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Perché è importante il primo terremoto su Marte rilevato dalla Nasa

La Nasa ha rilevato un primo possibile terremoto su Marte. Purtroppo l’attività sismica è stata troppo debole per consentire lo studio della superficie Marte ha tremato. Per la prima volta da quando è iniziata la sua missione, il lander InSight della Nasa ha rilevato quello che gli scienziati ritengono essere un terremoto, come ha annunciato…

Marte ha tremato. Per la prima volta da quando è iniziata la sua missione, il lander InSight della Nasa ha rilevato quello che gli scienziati ritengono essere un terremoto, come ha annunciato l’agenzia spaziale americana martedì scorso. Lanciata il 5 maggio 2018, la navicella spaziale è atterrata sulla superficie di Marte il 27 novembre con l’obiettivo di registrare i terremoti sul pianeta rosso.

IL PRIMO TERREMOTO SU MARTE

Da novembre, solo il 6 aprile — o il 128° sol, giorno marziano della missione — è stato rilevato dai sensori di InSight il primo rumore, seppur debole. Si tratta del primo segnale sismico rilevato sulla superficie di un corpo planetario diverso dalla Terra e dalla Luna. Secondo gli scienziati la fonte di questo “Marsquake” potrebbe essere il movimento in una fessura all’interno del pianeta o lo scuotimento causato da un impatto di un meteorite.

L’IMPORTANZA DELLA SCOSSA MARZIANA

La causa del terremoto è ancora sconosciuta, ma aver rivelato la vibrazione è già di per sé un gran successo. L’obiettivo della missione è identificare infatti diversi terremoti, per aiutare a costruire un’immagine più chiara della struttura interna di Marte. I ricercatori potranno quindi confrontarla con la stratificazione di roccia interna della Terra, per imparare qualcosa di nuovo sui diversi modi in cui questi due mondi si sono evoluti. “Le prime letture di InSight portano avanti la scienza avviata con le missioni Apollo”, ha dichiarato Bruce Banerdt del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. “Fino ad ora abbiamo raccolto il rumore di fondo, ma questo primo evento apre ufficialmente un nuovo campo: la sismologia marziana”.

MA TROPPO DEBOLE

Tuttavia, il terremoto è stato troppo piccolo per fornire dati sull’interno marziano, uno degli obiettivi principali di InSight. Il sismometro ha misurato altri tre segnali di attività da quello iniziale, ma sono stati tutti molto più deboli rispetto al primo.

IL SISMOGRAFO FRANCESE

Ma c’è ancora tempo: la missione principale della sonda è destinata a durare per due anni terrestri, un po’ più di un anno marziano. Il sismometro conosciuto come Seismic Experiment for Interior Structure (Seis), è stato sollevato sulla superficie marziana dal braccio robotico della sonda il 19 dicembre. Lo strumento è stato costruito dall’agenzia spaziale francese Cnes. “Abbiamo aspettato il nostro primo sisma marziano per mesi — ha dichiarato Philippe Lognonne, ricercatore all’Istituto di fisica del Globo a Parigi — È così emozionante avere finalmente la prova che Marte è ancora sismicamente attivo”.

ATTIVITÀ SISMICA DIVERSA DALLA TERRA

Gli scienziati ritengono che le origini dei terremoti siano un po’ diverse rispetto alle origini dell’attività sismica sulla Terra. Molti dei terremoti del nostro pianeta sono il risultato della tettonica delle placche, movimento causato in parte dal calore profondo all’interno della Terra. Su Marte, che è più freddo e meno attivo, si pensa che i terremoti siano causati da movimenti più piccoli lungo le crepe all’interno della crosta rocciosa del pianeta. Man mano che il pianeta si raffredda nel tempo, le sue rocce si restringono e rilasciano energia, con il rischio che provochi scosse. L’evento del 6 aprile dimostra che Marte è sismicamente attivo e che InSight potrebbe essere in grado di raccogliere più terremoti in futuro.

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