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Tutti gli ondeggiamenti fra Usa e Cina su Qualcomm-Nxp

Ormai è tardi. Nonostante l’apertura a sorpresa della Cina, Qualcomm considera l’acquisizione del produttore olandese di semiconduttori Nxp “una questione chiusa”.

A latere dell’incontro con il presidente cinese Xi Jinping in occasione del G20 di Buenos Aires, l’amministrazione Trump ha fatto sapere che la Cina sarebbe stata “aperta ad approvare l’accordo precedentemente non approvato” se il chipmaker americano Qualcomm avesse presentato di nuovo l’offerta di acquisizione di Nxp. Ma procediamo con ordine.

MATRIMONIO NAUFRAGATO

Quest’estate infatti le nozze con Nxp sembravano cosa fatta con Qualcomm, il più grande produttore mondiale di chip per smartphone, pronto a sborsare 44 miliardi di dollari.

L’acquisizione avrebbe permesso alla compagnia di San Diego di ampliare la propria offerta grazie al portfolio dell’azienda olandese, player di maggioranza nella vendita di processori per il settore automobilistico. In netta espansione, dal momento che le case automobilistiche aggiungono più chip ai veicoli ogni anno.

Addirittura, l’accordo sull’operazione era stato concordato per la prima volta nell’ottobre 2016.

L’acquisizione è stata subito approvata dalle autorità di regolamentazione negli Usa e a inizio anno ha raccolto anche l’approvazione dei regolatori europei.

A mettersi di traverso è stato il MofCom, il ministero cinese per il Commercio Estero. La californiana Qualcomm necessitava infatti della benedizione dell’authority cinese per procedere all’acquisizione di Nxp, con sede a Eindhoven ma da 30 anni presente in Cina con 14 uffici e oltre 7mila dipendenti. Inoltre, quello cinese rappresenta uno dei mercati maggiori per Qualcomm.

Via libera che non è mai arrivato.

VENDICATA BROADCOM?

Che sia stata una vendetta cinese per l’affare naufragato con Broadcom? L’azienda statunitense con sede a Singapore operante nel settore dei semiconduttori, nei circuiti integrati e nelle reti di telecomunicazione aveva tentato la scalata di Qualcomm a inizio anno. Lo scorso novembre proprio il presidente Trump aveva annunciato che Broadcom aveva da poco lasciato la sede di Singapore per tornare negli Usa. Tuttavia, a marzo sempre Trump ha bloccato l’acquisizione da 117 miliardi di dollari invocando “preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale”.

Secondo la Commissione che indaga sugli investimenti stranieri negli Stati Uniti, l’offerta avanzata da Broadcom rischiava di danneggiare la californiana Qualcomm, leader nel campo dei microchip per telefonini e della tecnologia 5G, lasciando la supremazia al colosso cinese delle tlc Huawei.

NEL MEZZO DELLA GUERRA COMMERCIALE SINO-AMERICANA

A pesare sul silenzio dei regolatori cinesi in realtà è stata l’escalation nella guerra commerciale con gli Stati Uniti a colpi di dazi tra Pechino e Washington.

NULLA DI FATTO UN PO’ CARO

Tant’è che l’operazione è naufragata e Qualcomm ha dovuto pagare a Nxp una commissione di 2 miliardi di dollari per risolvere l’affare. Per placare i propri azionisti, il chipmaker californiano ha anche avviato un piano di riacquisto di azioni da 30 miliardi di dollari. Nel frattempo, anche Nxp ha annunciato il buyback da 5 miliardi di dollari. La questione si è chiusa lì.

SEGNALI DI DISTENSIONE

Ma la politica ha i suoi tempi si sa e a sorpresa i leader delle due potenze hanno riportato il dossier Qualcomm-Nxp sul tavolo. Ieri infatti il consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha fatto sapere che il presidente Trump ha posto la questione dell’acquisizione nei colloqui con il presidente Xi Jinping a latere del g20 di Buenos Aires.
Kudlow ha aggiunto che l’apertura del presidente cinese all’accordo è stato un segno di ulteriore cooperazione su molteplici questioni, incluse le fusioni aziendali.

LAPIDARIA QUALCOMM

Pechino sarebbe dunque pronto a dare via libera ma pare sia troppo tardi. “Siamo grati di conoscere i commenti del Presidente Trump e del Presidente Xi sull’acquisizione di Nxp precedentemente proposta da Qualcomm, ma la deadline per quella transazione è scaduta”, ha dichiarato un portavoce di Qualcomm a Reuters. “Qualcomm considera la questione chiusa” ha concluso mettendo un punto alla vicenda. Nxp ha rifiutato di commentare.

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