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Perché i difensori dei diritti civili protestano contro Rekognition di Amazon negli Usa

Nuova polemica per Amazon. Da ieri il colosso tech di Seattle è al centro di una protesta dopo aver venduto alle forze dell’ordine americane Rekognition, la propria tecnologia per il riconoscimento facciale. A infuriarsi è stata l’American Civil Liberties Union (Aclu), organizzazione no profit per la tutela dei diritti civili che ha chiesto in una…

Nuova polemica per Amazon. Da ieri il colosso tech di Seattle è al centro di una protesta dopo aver venduto alle forze dell’ordine americane Rekognition, la propria tecnologia per il riconoscimento facciale. A infuriarsi è stata l’American Civil Liberties Union (Aclu), organizzazione no profit per la tutela dei diritti civili che ha chiesto in una lettera aperta indirizzata al numero uno di Amazon di bloccare la fornitura del sistema di sorveglianza al governo.

COME FUNZIONA REKOGNITION

La tecnologia di riconoscimento facciale, denominata Rekognition, è venduta dalla unit Amazon Web Services che ha generato vendite per oltre 17 miliardi di dollari per il gruppo di Seattle nel 2017, come ricorda il sito Recode.

Rekognition permette di identificare i volti in tempo reale e di confrontarli con un archivio di “decine di milioni di facce”. Nei materiali di marketing ottenuti dall’Aclu, Amazon Web Services ha affermato che il suo sistema di riconoscimento utilizza l’intelligenza artificiale per identificare rapidamente le persone in foto e video, consentendo alle forze dell’ordine di monitorare le persone. Sempre nella nota prodotto, Rekognition consente di monitorare le persone in un video anche quando i volti non sono visibili oppure mentre entrano ed escono dalla scena. Puoi anche identificare i movimenti nel fotogramma per capire, ad esempio, se una persona sta entrando in un edificio o sta uscendo.

DOVE VIENE UTILIZZATO

Per ora le forze di polizia di soltanto due dei 50 Stati Usa stanno utilizzando il sistema targato Amazon: Oregon e Florida. In un post sul blog AWS di novembre, il gruppo di Bezos ha dichiarato che l’ufficio dello sceriffo della contea di Washington in Oregon “ha utilizzato Amazon Rekognition nell’ultimo anno per ridurre il tempo di identificazione dei sospettati da 2-3 giorni a pochi minuti e ha arrestato il loro primo sospettato entro una settimana usando il nuovo sistema”.

PERCHÉ PREOCCUPA L’ACLU

Una minaccia per la libertà. Tuona così la lettera dell’American Civil Liberties Union riguardo l’applicazione di Rekognition nella sorveglianza pubblica. Secondo l’organizzazione il sistema di Bezos incoraggerebbe le forze dell’ordine a seguire le “persone di interesse”.

“In passato Amazon si è opposta alla sorveglianza governativa e alla discriminazione nei confronti dei musulmani”, si legge nella lettera firmata dall’Aclu, “ma Rekognition contraddice questi valori dal momento che rappresenta un potente sistema di sorveglianza utilizzabile per violare i diritti di alcune comunità”. “Le persone – continua ancora la lettera – dovrebbero essere libere di camminare per strada senza essere osservate dal governo. Il governo federale potrebbe utilizzare questa tecnologia per seguire continuamente gli immigrati mentre cercano di ricostruire la propria vita. La polizia locale potrebbe usarla per identificare i manifestanti politici. Con Rekognition, Amazon consegna questi poteri nelle mani del governo”.

LA DIFESA DI AMAZON

In una dichiarazione al New York Times, un portavoce di Amazon “ha sottolineato che la società ha offerto una tecnologia generale di riconoscimento delle immagini che potrebbe automatizzare il processo di identificazione di persone, oggetti e attività” e che “la società ha richiesto ai propri clienti di rispettare la legge e di utilizzare responsabilmente Amazon Rekognition”.

NON SOLO SORVEGLIANZA

Il portavoce del gruppo di Seattle ha poi precisato che il loro servizio di riconoscimento facciale è stato utilizzato anche da parchi di divertimento per trovare bambini scomparsi e dall’emittente britannica Sky News, proprio lo scorso fine settimana, per identificare automaticamente gli ospiti che partecipavano al Royal Wedding del 19 maggio. Anche il New York Times ci ha tenuto a precisare che utilizza la tecnologia di Amazon, incluso per il matrimonio reale.

NON SOLO REKOGNITION PREOCCUPA

Secondo Recode, la polemica intorno al sistema di riconoscimento facciale potrebbe riacutizzare le preoccupazioni per la possibile violazione della privacy di altre tecnologie targate Amazon che la società sta commercializzando. Il negozio high-tech Amazon Go utilizza centinaia di fotocamere per aiutare a identificare quali prodotti i clienti prelevano dagli scaffali in modo che possano essere caricati automaticamente all’uscita. La società di Bezos ha già precisato che non impiega il riconoscimento facciale in questi negozi. Nel mirino ci sono anche i dispositivi Echo che implementano l’assistente virtuale Alexa.  Da un report del New York Times, numerosi ricercatori universitari hanno dimostrato che possono inviare istruzioni audio segrete non rilevabili all’orecchio umano agli assistenti virtuali Siri (Apple), Assistent (Google) e la già citata Alexa.

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