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Venture Capital

Simest, startup e venture capital, tutte le novità del governo con la manovra

Tutti i dettagli su investimenti e startup previsti nella manovra del governo così come emergono dalla prima bozza del ddl bilancio

Annunciato per dicembre dal titolare del ministero dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, arriva nella bozza della legge di bilancio l’istituzione di un fondo per il venture capital. L’obiettivo è potenziare il mercato del private equity attraverso una banca di investimento pubblica sul modello francese.

PRIVATE EQUITY, ITALIA INDIETRO

Rispetto al resto dell’Europa, Francia e Gran Bretagna in particolare, il nostro Paese è ancora in una fase embrionale nel mercato del venture capital. Nel corso del 2017 sono state realizzate 57 nuove operazioni per una contrazione pari al 38% rispetto al 2016 (92 operazioni, nel 2015 erano 77), in tal modo registrandosi uno stop al trend ascendente che il venture capital ha intrapreso negli ultimi anni in Italia.

È quanto emerso dagli ultimi dati a disposizione, forniti dal rapporto Venture capital monitor (Vem), realizzato dall’osservatorio attivo presso la Liuc business school insieme ad Aifi (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt).

Se l’ammontare investito nel 2017 da venture capital, ovvero 208 milioni di euro è pressoché stabile rispetto al 2016, è diminuito il numero di investimenti iniziali in nuove startup, con soli 69 investitori attivi. Per incentivare gli investimenti, Di Maio aveva annunciato alla Camera alla vigilia della sessione di bilancio, che il governo stava improntando un fondo “che tenga insieme sia fondi pubblici che privati coinvolgendo i soggetti che nel nostro Paese già hanno disponibilità finanziaria, e che già ci stanno dando la disponibilità a partecipare a un fondo di venture capital per le startup innovative”.

SOSTEGNO AL VENTURE CAPITAL

Detto fatto. Nella bozza è prevista la nascita di un “Fondo di sostegno ai fondi di venture capital” con una dotazione di 15 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 5 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2025.

Lo Stato, tramite il ministero dello Sviluppo economico, potrà sottoscrivere speciali classi di quote o azioni di uno o più organismi di investimento collettivo del risparmio. Lo Stato può sottoscrivere le quote o azioni di cui al comma 1, comprese quelle di classe speciale, anche unitamente ad altri investitori istituzionali, pubblici o privati, privilegiati nella ripartizione dei proventi derivanti dalla gestione dei predetti organismi di investimento.

CHIUSURA FONDO STARTUP

Il nuovo Fondo sostituirà il Fondo Start up gestito da Simest, la società statale controllata dalla Cassa depositi e prestiti. Nella bozza si legge infatti che alla data di entrata in vigore della presente legge terminerà la ricezione delle domande per l’accesso ai benefici del Fondo Start up.

Alle casse dello Stato entrano dunque i 2,5 milioni di euro delle risorse disponibili presso la contabilità intestata a “Simest – Fondo Start up”.

POTENZIAMENTO DEL PIANO MADE IN ITALY

A tutela del Made in Italy e a favore dell’attrazione degli investimenti in Italia, nella bozza sono stanziati ulteriori 100 milioni di euro per gli esercizi finanziari 2019 e 2020 e 150 milioni per l’esercizio 2021, ulteriori 90 milioni per il 2019 e 20 milioni per il 2020. All’attuazione del Piano provvederà l’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).

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