Nel 2017 sono stati registrati 3,3 milioni di infortuni nei paesi dell’Unione europea, che hanno comportato assenze dal lavoro di almeno 4 giorni. Il maggior numero di incidenti è stato registrato negli stabilimenti di produzione, nei quali ben 625.000 persone sono rimaste ferite sul lavoro.
Negli impianti produttivi sono al terzo posto per quanto riguarda il dato più drammatico dei lavoratori che hanno perso la vita sul luogo di lavoro
Cattiva organizzazione e gestione della struttura, scarsa automazione dei processi, stress e disagio psichico contribuiscono tanto agli incidenti quanto le condizioni di lavoro non sicure. Anche l’errore umano può portare alla perdita di controllo sulle procedure a causa di una formazione non adeguata del dipendente, di affaticamento o di una semplice disattenzione.
La digitalizzazione e l’automazione dei processi industriali sono elementi chiave per garantire la sicurezza del team. La rapida individuazione dei fattori di rischio e la previsione anticipata di potenziali pericoli aumentano la sicurezza sul luogo di lavoro e consentono un rapido intervento in caso di minaccia reale.
La tecnologia automatizza le attività che possono essere trascurate dall’occhio umano e rileva inoltre i punti critici dannosi per l’ambiente di lavoro. Buone dotazioni tecnologiche e controllo puntuale dei processi industriali implicano anche un maggior senso di sicurezza per i dipendenti e quindi un miglior comfort psicologico, che riduce la probabilità di infortuni sul lavoro.
Nello specifico, le tecnologie digitali per la salute possono supportare le aziende a tutelare la salute dei collaboratori con dispositivi di telemonitoraggio e teleassistenza wearable, health app dedicate, punti diagnostici per rilevare i parametri vitali ed effettuare videoconsulti con personale medico specializzato, dispositivi IoT che rilevano dati dall’ambiente circostante e attivano alert in caso di emergenza.
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