Skip to content

nakasone openai

Paul M. Nakasone, chi è il generale ex capo Nsa nel cda di OpenAI

È stato a capo del Cyber Command Usa e direttore della National Security Agency, su nomina dell'allora presidente Trump. Adesso l'ex generale Nakasone è stato scelto da OpenAI per rassicurare chi diffida del suo lavoro sull'intelligenza artificiale. E sono sempre di più gli ex militari che siedono nei cda delle Big Tech. Tutti i dettagli

 

OpenAI ha un nuovo membro nel suo consiglio di amministrazione, dove siede anche il Ceo Sam Altman. Si tratta di Paul M. Nakasone, generale in pensione ed ex direttore della National Security Agency (Nsa) nominato da Trump. Nakasone, che ha guidato il Cyber Command dell’esercito e ha quindi esperienza in materia di sicurezza informatica e nazionale, farà parte anche del comitato di sicurezza appena costituito dalla software house.

La mossa sembra studiata per convincere i più scettici che OpenAI sta adottando misure sufficienti per garantire che i suoi modelli di intelligenza artificiale (IA) siano sicuri. Alle recenti defezioni di Ilya Sutskever, cofondatore di OpenAI, Jan Leike e Gretchen Krueger, ricercatori chiave in materia di sicurezza, è seguita infatti pochi giorni dopo la lettera aperta in cui dipendenti ed ex dipendenti delle maggiori società di IA denunciano i “gravi rischi” posti da una tecnologia sviluppata troppo velocemente per trarre profitto, a scapito della sicurezza.

CHI È NAKASONE E COSA PENSA DI OPENAI E IA

Nominato nel 2018 dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a capo della National Security Agency, l’organismo del Dipartimento della difesa Usa responsabile della sicurezza nazionale, Nakasone è stato anche il più longevo leader del Cyber Command, il comando cibernetico che unifica la direzione delle operazioni nel cyberspazio.

“OpenAI occupa un ruolo unico, dovendo affrontare le minacce informatiche e allo stesso tempo essere pioniere di una tecnologia trasformativa che potrebbe rivoluzionare il modo in cui le istituzioni le combattono”, ha dichiarato al Washington Post.

Nakasone, inoltre, osserva il WP, arriva mentre l’azienda cerca di far passare ai politici il messaggio che le aziende americane di IA sono un baluardo contro la Cina. “Vogliamo assicurarci che le aziende americane siano in prima linea nell’innovazione di questa tecnologia, a mio avviso la tecnologia dirompente di questo secolo”, ha detto l’ex generale.

I MEMBRI DEL CDA DI OPENAI

Oltre ad Altman e Nakasone, il cda di OpenAI ora comprende Adam D’Angelo, Larry Summers, Bret Taylor e i più recenti Sue Desmond-Hellmann, ex Ceo della Bill and Melinda Gates Foundation, Nicole Seligman, ex vicepresidente esecutivo e consigliere generale globale di Sony, e Fidji Simo, Ceo e presidente di Instacart. Anche Dee Templeton di Microsoft, che ha generosamente finanziato la software house, ha un posto di osservatore senza diritto di voto.

ILLUSTRI DIMISSIONI E GRAVI PREOCCUPAZIONI

Il reclutamento di Nakasone segue l’abbandono da parte di diversi personaggi chiave che sono usciti da OpenAI perché ritengono che l’azienda abbia dato priorità alla velocità rispetto alla sicurezza.

Leike, che ha contribuito a guidare il lavoro di sicurezza a lungo termine dell’azienda, ha criticato OpenAI per non aver sostenuto lui e il suo team e anche Krueger ha dichiarato di condividere alcune delle preoccupazioni del collega e di averne altre. Infine, la settimana scorsa, un ex dipendente, Leopold Aschenbrenner, ha raccontato di aver scritto un promemoria al consiglio di amministrazione di OpenAI già l’anno scorso perché riteneva che la sicurezza dell’azienda fosse “egregiamente insufficiente” per impedire a un governo straniero di prendere il controllo della sua tecnologia tramite hacking.

NEW ENTRY

Ma per tre che se ne vanno, due nuovi esperti sono arrivati. Sarah Friar, ex Ceo di Nextdoor e responsabile finanziario di Square, entrerà in qualità di chief financial officer, mentre Kevin Weil, ex presidente di Planet Labs, sarà il nuovo chief product officer. Weil è stato anche vicepresidente dell’allora Twitter, oltre che di Facebook e Instagram.

GLI EX MILITARI NEI CDA DELLE BIG TECH

OpenAI comunque non è l’unica azienda tech a fare una scelta simile. In un ambiente normativo più severo e in un crescente sforzo di digitalizzazione dei servizi governativi e militari, queste società sono sempre più alla ricerca di personalità con esperienza militare da inserire nel proprio cda.

Nel consiglio di amministrazione di Amazon, per esempio, ricorda il WP, siede Keith Alexander, che in precedenza è stato comandante del Cyber Command degli Stati Uniti e direttore della Nsa. Anche Google Public Sector, una divisione dell’azienda che si concentra sulla vendita di servizi cloud ai governi, ha dei generali in pensione nel suo cda.

Torna su