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Sparkle Africa

Tim, chi comprerà Telecom Italia Sparkle

Fatti, numeri, indiscrezioni e scenari nell'articolo di Michele Arnese

Sarà Cdp o una sua controllata-partecipata a rilevare Telecom Italia Sparkle da Tim?

E’ questo l’interrogativo fondamentale che si pongono gli addetti ai lavori dopo la notizia di oggi del Sole 24 Ore sulla controllata del gruppo Tim.

CHE COSA HA SCRITTO IL SOLE 24 ORE

“Telecom riapre il capitolo delle cessioni. Telecom ha infatti riavviato l’iter per la “valorizzazione” di Sparkle, assegnando il mandato a Rothschild. E inoltre martedì deciderà su Persidera, probabilmente concedendo l’esclusiva al fondo ISquared – ha scritto il Sole 24 Ore – Partite entrambe intricate, ma Telecom ha l’urgenza di fare cassa. La prima rata per le onerose frequenze del 5G incombe. Per quanto la scansione dei pagamenti sia dilazionata al 2022, già quest’anno l’incumbent nazionale dovrà trovare 480 milioni per far fronte al primo esborso e i margini per aumentare l’indebitamento sono risicati”.

DOSSIER SPARKLE

Aggiunge Antonella Olivieri del Sole: “Su Sparkle, qualche anno fa – quando la valutazione della società dei cavi internazionali superava 1,3 miliardi, si era trovato un pretendente inglese, ma non se ne era fatto niente. Oggi, con le stime di Ebitda che per fine anno arrivano appena a 120 milioni, il valore di Sparkle difficilmente potrebbe superare il miliardo. Ma soprattutto sulla società grava il golden power, che limita gli spazi di manovra”.

CHE COSA E’ CHE COSA FA SPARKLE

Telecom Italia Sparkle è la controllata di Tim che gestisce la rete primaria che porta l’informazione tra i grandi server. Attraverso una dorsale in fibra ottica (la Seabone, South East Access backbone) di 530 mila chilometri Sparkle porta in Europa, in America, in Asia e nel resto del mondo il traffico telefonico e dati generato dai clienti Tim ma rivende anche i servizi ad altri operatori. E’ il settimo operatore mondiale del settore e il secondo in Europa, dietro TeliaSonera e tra i suoi principali concorrenti ci sono Orange e Tata.

I NUMERI DI SPARKLE

I multipli di mercato assegnerebbero un valore a Sparkle di circa 850-900 milioni, più o meno la stessa cifra che due anni fa la Cdp era disposta a riconoscere a Tim, ha scritto giorni fa il Corriere della Sera: “Negli ultimi tre anni Sparkle ha rallentato la crescita: dai 198 milioni di Ebitda del 2015 è passata a 182 milioni nel 2016 e a 154 milioni nel 2017 e la proiezione sul 2018 arriva a 110-120 milioni”.

L’anno scorso il bilancio di Sparkle – come si rileva dal rendiconto – ha chiuso con una perdita di 34 milioni di euro, rispetto a un utile di 111 milioni l’anno precedente. A incidere è stata anche la voce “imposte” per oltre 40 milioni di euro (2 milioni l’anno precedente) e i ricavi da partecipazioni (crollati da 113 milioni nel 2016 a 6 milioni).

LE PAROLE DI GENISH

A maggio il capo azienda Amos Genish, durante la presentazione dei conti del trimestre agli analisti, aveva detto che “Sparkle non è core business quindi continueremo a considerare un deconsolidamento anche se la vicenda del golden power mostra come possa essere piuùcomplesso di quanto non avevamo immaginato”. L’accelerazione di Genish gradita a Elliott su Sparkle indica anche, indirettamente, la volontà del fondo americano di incalzare governo e Cdp (qui tutte le indiscrezioni di Start Magazine sul tema).

LO SCENARIO CON CDP

I vincoli legati alla natura strategica della società – e la necessità di un via libera governativo alla cessione come previsto dalla normativa golden power – limitano i possibili acquirenti. Secondo indiscrezioni politiche, sarebbe comunque lo Stato, tramite la holding Cdp o una controllata o partecipata (come F2i) della Cassa depositi e prestiti, a rilevare Sparkle, ha scritto settimane fa Start Magazine. Tutto da vedere, poi, se l’operazione andrà in simbiosi o meno con l’idea di una società unica delle reti con Open Fiber (controllata da Cdp ed Enel).

Due anni fa, quando era in gestazione Open Fiber, la Cdp aveva avviato una trattativa con Tim per uno scambio tra Metroweb e Sparkle. Trattativa non proseguita per differenti valutazioni. “Oggi alla Cassa c’è un nuovo vertice, guidato dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo, e assicurano che sul suo tavolo non c’è un dossier Sparkle. Almeno non ancora”, ha scritto di recente il Corsera.

E almeno per ora, anche in Open Fiber non è stato aperto un file “Sparkle”. Di certo, si dice in ambienti della maggioranza di governo e dell’Intelligence, non sarebbe Cdp Reti (vista la presenza dei cinesi nell’azionariato) ad acquisire Sparkle.

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