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Perché l’Irlanda torna a pizzicare WhatsApp sui dati

Il Data Privacy Commissioner (Dpc) irlandese ha comminato una multa di 5,5 milioni di euro alla piattaforma del gruppo Meta WhatsApp per violazione del Gdpr

Il Garante irlandese per la protezione dei dati ha multato (di nuovo) WhatsApp.

Il Data Privacy Commissioner (Dpc) irlandese ha annunciato ieri la conclusione di un’inchiesta sul trattamento effettuato da WhatsApp Ireland in relazione alla fornitura del suo servizio con una multa di 5,5 milioni di euro per violazioni della normativa Gdpr.

Il regolatore ha sede a Dublino ma ha autorità su tutta l’Unione europea, perché funge da ente regolatore per l’intero blocco delle attività delle big tech che hanno le proprie sedi europee in Irlanda, dove il regime di tassazione è più favorevole.

Nel 2021 il Dpc aveva già multato la piattaforma di messaggistica di 225 milioni di euro per varie violazioni correlate del Gdpr, ma giovedì il Dpc ha annunciato la nuova sanzione di 5,5 milioni di euro per un’ulteriore violazione. WhatsApp Ireland è stata inoltre invitata a rendere conformi le proprie operazioni di trattamento dei dati entro un periodo di sei mesi.

Un portavoce di WhatsApp ha affermato di voler presentare ricorso contro la decisione. Inoltre, la società, controllata dal gruppo Meta, sostiene che il modo in cui opera il suo servizio sia tecnicamente e legalmente conforme.

Tutti i dettagli.

LA VIOLAZIONE DI WHATSAPP SECONDO IL DPC

Con anticipo rispetto al 25 maggio 2018, data di entrata in vigore del Gdpr, WhatsApp Ireland ha aggiornato i propri Termini di servizio, informando gli utenti che qualora avessero voluto continuare ad avere accesso al servizio WhatsApp a seguito dell’introduzione delle nuove regole avrebbero dovuto fare clic su “Accetta e continua” per indicare la loro accettazione dei Termini di servizio aggiornati, ricorda l’Adnkronos.
WhatsApp Ireland ha considerato che, accettando i Termini di servizio aggiornati, veniva stipulato un contratto tra WhatsApp Ireland e l’utente. Viceversa a giudizio della Commissione le nuove norme non sono state chiaramente delineate per gli utenti, con il risultato che gli utenti non hanno avuto sufficiente chiarezza su quale trattamento fosse riservato ai propri dati e con quali scopi.

LA POSIZIONE DELLA SOCIETÀ

“Non siamo d’accordo con questa decisione e intendiamo fare ricorso” ha affermato un portavoce di WhatsApp. “WhatsApp ha guidato il settore della messaggistica privata offrendo crittografia end-to-end e livelli di privacy che proteggono le persone. Crediamo fermamente – ha aggiunto – che il modo in cui il servizio opera sia conforme dal punto di vista tecnico e legale”.

“Ci affidiamo al trattamento necessario per l’esecuzione del contratto per migliorare il servizio e la sicurezza, perché crediamo che contribuire alla sicurezza delle persone e offrire un prodotto innovativo sia una responsabilità fondamentale nella gestione del nostro servizio” ha concluso il portavoce.

1,3 MILIARDI DI EURO DI MULTE PER META IN IRLANDA

Fino ad oggi, il regolatore ha sanzionato Meta per 1,3 miliardi di euro. Inoltre, il Dpc altre 10 inchieste pendenti sul colosso tecnologico guidato da Mark Zuckerberg.

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