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Open Fiber

Open Fiber, che cosa succede tra Enel e Cdp?

Diversità di impostazioni emergono dalle reazioni dei due azionisti di Open Fiber (Enel e Cdp) all'aumento di capitale di Open Fiber per la realizzazione della banda larga.

 

Scintille fra i due soci di Open Fiber?

E’ quello che si chiedono da ieri sera analisti e addetti ai lavori leggendo e rileggendo le note di Enel e Cdp (Cassa depositi e prestiti) che controllano Open Fiber.

Ecco che cosa è successo.

Open Fiber, per estendere la sua infrastruttura, ha deliberato un aumento di capitale di circa 450 milioni. Enel e Cdp, che controllano la società nata per la realizzazione della fibra ottica in Italia, si faranno carico di un aumento di 225 milioni ciascuna, secondo quanto ha scritto Bloomberg.

NUOVA LINEA DI CREDITO

All’aumento di capitale si affiancherà anche una nuova nuova linea di credito che dovrebbe portare nelle casse 550-650 milioni. Open Fiber, al momento, ha avviato i colloqui con Société Générale, Bnp Paribas e Unicredit, le tre banche capofila dell’operazione, ha scritto il Sole 24 Ore.

ESTENDERE PRESENZA IN AREE GRIGIE

I nuovi fondi serviranno a Open Fiber per estendere la propria infrastruttura di rete nelle aree grigie, secondo il Sole 24 Ore, specificando che si tratta delle aree in cui sono tanti distretti industriali e delle città sotto i 20 mila abitanti che hanno un potenziale interessante.

LA DIVERSITA’ DI VEDUTE

Open Fiber ha approvato il suo nuovo piano che estende la copertura e accelera realizzazione della rete e dai soci Enel e Cdp è arrivato pieno sostegno e l’impegno a partecipare all’aumento di capitale che la società ha proposto. Ma con una differenza di fondo che sta interrogando i palazzi romani e non solo: come mai Enel ha messo nero su bianco che l’ulteriore impegno di Open Fiber nella banda larga è slegato dal progetto – che ha il sostegno del governo Conte (sia versione 1 che versione 2) – per la rete unitaria?

IL COMMENTO DI ENEL

Ecco infatti quello che ha spiegato il gruppo capeggiato dall’ad, Francesco Starace: “L’aumento di capitale segue un incremento dell’impegno di OF che estende il suo raggio di azione, per Enel cosa da fare e che sosteniamo pienamente. Questo è del tutto indipendente e del tutto scollegato rispetto ad ipotesi di convergenza in una rete unica, ma risponde alla necessità molto evidente come visto in queste settimane di perseguire con decisione e velocità l’opera di cablaggio in fibra dell’Italia che abbiamo iniziato con cdp attraverso Open Fiber”.

L’ANALISI DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Ben diversa, a stretto giro di agenzie, la reazione di Cdp. La Cassa Depositi e Prestiti capitanata dall’ad, Fabrizio Palermo, ha confermato di essere “un investitore di lungo termine e supporta da sempre lo sviluppo e la creazione di reti e infrastrutture strategiche”. “Con questa stessa logica, Cdp ha rafforzato la sua presenza nelle telecomunicazioni, generando un’accelerazione degli investimenti nell’intero settore. L’emergenza Coronavirus ha reso ancora più evidente che per il Paese è necessario disporre di una rete di ultima generazione. Questo conferma – fa sapere la Cassa, si legge sull’Ansa – il valore della scelta strategica di CDP, quando insieme ad Enel ha creato Open Fiber per investire nelle infrastrutture di telecomunicazioni di nuova generazione. Perciò CDP conferma il suo impegno per supportare l’implementazione del Piano Industriale di Open Fiber, allargarne il perimetro e sostenere ulteriormente la diffusione della fibra ottica in Italia. Inoltre, al fine di aumentare la competitività del sistema Paese, CDP auspica un costruttivo confronto tra le parti coinvolte per la creazione di una rete unica nazionale in banda ultralarga che garantisca parità di accesso a tutti gli operatori, velocità, affidabilità, sicurezza e distribuzione capillare”.

Ancora scintille fra Enel e Cdp? E il governo che dice? Qual è la linea dell’esecutivo?

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