Unire economia circolare, intelligenza artificiale e sicurezza in un unico progetto: è la sfida lanciata da Enia – Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale.
L’idea è tanto semplice quanto rivoluzionaria: riconvertire gli scuolabus diesel più inquinanti (Euro 1, 2, 3, 4), ormai destinati alla rottamazione, in veicoli 100% elettrici alimentati da sistemi di ricarica solare. Un modello che incarna i principi dell’economia circolare: non dismettere un bene a fine ciclo, ma rigenerarlo in una nuova forma, riducendo emissioni e dipendenza da risorse non rinnovabili.
Per Enia, il valore aggiunto risiede nell’intelligenza artificiale: non solo tecnologia di ottimizzazione, ma architettura di governance e gestione del rischio. Nel progetto, i sistemi intelligenti:
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ottimizzano i percorsi, riducendo consumi energetici e tempi di viaggio;
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monitorano in tempo reale lo stato dei veicoli, prevenendo guasti e prolungando la vita utile dei mezzi (principio cardine dell’economia circolare: “prolungare l’uso”);
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abilitano manutenzione predittiva e raccolta dati, trasformando il servizio scolastico in una piattaforma digitale interconnessa.
Intelligenza Artificiale, dunque e ancora una volta, come fattore di competitività. La sua dirompenza è insita nel consentire la mappatura di flussi di materiali ed energia, nell’identificazione di inefficienze e nell’accelerazione della la chiusura dei cicli produttivi. Proprio questo approccio permette di trasformare la mobilità scolastica in un laboratorio di rigenerazione e resilienza. Al riguardo, il progetto risponde al Piano d’Azione europeo per l’Economia Circolare (COM(2020) 98), poiché valorizza il riuso di asset esistenti e ne prolunga la vita utile, applicando concretamente il principio europeo di “produrre meno rifiuti e mantenere i prodotti in uso più a lungo”.
Il progetto è sviluppato insieme a Re Manfredi Società Cooperativa p.A., operatore con vent’anni di esperienza nel trasporto scolastico, Links Foundation e STP Corporate Finance di Luciano Tarantino. Il contributo di Links Foundation si concentra sul trasferimento tecnologico e sullo sviluppo delle piattaforme digitali, mentre STP Corporate Finance ha disegnato un modello finanziario scalabile e attrattivo per gli investitori, capace di generare ritorni ambientali, sociali ed economici. L’impianto finanziario è coerente con i criteri ESG e con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), garantendo la tracciabilità dei ritorni ambientali, sociali ed economici richiesti dai programmi UE (Next Generation EU, InvestEU).
Il progetto ha ottenuto anche il patrocinio dell’Ente Nazionale per la Transizione Energetica, che lo considera un esempio concreto di decarbonizzazione applicata ai servizi pubblici locali. In tal senso, l’iniziativa si colloca pienamente negli obiettivi del Green Deal europeo e della European Climate Law (Reg. UE 2021/1119), contribuendo al traguardo di riduzione del 55% delle emissioni al 2030 (Fit for 55) e al percorso verso la neutralità climatica al 2050.
In un contesto europeo segnato dal Green Deal e dal Piano d’Azione per l’Economia Circolare, l’iniziativa di Enia si candida a diventare un benchmark europeo, moltiplicando la proiezione dell’Ente verso Bruxelles: integrare transizione verde e digitale con criteri Esg, dimostrando come la rigenerazione di asset obsoleti possa essere abilitata dall’intelligenza artificiale e trasformata in volano di competitività industriale, tutela ambientale e coesione sociale.
In generale, l’intelligenza artificiale è in grado di accelerare la transizione circolare, grazie alla capacità di creare gemelli digitali, tracciare i materiali lungo la supply chain e facilitare nuovi modelli di business “product-as-a-service”. Elementi che trovano un riscontro concreto nel progetto di Enia, nonché nell’architettura delineata da Enia per l’Italia che punta a coniugare sicurezza, resilienza e impatto strategico.
La mobilità scolastica, nel caso in questione, diventa un caso emblematico di come l’intelligenza artificiale possa operare non solo in ambiti ad alta intensità tecnologica, ma anche nei servizi pubblici locali, generando valore per comunità e territori. Il progetto, infatti, si allinea alla Sustainable and Smart Mobility Strategy della Commissione Europea (COM(2020) 789), che incoraggia la diffusione di veicoli a zero emissioni e l’innovazione nei trasporti pubblici locali. Grazie all’integrazione digitale, esso rappresenta un esempio concreto di “twin transition” – verde e digitale – come delineato dal Green Deal.
L’economia circolare non si limita a riciclare, ma a reinventare. E l’intelligenza artificiale è la chiave per renderla scalabile, sicura ed economicamente sostenibile.In un settore spesso frenato da vincoli di bilancio e soluzioni obsolete, questo modello indica una strada diversa: trasformare il rifiuto in risorsa e fare della mobilità scolastica un laboratorio di sviluppo sostenibile e intelligente.