che si fonderà con Raytheon.

INSIEME AI MISSILI RAYTHORN

Raytheon, con sede a Waltham nel Massachusetts, è il più grande produttore di missili al mondo oltre a fornire sistemi di difesa missilistica (come il Patriot) e soluzioni di sicurezza informatica. Lo scorso anno ha incassato 27 miliardi di dollari di vendite.

IL NUOVO COLOSSO

La nuova società combinata si chiamerà Raytheon Technologies Corporation, secondo una dichiarazione delle società. Offrirà “tecnologia ampliata e capacità di ricerca e sviluppo per fornire soluzioni innovative ed economicamente vantaggiose in linea con le priorità dei clienti e le strategie di difesa nazionali degli Stati Uniti, dei loro alleati e amici”.

Secondo gli addetti ai lavori, il nuovo colosso potrebbe raggiungere quasi 80 miliardi di dollari di vendite annuali nel 2020, il che dovrebbe spingerlo oltre Airbus ad essere il secondo più grande operatore aerospaziale e di difesa dopo Boeing.

I POSSIBILI OSTACOLI

Come ha sottolineato Cnbc, non dovrebbero esserci ostacoli normativi all’accordo dal momento che Raytheon e United Technologies non hanno molte sovrapposizioni. Ma i clienti potrebbero pensarla diversamente. Già Boeing aveva espresso preoccupazione all’epoca dell’acquisizione da parte di United Technologies di Rockwell Collins. L’uscita di Bombardier dall’aerospaziale commerciale e l’acquisizione di Embraer da parte di Boeing sono i capisaldi di un’ondata pluridecennale di consolidamento dei produttori di aerei che ha lasciato a Boeing e Airbus il dominio del settore aerospaziale. Ma le cose potrebbero cambiare se la fusione Raytheon Technologies Corporation si concluderà con successo nel 2020.

I DUBBI SOLLEVATI DAL PRESIDENTE TRUMP

Raytheon-UTC sarebbe “una grande, grassa, bella compagnia” per usare le parole di The Donald durante l’intervista di ieri. Il presidente degli Usa ha espresso i timori sulla fusione in quanto potrebbe comportare costi più elevati per l’esercito americano. “Devo negoziare contratti per la Difesa, questo accordo renderà il mercato meno competitivo? Perché è già non competitivo”, ha dichiarato Trump. Il presidente ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno già speso molto più di “altri grandi paesi” come la Cina e la Russia per il bilancio della difesa, insistendo che la causa “è anche perché non abbiamo alcuna concorrenza”. Le compagnie aerospaziali si sono “unite tutte e quindi è difficile negoziare” con loro, ha aggiunto il presidente, suggerendo che l’industria della difesa potrebbe andare nella stessa direzione.

Alla domanda esplicita se avesse problemi con la fusione, Trump ha risposto: “Solo se hanno gli stessi prodotti. Questa sarebbe la cosa che mi infastidirebbe di più”. “Siamo complementari, non competitivi”, aveva già messo le mani avanti Tom Kennedy, ceo di Raytheon, sempre lunedì alla Cnbc. “Non so l’ultima volta che abbiamo gareggiato contro United Technologies”.

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