Qualche tempo fa mi sono posto una domanda: stiamo andando verso una società orwelliana, come sostengono in tanti, o siamo già immersi da anni in quella che Aldous Huxley aveva descritto nel suo “Il mondo nuovo”?
Per curiosità, ho sottoposto questo dubbio a Grok, l’IA di X. La sua risposta è diventata la base di una presentazione che ho realizzato. In questo articolo voglio condividerne i punti principali, nella speranza di lasciarvi, alla fine, con qualche dubbio in più.
Aggiungo un elemento che alimenta incertezze: le normative europee su Chat Control, wallet elettronico, identità digitale e altro ci stanno portando verso una società che controlla tutto.
Eppure, la maggior parte delle persone sembra non accorgersene, accettando questi cambiamenti senza alcuna reazione. Ho chiesto a Grok di creare una prima tabella intitolata “Confronto fra Paesi totalitari vs UE”, includendo anche la Germania Est.
I temi trattati erano: identità digitale obbligatoria, sorveglianza preventiva delle chat private, rottura della crittografia end-to-end, tracciamento dei pagamenti e altri. Il risultato è drammatico: entro il 2028, per tutti questi aspetti, non ci sarà più alcuna differenza tra stati totalitari e Unione Europea.
Considerando questi dati – ahimè inconfutabili – e i tempi duri che si prospettano, ho chiesto all’IA un elenco di Paesi extra-UE in cui eventualmente “fuggire”.
La risposta è stata sconfortante: a parte Uruguay, Paraguay ed El Salvador (con tutti i dubbi su criminalità, corruzione e instabilità), negli altri Stati la situazione è simile o peggiore.
Proseguendo, ho chiesto una tabella che confrontasse aspetti della vita quotidiana per rispondere alla domanda iniziale: siamo più in una società orwelliana o huxleyana?
Nella tabella ho inserito anche UE e Occidente nel periodo 2025-2030.
Il risultato è chiaro: vince Huxley. Utilizzo le parole di Neil Postman: «Orwell temeva che ci opprimessero con ciò che odiamo. Huxley temeva che ci opprimessero con ciò che amiamo. Oggi vince Huxley.»
È proprio questa la ragione: viviamo in una società dove il controllo avviene attraverso il piacere, il comfort, il consumo, l’intrattenimento, il sesso e altro ancora.
A proposito di Postman, sociologo americano autore del bellissimo “Divertirsi da morire”, voglio ricordare il disco straordinario “Amused to Death” di Roger Waters, ispirato proprio al suo libro.
Dove si sono già applicate norme simili a quelle che vedremo presto in Europa? In India.
Il governo indiano ha creato da anni il programma Aadhaar, che coinvolge 1,4 miliardi di persone con ID biometrico obbligatorio per accedere a servizi essenziali: stipendi, pensioni, sanità, sussidi alimentari.
Cosa può comportare?
- Glitch tecnici (es. impronte non riconosciute, server offline) → migliaia esclusi da cibo, medicine, pensioni
- Data breach → 1,1 miliardi di record esposti
- Criminalità → clonazione biometrica, mercato nero di identità
- Decine di casi di morti per fame documentati (fonte: Aadhaar Failures: A Tragedy of Errors)
Shoshana Zuboff, nel suo “Il capitalismo della sorveglianza”, spiega come le nostre vite siano ridotte, per governi e Big Tech, a semplici flussi di dati da sfruttare.
Dopo questa cavalcata di positività (sono ironico, ovviamente), cosa possiamo fare? Esiste un modo per arginare tutto questo? La risposta è sì. L’uso di software libero è una delle armi più efficaci in questa guerra contro un nemico apparentemente invisibile.
Usare Linux come sistema operativo, o almeno iniziare con programmi open source multipiattaforma. Usare una VPN per proteggere privacy e sicurezza dei dati.Per le ricerche: DuckDuckGo.
Per navigare: Brave, Mullvad Browser o Librewolf, oggi tra i più sicuri. Per la posta e il cloud: i pacchetti di Proton o Infomaniak.
Potrei continuare per ore, ma voglio chiudere con un invito: con un po’ di curiosità, consapevolezza e la volontà di uscire dalla propria comfort zone, scoprirete un mondo di libertà molto più vasto di quanto immaginiate.
A voi la scelta.





