Sono iniziate oggi le selezioni per il Founder Institute, il più importante acceleratore mondiale di impresa che è sbarcato a Milano. Da Palo Alto in California nel 2009 a Milano in Lombardia nel 2019, dopo l’avvio dei programmi lo scorso anno anche a Roma.
Insegnano agli imprenditori in erba come trasformare una buona idea in un’impresa. Infatti è il più vasto incubatore di imprese al mondo e oggi mette in campo 180 iniziative in 60 paesi, con un portafoglio stimato in 20 miliardi di dollari.
Proprio secondo la narrazione della new economy anche questa iniziativa nasce da un garage, come risposta al crollo del mercato del 2008 e al conseguente fallimento di numerose aziende. Lo spirito alla base è “globalizzare la Silicon Valley” per rendere la formazione imprenditoriale disponibile alle persone di tutto il mondo.
Gli appuntamenti del programma si articolano su 14 settimane dove, learning by doing, attraverso attività pratiche, gli startuppers imparano a fare affari.
Negli scorsi anni solo in Italia dall’esperienza di Founder Institute sono nate 15 startup e tra il 2015 e il 2016 nel mondo le imprese fondate hanno raccolto 225 milioni di capitalizzazione.
Numeri che non spaventano Maria Matloub, direttrice della sede milanese dell’istituto californiano. Per cui la chiave del successo sta anche nella rete di oltre 10 mila mentor: imprenditori di successo, professionisti e investitori che portano la loro esperienze alle nuove leve.
Con storie di successo anche nel mondo del lavoro, come Udemy che dall’istituto della Silicon Valley da sola ha raccolto 173 milioni di dollari.
A metà aprile avranno termine le selezioni e per gli aspiranti imprenditori milanesi si comincerà a fare sul serio.
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