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Quale Cloud nazionale? Girotondo politico

Cloud nazionale e Gaia-X. Cosa emerge dalla discussione alla Camera sulle due mozioni, a firma M5s l'una e FdI l'altra, “in materia di infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l’utilizzo dei dati della Pubblica amministrazione”

 

Un cloud nazionale in sinergia con il progetto Gaia-X per tutelare la sovranità digitale e la sicurezza cibernetica dei dati della Pa.

È l’obiettivo al centro della mozione del Movimento cinque stelle “in materia di infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l’utilizzo dei dati della Pubblica amministrazione”, e di un’analoga mozione presentata da Fratelli d’Italia.

Ieri l’Aula di Montecitorio ha avviato la discussione generale sulle due mozioni.

Al centro dell’intervento di Andrea Giarrizzo, deputato del M5S primo firmatario della mozione, il tema del cloud computing: “Fondamentale per la transizione digitale in Italia e per rendere la stessa PA molto più efficiente.” Per questo va adottato il principo del cloud first.

Inoltre, il pentastellato ha evidenziato come la digitalizzazione della pubblica amministrazione abbia un ruolo centrale nel Pnrr. “Il Recovery plan — di cui giovedì è previsto il varo in Consiglio dei ministri — propone l’obiettivo di razionalizzare e consolidare le infrastrutture digitali esistenti nella PA promuovendo la diffusione del cloud computing e rafforzando la cybersicurezza”.

Per Fratelli d’Italia, invece, è importante che “il progetto per la creazione di un cloud federato europeo (Gaia-X) non sia vanificato attraverso il coinvolgimento di soggetti extra-europei, quali Huawei e Alibaba”.

Tutti i dettagli.

PER M5S VA ADDOTATO IL PRINCIPIO DEL CLOUD FIRST

“A febbraio 2020 si è concluso il censimento dell’Agid sui datacenter italiani. È emerso che solo il 42.2% degli enti utilizza il sistema del cloud computing” ha sottolineato Giarrizzo nel suo intervento in Aula. “È una tecnologia ancora poco utilizzata nella nostra PA, ma è fondamentale per la transizione digitale in Italia e rendere la stessa PA molto più efficiente”.

Per questo motivo è importante l’adozione del principio cloud first, “secondo il quale in fase di sviluppo di progetti o nuovi servizi le PA devono in via prioritaria valutare l’adozione del paradigma del cloud prima di qualsiasi altra opzione”.

NEL PNRR 8 MILIARDI PER DIGITALIZZARE LE PA

Inoltre Giarrizzo ha ricordato come la transizione digitale sia “un obiettivo da raggiungere ed una priorità da parte del Governo”. “La digitalizzazione della pubblica amministrazione ha un ruolo centrale nel Pnrr. Insieme a innovazione e sicurezza è una delle tre componenti della missione 1 del piano. Agli interventi sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione è destinata la maggior parte delle risorse, pari a circa 8 miliardi di euro, tra cui quelli destinati a garantire l’interoperabilità e condivisione di informazioni tra le PA con uno stanziamento di circa 1.1 miliardi”.

FINORA INCOMUNICABILITÀ DELLE SINGOLE BANCHE DATI

“Uno dei principali limiti della nostra pubblica amministrazione è sempre stato l’incomunicabilità delle singole banche dati” ha evidenziato Roberto Novelli, deputato di Forza Italia, sottolineando l’importanza delle comunicazioni tra banche dati e i rischi collegati. “Basti pensare alla mancata intercomunicabilità tra aziende sanitarie della stessa regione. Questo disservizio ricade proprio sulle persone fragili. Concentrare i dati in un’unica banca, ovviamente, pone il problema di difenderli. Il pensiero va non solo alla Cina ma anche agli hacker al servizio di privati o stati che agiscono in modo fraudolento per incrinare un sistema pubblico che ha bisogno di certezza nella sicurezza dei dati”.

(FDI): CREARE ORGANISMO VIGILANZA POLITICHE PUBBLICHE SUL CLOUD

E proprio sulla sicurezza della custodia dei dati si concentra la mozione di Fratelli d’Italia.

La mozione a firma Lollobrigida chiede infatti di istituire “un organismo di vigilanza, controllo e gestione delle politiche pubbliche sul cloud e sulla custodia dei dati personali raccolti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali, in sintonia con il Garante per la protezione dei dati personali e con le università”.

“Bisogna favorire la realizzazione di una società della rete unica, a controllo pubblico”, ha precisato Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile Innovazione del partito presieduto da Giorgia Meloni, durante la discussione alla Camera dei Deputati sulle linee generali della mozione Giarrizzo.

Per FdI è fondamentale inoltre che Gaia-X, il progetto per la creazione di un cloud federato europeo, non venga vanificato con il coinvolgimento di soggetti extraeuropei come Huawei e Alibaba. “La sovranità digitale deve diventare un cardine della sovranità anche a livello europeo”, ha sottolineato Mollicone (qui l’intervento su Startmag).

CLOUD NAZIONALE IN SINERGIA CON GAIA X

Lo sviluppo di un cloud storage nazionale avverrà infatti “in sinergia con il progetto Gaia-X”, ha detto Vincenza Bruno Bossio, deputata del Pd, durante la discussione in Aula sulle linee generali della mozione Giarrizzo.

“Il mercato mondiale del cloud è dominato da quattro gruppi societari americani, Amazon, Microsoft, Google e IBM, e uno cinese, Alibaba. Inoltre, è chiaro da tempo il principio cloud first, un obbligo non ancora interamente rispettato. Questi due elementi determinano la situazione che la pubblica amministrazione tende a dipendere da questi provider internazionali. Da qui nasce il dibattito sulla sovranità tecnologica”.

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