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Tlc, Gsma e Connect Europe invocano riforma globale del regolamento Ue sulle concentrazioni

Le associazioni Gsma, che riunisce gli operatori di rete mobile, e Connect Europe, che rappresenta i principali fornitori di connettività in Europa, sollecitano l'esecutivo di Bruxelles nell’ambito della consultazione pubblica sulla revisione delle linee guida Ue in materia di fusioni

Mercato europeo troppo frammentato: l’appello delle tlc per un quadro normativo più favorevole sulle concentrazioni.

Modernizzare il quadro normativo dell’Ue in materia di controllo delle concentrazioni, in modo da tenere conto dei vantaggi che una concentrazione comporta in termini di investimenti, innovazione e resilienza, è essenziale per rafforzare la competitività dell’Europa. È quanto sostengono Gsma e Connect Europe, associazioni che rappresentano il settore a livello europeo, spiegando che “tuttavia, gli attuali piani di revisione delle linee guida sulle concentrazioni non sono sufficienti. Una riforma globale del regolamento Ue sulle concentrazioni è fondamentale per garantire alle imprese che operano nel mercato unico una maggiore certezza giuridica quando si tratta di raggiungere una certa dimensione”.

FACILITARE IL CONSOLIDAMENTO NELLE TLC

Gsma e Connect Europe condividono, infatti, “le conclusioni di Mario Draghi ed Enrico Letta, che sottolineano come il legame tra concorrenza, investimenti e innovazione non sia lineare, in particolare nei settori ad alta intensità di capitale come quello delle telecomunicazioni. La loro visione convergente è chiara: facilitare il consolidamento è essenziale per sbloccare livelli più elevati di investimenti nella connettività.

A nostro avviso, la Commissione deve quindi spostare la sua attenzione dai rimedi che distruggono valore alla creazione di valore, riconoscendo le efficienze che favoriscono gli investimenti e l’innovazione”.

LA DIFFERENZA TRA IL MERCATO EUROPEO DELLE TLC E QUELLO CINESE E USA

Il mercato europeo delle telecomunicazioni, ricordano, “è composto da oltre 100 operatori, ciascuno dei quali serve in media 5 milioni di abbonati, rispetto ai 450 milioni e 110 milioni di abbonati per operatore rispettivamente in Cina e negli Stati Uniti. L’incapacità degli operatori di telecomunicazioni di raggiungere economie di scala nei mercati europei limita la certezza a lungo termine necessaria per effettuare gli investimenti significativi richiesti per fornire una connettività all’avanguardia, sicura e resiliente al continente”.

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