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Che cosa si dice in Tim, Vodafone, Fastweb e WindTre del 5G alla Huawei

Huawei

A che punto è l’Italia con la tecnologia 5G e che cosa pensano gli operatori telefonici come Tim, Vodafone, Fastweb e WindTre della cinese Huawei e della questione sicurezza

En attendan 5G. E’ la nuova frontiera di internet, negli ultimi mesi, a catalizzare l’attenzione di investitori pubblici e privati, di governi, di aziende e giganti tecnologici. Ed è il controllo del 5G a rappresentare il motivo principale di scontro tra Usa e Cina: la società cinese Huawei protagonista e vittima, allo stesso tempo, di questi contrasti.

Se negli Usa, infatti, è stata messa al bando per paura che possa penetrare i segreti di Stato, l’azienda di Shenzen in Italia è tra i protagonisti della corsa al 5G, collaborando con Tim, Vodafone e Fastweb. Ma cosa pensano gli operatori telefonici della società cinese? Andiamo per gradi.

IL 5G IN ITALIA

L’Italia corre sul fronte 5G. Il nostro Paese è fra quelli più attivi in questa tecnologia, diverse sono le città già interessate: a marzo 2017 il governo ha dato il via libera alla sperimentazione dell’internet 5G nelle città di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera. L’Italia è stato anche il primo paese in Europa ad aver reso disponibili le frequenze in tutte le bande “pioniere”.

C’è anche chi si muove da solo: Tim porterà il 5G a Torino, grazie ad un accordo siglato con l’amministrazione.

HUAWEI ED IL 5G IN ITALIA

Guardando a Huawei, la società cinese è coinvolta nello sviluppo della rete di ultima generazione in due aree: Milano e Bari-Matera. In quest’ultima è capofila con un investimento complessivo di 60 milioni di euro in 4 anni: qui, il 9 settembre, Huawei insieme con Tim e Fastweb hanno accesso l’antenna 5G.

A Milano Huawei lavora con Vodafone e collabora anche con 38 partner industriali e istituzionali per realizzare 41 progetti negli ambiti sanità e benessere, sicurezza e sorveglianza, smart energy e smart city, mobilita’ e trasporti, manifattura e industria 4.0, education e entertainment, digital divide.

COSA PENSANO LE SOCIETA’ DI TLC DI HUAWEI

I timori che Huawei possa rappresentare un problema per la sicurezza stanno facendo dibattere anche la maggioranza di governo, che però non intende (per ora) interrompere i rapporti.

Una scelta che per ora trova appoggio da Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb: se è vero che non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale, infatti, è anche vero che per ora società di telecomunicazione non hanno espresso la volontà di tagliare i ponti con il colosso cinese, come ha sottolineato il Sole 24O re.

FRANCO BERNABE’: 5G NON RAPPRESENTA UN RISCHIO SICUREZZA MAGGIORE

“Il 5G non pone problemi di sicurezza maggiori rispetto ad altre forme di comunicazione. Non è assolutamente vero che presenti un rischio di permeabilità più alto di altri sistemi. L’interesse al 5G, peraltro, è anche degli Stati”, ha detto in merito alla nuova frontiera di internet Franco Bernabé, manager, ospite ieri di 1/2 h In Più su Rai 3, ex numero uno di Telecom Italia e ora esponente di punta di Vivendi in Italia.

COSA PENSA OPEN FIBER

Di 5G e Huawei (anche se non citata nella risposta) ha parlato Elisabetta Ripa di Open Fiber intervistata oggi da QN Economia: “Il 5G è la nuova generazione della tecnologia mobile soprattutto per i nuovi servizi legati alla mobilità e all’Internet delle cose, per noi una grandissima opportunità di valorizzare il nostro investimento poiché tutte le antenne avranno bisogno di fibra. La sicurezza è un tema di attenzione come per tutte le reti di servizi di telecomunicazione”.

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