Il Senno di Po, l’audio-blog di Ruggero Po per Start Magazine, sulla tenzone Zuckerberg-Trump
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ESTRATTO DA UN PUNTO DELL’ANSA SU TRUMP, FACEBOOK E NON SOLO
Trump viene silenziato definitivamente, impossibilitato a dire la sua parlando senza filtri a colpi di post su Twitter e Facebook, bandito dalla piattaforma di Zuckerberg fino alla fine dei suoi giorni da Commander in chief e dal sito di microblogging – il suo preferito – almeno fino a giovedì.
“Il rischio di consentire al presidente di continuare a usare il nostro servizio” in questo momento “è semplicemente troppo grande. Per questo estendiamo il blocco che abbiamo deciso sui suoi account Facebook e Instagram a tempo indeterminato e per almeno le prossime due settimane, fino a quando una pacifica transizione di potere sarà completata”, ha spiegato Mark Zuckerberg dicendosi “scioccato” da quanto accaduto. Fatti che dimostrano come “il presidente Trump intende usare il resto della sua permanenza in carica minando una pacifica e legale transizione di potere al suo successore, Joe Biden”.
Sempre più solo dunque The Donald. Non c’è più al suo fianco il vice Mike Pence, considerato oramai un codardo e un traditore, ed è sparito il consigliere della sicurezza nazionale Robert O’Brien. Nella West Wing, dopo quanto accaduto sul suolo sacro del Campidoglio, oramai tutti hanno deciso di mollare Trump al suo destino, con dimissioni a catena in arrivo. Alleati di ferro come Mitch McConnell, leader repubblicano al Congresso, e il senatore Lyndsay Graham non ne vogliono sapere più nulla:
“Quando è troppo è troppo”. E a prendere le distanze sembrano essere anche la moglie Melania e il resto della famiglia, i figli, i primi che rischiano di essere travolti e schiacciati dal drammatico epilogo.
Sono tredici i giorni che separano l’America all’Inauguration Day del 20 gennaio, quando Joe Biden giurerà da 46mo presidente degli Stati Uniti e si insedierà alla Casa Bianca. Meno di due settimane, dunque, e si volta definitivamente pagina. Ma per molti, alla luce di quanto accaduto, si tratta di un lasso di tempo lungo ancora un’eternità. Il timore è quello di ulteriori colpi di coda da parte di un animale ferito e ormai fuori controllo, come ne parla chi lo ha visto nelle ultime 48 ore.