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Tutto su Play AI, la startup che darà voce all’intelligenza artificiale di Meta

OpenAI aveva avuto problemi con Scarlett Johansson, Meta, per evitare simili incidenti e battere i rivali, ha acquisito Play AI, una startup che utilizza l'intelligenza artificiale per generare voci dal suono naturale, simili a quelle umane. Tutti i dettagli

 

Prosegue la corsa di Mark Zuckerberg per battere i rivali. Dopo aver investito 14,3 miliardi di dollari per sviluppare una superintelligenza (che per ora però non batte nemmeno l’intelligenza di un gatto) e “rubato” talenti a OpenAI (e non solo) staccando assegni fino a 100 milioni di dollari, ora Meta ha acquisito Play AI, una piccola startup californiana che utilizza l’intelligenza artificiale per generare voci che promettono di essere molto naturali e simili a quelle umane.

I termini finanziari dell’acquisizione non sono stati resi noti.

CHI C’È DIETRO PLAY AI…

PlayAI è stata fondata da Hammad Syed e Mahmoud Felfel, che è anche il Ceo. Stando al suo profilo LinkedIn, Felfel è un software engineer con esperienze in Egitto e negli Emirati Arabi Uniti. Dal 2021 ha lavorato quasi due anni in WhatsApp nella sede di Londra per poi co-fondare nel 2020 PlayAI. Syed ha lavorato a Dubai con lui in Dubizzle (una piattaforma di annunci online molto usata nella regione del Medio Oriente e Nord Africa per comprare, vendere e trovare beni e servizi).

Alla fine del 2024, la startup ha annunciato un round di finanziamento da 21 milioni di dollari guidato da Kindred Ventures e 500 Global, a cui hanno partecipato Race Capital, Y Combinator, Soma Capital, Pioneer Fund, TRAC e altri. Per Chris McCann, General Partner di Race Capital, “l’intelligenza artificiale vocale rappresenta un mercato da 2.000 miliardi di dollari”.

…E COSA FA

La loro startup PlayAI sviluppa modelli vocali basati sull’intelligenza artificiale (IA) e una piattaforma di agenti vocali IA che permettono a sviluppatori e aziende di creare e distribuire rapidamente applicazioni vocali avanzate a team marketing, di assistenza clienti, reparti vendite, creatori di contenuti e altri settori in crescita. In un post sul blog aziendale, PlayAI afferma che il suo obiettivo è rendere le funzionalità vocali “reattive come una conversazione tra due persone”.

I suoi modelli a bassa latenza, secondo Business Wire, “sono leader nel settore per precisione nel voice cloning e naturalezza del parlato umano, e sono stati utilizzati da quasi 40.000 clienti”.

In occasione del round di finanziamento ha lanciato PlayDialog, un modello Text-to-Speech avanzato capace di riprodurre conversazioni umane realistiche grazie a intonazione, ritmo ed emozione, e anche Play 3.0 mini, un modello leggero che supporta oltre 30 lingue.

L’INSERIMENTO IN META

Secondo un memo interno diffuso dall’azienda di Zuckerberg e visionato da Bloomberg, “l’intero team di PlayAI” entrerà a far parte di Meta la prossima settimana. Il gruppo di PlayAI riferirà a Johan Schalkwyk, il quale proviene da un’altra startup di intelligenza vocale chiamata Sesame AI ma si è recentemente unito a Meta con il ruolo di Voice Lead.

La nota afferma inoltre che il lavoro di Play AI nella creazione di voci naturali, insieme a una piattaforma per la creazione vocale semplificata, rappresenta “un’ottima combinazione con il nostro lavoro e la nostra roadmap, che comprende AI Characters, Meta AI, dispositivi indossabili e creazione di contenuti audio”.

Con l’acquisizione di PlayAI, Meta potrebbe infatti ottenere competenze aggiuntive per integrare più funzionalità vocali nel proprio assistente IA e in dispositivi come gli smartglasses. Anche altre aziende, tra cui OpenAI e Google, hanno integrato funzionalità vocali nei loro sistemi di intelligenza artificiale per creare assistenti digitali più coinvolgenti.

LA CAMPAGNA ACQUISTI DI ZUCKERBERG

Per recuperare terreno rispetto a rivali come OpenAI, Google e Anthropic, Zuckerberg ha personalmente avviato una campagna di assunzioni senza precedenti, offrendo pacchetti retributivi da decine di milioni di dollari, comprensivi di azioni.

Reuters, che ha raccolto tutti gli ultimi acquisti, cita per esempio l’ex Ceo di Scale AI, Alexandr Wang, a cui ha affidato la guida dei Superintelligence Labs e che sarà affiancato da Nat Friedman, ex Ceo di GitHub e co-fondatore del fondo Nfdg. Altri nomi di spicco sono Daniel Gross, ex Ceo di Safe Superintelligence; Jack Rae, ricercatore di punta di Google DeepMind; Ruoming Pang, ex responsabile dei Foundation Models di Apple. Dal mondo OpenAI sono arrivati ricercatori come Trapit Bansal, Shuchao Bi, Huiwen Chang, Ji Lin, Hongyu Ren, Pei Sun, Jiahui Yu e Shengjia Zhao – molti dei quali hanno lavorato a progetti cruciali come ChatGPT, GPT-4, GPT-4o e i modelli “o-series”.

Ma, nonostante l’aggressiva campagna di reclutamento, l’agenzia di stampa riferisce anche che non tutti accettano l’offerta di Meta. L’azienda infatti ha provato invano a convincere Noam Brown di OpenAI e Koray Kavukcuoglu di Google, il cui rifiuto è stato premiato con una promozione a Chief AI Architect, ruolo di vicepresidente senior con riporto diretto al Ceo Sundar Pichai

Infine, secondo quanto riportato da Bloomberg, Zuckerberg è attivamente alla ricerca di accordi nell’ambito dell’IA e avrebbe avviato trattative per acquisire Perplexity AI prima di finalizzare l’investimento in Scale AI. Inoltre, ha anche discusso una possibile acquisizione della startup di video AI Runway AI, ma non ha mai presentato un’offerta formale.

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