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Space Economy

Spazio, ecco opportunità e sfide dalla costellazione Iride

Chi c'era e che cosa si è detto al forum "Space Economy Challenge: le sfide europee e nazionali e il ruolo della Regione Campania" tenuto da The European House di Ambrosetti a Napoli. L'intervento di Enrico Ferrone

 

C’è molta soddisfazione in Campania per il programma Iride.

L’osservazione della Terra è un’eccellenza italiana e il Pnrr costituisce uno strumento efficace per valorizzarne i contenuti e spingere la tecnologia nazionale ad essere sempre più presente sul mercato mondiale della space economy, con un sistema compatto e abilitante ad un futuro di tutela del territorio.

Non sono parole spese in libertà, queste e a Napoli, con il forum di The European House di Ambrosetti sono risuonate chiare le parole degli interventi istituzionali: Valeria Fascione, assessore alla ricerca della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola vice presidente della Regione, Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura, Bruno Discepolo assessore al Governo del Territorio, Massimo Bisogno, direttore per la crescita e la transizione digitale.

Ciascuno per sua parte ha tratteggiato le aspettative e le opportunità che possono ricavarsi da un’osservazione attenta di quanto avviene al suolo: da un’agricoltura che cambia continuamente la fisionomia attraverso un riporto attento di immagini e dati, per non parlare della sorveglianza di un territorio flagellato da una cementificazione spesso divergente da dettati naturali e normative vigenti.

Non è certo una necessità per un solo territorio regionale: l’Europa sta vivendo momenti drammatici tra esondazioni fluviali, incendi dolosi e surriscaldamento più o meno naturale di strade e aeroporti, ma la Campania questa volta ha saputo cogliere con attenzione le numerose opportunità che possono sgorgare da quella che è stata definita da Marco Casucci di Esa, la costellazione delle costellazioni, ovvero una madre prolifica di una serie di risorse di una tecnologia di alto livello che ha coinvolto non solo le principali imprese italiane del settore, ma anche la moltitudine delle micro, piccole e medie aziende che -come ha affermato il presidente del Distretto Aerospaziale della Campania Luigi Carrino- rappresentano il mosaico nazionale della produttività del Paese, quella fascia industriale disponibile alle sfide dello stato dell’arte ma pur sempre nella necessità di una semplificazione di procedure e condivisioni tecnologiche.

Quando sarà completata la messa in funzione dell’intera dislocazione dei satelliti facenti parte di Iride nel 2026, la dotazione delle apparecchiature potrà sorvegliare — assieme alla costellazione COSMO SkyMed — intere aree di interesse, con una serie di funzioni complementari, tutte necessarie alla tutela e salvaguardia di un patrimonio che è di tutti.

Tuttavia, il tema dominante del forum appena svoltosi a Napoli è stato quello del miglior utilizzo possibile dei dati generati da Iride. Infatti, non basta fornire alle istituzioni i dati delle più potenti macchine da rilevamento, non è sufficiente integrare le più sofisticate tecnologie se poi le immagini, o le loro codifiche, non vengono interpretate nel modo più veloce ed efficiente possibile per poi essere trasmesse alle autorità preposte in modo che si attivi la catena di comando e o di intervento nella quotidianità delle operazioni da svolgere.

Occorre dunque che gli enti locali siano dotati di personale addestrato e preparato alla lettura e al processamento delle informazioni ricevute.

Per questo è stata preannunciata la possibilità, il prossimo anno di un bando destinato proprio alla formazione del personale.

Tuttavia sarà compito delle istituzioni regionali, con le proprie regole e organizzazioni, dover regolare la tipologia e l’attualizzazione dell’addestramento dei propri funzionari. È questa la svolta reale dei prossimi anni. Qui si vedrà la differenza tra le regioni che sapranno cogliere le grandi opportunità fornite da industrie e agenzie spaziali, dai fondi europei e dalle esposizioni nazionali. I migliori amministratori sapranno vincere la sfida. I peggiori incolperanno sicuramente il sistema, le organizzazioni esterne, le bizze metereologiche e forse anche inventeranno ostilità pur di non ammettere la loro incapacità a saper individuare le vere opportunità derivate da un sistema di avanguardia scientifico e tecnologico.

Noi speriamo proprio che il messaggio sia colto virtuosamente da tutti coloro che hanno responsabilità sulle sorti del territorio!

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