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Non solo F-15, ecco come gli Stati Uniti aiutano davvero Israele

Caccia F-15 e non solo, tutti i dettagli sul nuovo pacchetto di forniture militari ad Israele appena approvato dal Dipartimento di Stato nell’ambito di un accordo complessivo da oltre 18 miliardi di dollari.

Malgrado le costanti pressioni indirizzate dagli Usa su Israele affinché moderi la sua condotta militare a Gaza, la paura dell’Iran fa novanta e dunque l’amministrazione Biden continua a mettere a disposizione di Tel Aviv armamenti sofisticati come le versioni più avanzate del caccia F-15, che faranno parte di un nuovo pacchetto di forniture militari appena approvato dal Dipartimento di Stato nell’ambito di un accordo complessivo da oltre 18 miliardi di dollari. Ecco cosa gli Usa hanno accettato di fornire a Israele in barba agli umori di un’opinione pubblica sempre più spaccata sul conflitto in Medio Oriente.

NON SOLO F-15, ECCO LE FORNITURE MILITARI USA A ISRAELE

Come riferisce la testata specializzata Air & Space Forces Magazine, l’intesa – che dovrà comunque passare attraverso l’autorizzazione del Congresso – è stata siglata il 13 agosto e prevede la fornitura di venticinque esemplari, con l’opzione di aumentarli a cinquanta, di F-15 IA, modello molto simile a quel F-15 EX Eagle II che rappresenta la versione più avanzata del velivolo Boeing in dotazione non a caso all’aviazione a stelle e strisce: un sistema potentissimo su cui Israele puntava almeno dal 2018 sebbene la prima richiesta di acquisizione risalga a cinque anni dopo.

Ma nel pacchetto c’è molto altro, come gli aggiornamenti per gli F-15I già in possesso dello Stato ebraico,  120 motori F110-GE-109, 75 radar APG-82 (V), una trentina di missili AMRAAM, sistemi GPS e altra attrezzatura per un valore stimato in 18,82 miliardi.

LA NOTA DEL DIPARTIMENTO DI STATO

Malgrado il Dipartimento di Stato in un comunicato sottolinei che con queste vendite non si intenda “alterare i fondamentali equilibri militari della regione”, si ribadisce che l’America “è impegnata a garantire la sicurezza di Israele ed è vitale per l’interesse nazionale Usa assistere Israele nello sviluppare e mantenere una forte e pronta capacità di autodifesa”.

Ma non è tutto perché, prosegue il comunicato, “incorporare gli F-15 IA nella flotta in dotazione all’aviazione israeliana migliorerà l’interoperabilità con i sistemi Usa e rafforzerà le capacità aeree di Israele di affrontare le attuali e future minacce nemiche, rafforzando la difesa del suo territorio e fungendo da deterrente contro minacce regionali”.

LE SINTONIE FRA USA E ISRAELE

Malgrado Bloomberg ricordi che il Congresso può sempre bloccare l’accordo, l’annuncio di martedì evidenzia la determinazione di Washington di dotare Israele di tutto ciò di cui ha bisogno per fronteggiare le minacce assortite che pendono sul suo capo.

Anche la tempistica, con un attacco iraniano contro Israele considerato da molti imminente, suggerisce il solido legame esistente tra le due democrazie accomunate dalla medesima percezione del pericolo.

Sembrano dunque definitivamente superate, nota ancora Bloomberg, le resistenze che vedevano ancora a giugno il premier israeliano Netanyahu accusare l’America di non voler prestare l’aiuto necessario a Israele mentre questa “sta combattendo per la sua vita”.

Una prova del cambio di orientamento maturato a Washington che viene segnalata ancora da Bloomberg è il venir meno dell’opposizione al nuovo accordo da parte di due parlamentari democratici che dichiarano ora di aver ricevuto tutti i chiarimenti necessari dall’amministrazione Biden.

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