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Twitter, i diverbi cda-Musk e Apollo alla finestra

Il cda di Twitter verso la bocciatura dell’offerta di Musk per la società di micro blogging? Molti investitori, analisti e banchieri d'investimento si aspettano che il consiglio di amministrazione di Twitter rifiuti l'offerta di Musk nei prossimi giorni, definendola inadeguata. Mentre Apollo...

 

È battaglia tra il cda di Twitter e Elon Musk.

Twitter dovrebbe respingere l’offerta di Elon Musk nei prossimi giorni. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il gigante Apollo Global Management sta valutando di partecipare a un’offerta per Twitter.

La scorsa settimana, il miliardario fondatore di Tesla e SpaceX Musk si è offerto di acquistare Twitter per 54,20 dollari per azione in contanti, circa 43 miliardi di dollari. Ciò rappresenta un premio del 38% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di Twitter il giorno prima che fosse rivelata l’ampia quota di proprietà di Musk.

Twitter ha confermato l’offerta “non richiesta” di Musk, aggiungendo che il suo Cda avrebbe “esaminato attentamente la proposta”. Venerdì, il consiglio ha adottato una misura difensiva nota volta a scoraggiare l’offerta pubblica di acquisto ostile di Musk.

La mossa, nota come pillola avvelenata, è progettata per rendere difficile a chiunque, incluso Musk, costruire una partecipazione del valore di oltre il 15% dell’azienda, evidenzia Quartz. Funzionerà? Una pillola velenosa non è del tutto invulnerabile, ma richiederà un sacco di soldi e sforzi da parte di Musk per aggirarla, secondo la testata.

Nel frattempo, lunedì Musk ha dichiarato in un tweet che i membri del cda di Twitter non saranno pagati se riuscirà ad acquisire la società.

Secondo il WsJ, il fondo Apollo potrebbe fornire a Musk o alla società di private equity Thomas Bravo i fondi necessari per l’offerta. Thoma Bravo è emersa di recente nella corsa a Twitter, alla quale avrebbe manifestato il suo interesse.

I membri del cda possono fare affidamento sulle preoccupazioni sul destino della piattaforma sotto Elon Musk per respingere la sua offerta. Ma se decidono di esplorare una vendita, il prezzo prevarrà su tutte le altre considerazioni. È quanto sostengono gli esperti sondati da Reuters.

Tutti i dettagli.

LA POISON PILL ADOTTATA DAL CDA

Venerdì scorso la società, si legge in una nota, ha annunciato che il suo consiglio di amministrazione ha adottato all’unanimità un “piano di diritti degli azionisti” di durata limitata (scadrà il 14 aprile 2023), a seguito della proposta non richiesta e non vincolante di acquisizione di Elon Musk.

Il piano ha lo scopo di permettere a tutti gli azionisti di realizzare il pieno valore del proprio investimento in Twitter. Ovvero ridurrà la probabilità che qualsiasi entità, persona o gruppo ottenga il controllo di Twitter accumulando azioni sul mercato aperto senza pagare a tutti gli azionisti un adeguato premio di controllo o senza fornire al cda il tempo sufficiente per prendere decisioni informate e intraprendere azioni che siano nel migliore interesse degli azionisti.

Il Rights Plan, spiega Twitter, non impedisce al cda di impegnarsi con le parti o di accettare una proposta di acquisizione se si ritiene che sia nel migliore interesse della società e dei suoi azionisti.

LE MOSSE IN CAPO AL BOARD DI TWITTER CONTRO MUSK

Allo stato attuale, i membri del cda di Twitter hanno legalmente un’ampia discrezionalità su come gestire l’offerta di Musk perché non è stata richiesta. I consiglieri possono rifiutarsi di impegnarsi con Musk se ritengono che le politiche e la cultura dei contenuti dell’azienda servano meglio gli interessi a lungo termine dei suoi investitori, ha affermato Brian Quinn, professore alla Boston College Law School, riporta Reuters.

“Se pensano che Musk trasformerà Twitter in un inferno di libertà di parola, questa è una giustificazione sufficiente”, ha commentato Quinn.

COSA PREVEDE IL DIRITTO DEL DELAWARE

Tuttavia, sarebbe diverso se il board di Twitter decidesse di esplorare una vendita, o perché ha ricevuto più offerte o ha deciso di sollecitare offerte di acquisizione, sostengono gli esperti.

Il diritto societario nel Delaware, dove è registrata Twitter, impone che una volta che una società avvia un processo di vendita, assicurarsi l’accordo più redditizio per gli azionisti diventa la considerazione principale. Pertanto i consiglieri non sarebbero più autorizzati a tener conto di ciò che accadrebbe alla società nelle loro deliberazioni.

ALTRE OFFERTE IN ARRIVO?

Quindi se Twitter deciderà di esplorare una vendita dipenderà dal fatto se riceverà offerte interessanti e credibili nei prossimi giorni.

Finora oltre a quella di Elon Musk, i resoconti dei media riportato che la società di private equity Thoma Bravo ha contattato Twitter la scorsa settimana per esprimere interesse. Ma non c’è certezza che un’offerta del genere si concretizzerà, hanno detto fonti a Reuters.

IL PUGNO DI FERRO DI MUSK

Nel frattempo, ieri il New York Post ha rivelato, citando due fonti, che Elon Musk è disposto a investire tra i 10 e i 15 miliardi di dollari dei propri soldi per comprare Twitter.

Il miliardario, che è il secondo azionista di Twitter con una quota del 9,1%, ha in programma di lanciare un’offerta pubblica di acquisto in circa 10 giorni e ha sfruttato Morgan Stanley per raccogliere altri 10 miliardi di dollari, secondo il rapporto del New York Post.

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